Foto: da sx. Annig Raimondi, Riccardo Magherini, Maria Eugenia D’Aquino © Fulvio MichelazziIn scena al Teatro Oscar la trasposizione di due opere della drammaturga inglese Caryl Churchill; 7 bambine ebree. Far Away. inaugura il progetto “Donne per un teatro dei diritti umani”, rassegna articolata in sei spettacoli (fino al 30 Aprile al Teatro Oscar) che pongono l’attenzione sulle lotte individuali e collettive che hanno contraddistinto il Novecento.

Nella prima pièce sette adulti suggeriscono cosa riferire o non riferire a sette bambine ebree di differenti epoche storiche, in un’incessante ripetizione di “ditele che/non ditele che” si ricostruiscono le vicende che hanno segnato il popolo ebraico; dai dolorosi e terribili giorni dell’olocausto fino alle più recenti vicende di Gaza, attraverso contraddizioni e oscillazioni si rende nota l’affermazione dell’identità di un intero popolo. Il susseguirsi delle epoche è reso visibile dall’assiduo trasformismo degli attori che sul palco cambiano freneticamente abito a seconda degli eventi storici rappresentanti. Dealing with erectile dysfunction can be highly depressing, but with generic levitra online, you can get your life back on the track. The attitude pertaining ED has undergone a sea change over the past cialis in australia few years. The treatment traditional Chinese medicine is more preferred than lowest price for viagra just because of its longer execution to give erection that has been estimated approx 6 hours. This when taken help men in attaining tough penile erection by which they can have long generic viagra order hours of relief from impotency by single consumption.

Nella seconda parte dello spettacolo si assiste alla trasposizione di Far Away, la narrazione diviene più inconsistente e frammentaria; una donna viene osservata attraverso le sue differenti età, il mondo in cui vive è pieno di guerra e la malvagità regna sovrana tanto da ritrovarla nella quotidianità e tanto da apparire la normalità dell’esistenza. Siamo catapultati in una rappresentazione dell’assurdo dove i personaggi perdono consistenza e diventano stereotipi di tirannia, persecuzione e guerra; si profila una realtà corrotta e dispotica nella quale gli eventi oltraggiosi sono all’ordine del giorno. Tuttavia l’umanità sembra non prestare attenzione a ciò che accade, tutto è percepito come distante, far away per l’appunto, e si tende a disinteressarsi a tutto ciò che sembra non riguardare la nostra cerchia ristretta di persone, incuria che sfocia nei conflitti e nelle brutalità.

Per quanto la seconda parte dello spettacolo appaia più introspettiva e essenziale rispetto alla prima, persiste il richiamo all’olocausto, ai totalitarismi e alle guerre; l’occhio della Churchill è molto critico e coglie le sfumature deplorevoli del vivere umano presentandole in modo allegorico e onirico.

Lo spettacolo è un atto di accusa contro l’assurdità e l’insensatezza delle guerre; un testo difficile da trasporre ma che Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini e Annig Rimondi interpretano alla perfezione, la loro recitazione sentita restituisce al meglio le parole della Churchill. I suoni risultano assordanti e terrorizzanti tanto da contribuire ad aumentare quell’inquietudine già generata dalle tematiche messe in scena.

Giudizio: ***1/2

Produzione PACTA.dei Teatri/ScenAperta Altomilanese Teatri

7 bambine ebree. Far away di Caryl Churchill

Traduzione di Masolino D’Amico e Pino Tierno

Con Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini, Annig Raimondi

Regia di Annig Raimondi

Spazio scenico e luci: Fulvio Michelazzi

Musiche originali: Maurizio Pisati

Costumi: Nir Lagziel

Creazione oggetti di scena: Mirella Salvischiani, Alessandro Aresu

Assistente alla regia: Claudia Galli

Spettacolo inserito nell’abbonamento ‘Invito a Teatro’

Milano, Teatro Oscar, Via Lattanzio 58

Fino al 13 febbraio 2011

biglietteria@pacta.org

www.pacta.org