
A Tortona c’è un tesoro d’arte sconosciuto ai più, che vale la pena di conoscere e ammirare: la Pinacoteca Divisionista
A Tortona, per gli appassionati d’arte, ma anche per chi volesse immergersi nella bellezza della pittura -forma d’arte tra le più fruibili, anche senza conoscenze specifiche – esiste nel centro storico un piccolo, ma prezioso museo unico in Italia, ove sono raccolte le opere più importanti del Divisionismo.
Questa corrente artistica si diffuse proprio in Italia tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento come derivazione e sviluppo del puntinismo francese.
La sua nascita ufficiale risale all’esposizione dell’opera “Le due madri” di Giovanni Segantini alla prima Triennale di Belle Arti di Milano nel 1891 alla Pinacoteca di Brera.
Il percorso espositivo si snoda attraverso 4 sezioni, che hanno come tema: “Il Divisionismo tra tecnica e innovazione”, “Il verismo sociale e la denuncia delle condizioni di vita”, “Il paesaggio come ricerca luministica”, “La spiritualità e il simbolismo”.
Le opere presenti sono in numero di 145, appartenenti ai più importanti esponenti della corrente: Segantini, Previati, Morbelli, Boccioni, Balla, Longoni, Nomellini, Cominetti, Fornara; ma sono qui anche opere di almeno altri 50 artisti il cui contributo ha permesso al Divisionismo di diffondersi.
Il pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo è tra gli artisti più presenti, con numerose opere, a cui si è aggiunta recentemente la tela (e più precisamente lo studio preparatorio) di: “Il Quarto Stato”, ovverosia “Il cammino dei lavoratori”.
Stupefacente è ri/trovare qui gli uomini e le donne che avanzano compatti nella loro composta dignità e nella loro forza espressiva, che già si possono ammirare nella Galleria d’Arte Moderna di Milano (GAM).
Lo studio offre l’opportunità di osservare da vicino la tecnica, i particolari della “messa in scena” del gruppo, nel suo sicuro cammino. Ma nella stessa sala della Pinacoteca l’opera di Boccioni, realizzata nel 1909, che ha per titolo La signora Maffi. Una maestra di scena”, non finisce di ammaliarci e di stupirci.
Posta ancora su un cavalletto – quasi appena terminata nello studio di un pittore -, è esposta dal 5 giugno di quest’anno, entrando a far parte della collezione permanente del museo e arricchendola con tutta la sua carica espressiva e la sua ostentata originalità.
Come sottolinea Pier Luigi Rognoni (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona): «Il ritratto rappresenta una tappa fondamentale nel percorso artistico di Umberto Boccioni».
Essa segna, infatti, il passaggio dell’artista dal puro divisionismo all’approccio con espressionismo e futurismo.
La storia di quest’opera (e il suo “girovagare” prima di approdare qui), ci viene raccontata secondo la ricostruzione dei vari passaggi di proprietà della professoressa Sharon Hecker, dopo la morte nel 1916 dello stesso Boccioni.
Dopo l’ultimo acquisto da parte di Giuseppe Mattioli, l’opera fu ceduta all’Istituto Mario Negri nel 2005.
In seguito, grazie a una donazione della Cassa di Risparmio della città, è finalmente giunta tra le pareti della Pinacoteca.
Il ritratto, quasi provocatorio negli anni della sua produzione, attrae per la vivace resa dei colori e per la comunicatività del viso femminile, intriso di un sorriso aperto e luminoso.
Adalgisa Maffi è reale: una donna emancipata e indipendente per i suoi tempi, che davvero era “maestra di scena” a Milano.
Un incontro affascinante per chi visita il museo, a cui regala luce e buonumore, accrescendo la bellezza di tutte le opere in mostra.
INFO:
PINACOTECA DIVISIONISMO TORTONA
Palazzetto Medievale
Corso Leoniero 6, Tortona (Al)