
MILANO, TEATRO MENOTTI FILIPPO PEREGO
Spazio ATELIER
11 novembre ore 20
DOPPIO BOOM. Pasolini
Di e con Ulderico Pesce
Regia di Ulderico Pesce
Produzione Centro Mediterraneo delle Arti
Lo spettacolo narra i motivi che portarono all’assassinio di Pasolini che nulla hanno a che vedere con il mondo omosessuale romano. Piuttosto riguardano le sue scoperte relative ai rapporti occulti tra l’Eni e il Governo italiano, e all’assassinio di Enrico Mattei del 1962, dal quale, il poeta friulano, fa partire le grandi stragi italiane, dalla banca dell’agricoltura di Milano del 1969, alle successive stragi di Brescia, Bologna e fino a tutte quelle azioni violente passate alla storia come figlie della “strategia della tensione” nate per impedire alle forze politiche di sinistra di andare al governo.
Il fulcro narrativo è l’ultima fase letteraria di Pasolini, la lunga stesura di “Petrolio”, romanzo incompiuto e pubblicato, inspiegabilmente, a distanza di circa 20 anni dalla sua scomparsa. E con pagine importanti pubblicate solo nell’edizione del 2022. Nell’opera rivela la corruzione del potere politico del tempo che, con i fondi stanziati dal Parlamento per l’ENI, aveva creato e ramificato un sistema attraverso il quale finanziava le “grandi stragi” al fine di screditare l’opposizione politica, direzionava il successo economico di alcune imprese italiane e manteneva saldo nelle proprie mani la guida politica dell’Italia. Pasolini aveva capito il meccanismo della corruzione politica e sapeva e sapeva i nomi degli uomini politici italiani che, legati a uomini di affari, commettevano crimini e misfatti.
Lo spettacolo, che unisce il codice teatrale e quello fotografico, narra anche l’importanza che la “civiltà contadina” e il “sottoproletariato urbano” hanno rivestito per Pasolini che ne è stato l’ultimo cantore prima che il boom economico, come da lui stesso denunciato, inghiottisse tutto. Questa “civiltà contadina” è stata narrata da Pasolini, come arcaico momento di purezza, nel film Il vangelo secondo Matteo girato prevalentemente a Matera. Mimì Notarangelo, con la sua macchina fotografica, immortala Pasolini e i suoi attori mentre lavorano tra i Sassi di Matera, spazio architettonico in cui si è sperimentata la vita solidale, il vicinato. A distanza di più di 100 anni dalla nascita di Pasolini, lo spettacolo mira a raccontare anche il “boom economico” dell’Italia, che il poeta corsaro legge come una perdita di “memorie e identità”, il “boom” delle grandi stragi, e l’ultimo “boom” che l’ha ucciso. Doppio boom vuole raccontare una storia che non va dimenticata ma che, viceversa, va chiarita e diffusa; una storia certamente un po’ sputtanata da “distraenti” festeggiamenti da centenario, ma una storia che è una grande grande come tutte le storie “sbagliate”.
12 novembre ore 20
IL TRIANGOLO DEGLI SCHIAVI
I lavoratori clandestini in Italia
ULDERICO PESCE
Di e con Ulderico Pesce
Musiche tradizionali dei popoli Arbereshe stanziati in Basilicata e Calabria, dei Greki del Salento e di Matteo Salvatore
Regia di Ulderico Pesce
Produzione Centro Mediterraneo delle Arti
Lo spettacolo parla dei lavoratori clandestini che in Italia, una volta intercettati dai caporali, vengono costretti a vivere in tuguri senza bagno, senza corrente elettrica, senza gas, per poi farli lavorare in agricoltura per la raccolta dei pomodori, dell’uva, dei mandarini, delle mele, per 13 ore al giorno in cambio di una paga di due euro all’ora, sotto il sole bollente o il freddo intenso.
Per permettere a questi giovani disperati di resistere a forme di lavoro schiavistico spessissimo vengono drogati con oppiacei al tramadolo, una molecola che permetterà loro di resistere al duro lavoro nei campi in Puglia, Basilicata, Emilia-Romagna, Toscana.
Ambrogio Morra narra e rivive, anche con l’ausilio di immagini inedite, ciò che ha visto. Lavoratori africani, polacchi, indiani, pakistani, drogati, picchiati, uccisi sui campi da caporali senza scrupoli e sepolti in vari cimiteri italiani in fosse comuni dentro bare senza nomi. Sarà proprio l’anziana nonna di Ambrogio, Incoronata, che farà seppellire un lavoratore senza nome nel cimitero di Orta Nova. Farà costruire con i soldi della sua pensione, una tomba col marmo, con su scritto “lavoratore ignoto”, su quella tomba andrà a pregare pensando al padre, Ambrogio Morra, occupatore di terra pugliese, ucciso davanti a Giuseppe Di Vittorio sui campi della Capitanata il 16 maggio 1904.
Chi narra la storia porta lo stesso nome del bisnonno, Ambrogio Morra, “ucciso per il pane”, ad attestare che le “conquiste non sono mai per sempre”.
STAGIONE 2025 | 2026
BIGLIETTERIA:
PREZZI
- Intero – 32.00 € + 2.00 € prevendita
- Ridotto over 65/under 14 – 16.00 € + 1.50 € prevendita
- Abbonamento Menotti Card 4 ingressi €60, 8 ingressi €110
TEATRO MENOTTI
Via Ciro Menotti 11, Milano – tel. 0282873611
biglietteria@teatromenotti.org
ORARI BIGLIETTERIA
Dal lunedì al sabato dalle ore 14.00 alle ore 18.30, dalle 19.00 alle 20.00 solo nei giorni di spettacolo
Domenica ore 14.30 | 16.00 solo nei giorni di spettacolo
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Con carta di credito su www.teatromenotti.org