
Al Teatro Menotti di Milano, fino a Capodanno, lo spettacolo scritto da Emilio Russo dedicato al teatro canzone del cantautore romano di origini crotonesi, che vede in scena sette fantastiche interpreti tra cui Andrea Mirò e Camilla Barbarito
La vita e la carriera artistica di Rino Gaetano s’interruppero bruscamente il 2 giugno 1981 lungo via Nomentana a Roma, a seguito di un incidente a bordo della sua Volvo 343 grigio metallizzata in collisione con un camion che procedeva dalla corsia opposta, invasa dal cantautore dopo avere perso il controllo della propria auto. Non era la prima volta che Gaetano si trovava coinvolto in un brutto incidente: già due anni prima, nel gennaio 1979, un fuoristrada contromano aveva spinto la sua auto contro un guard rail, causando un impatto che distrusse il veicolo lasciando l’artista miracolosamente illeso. I miracoli, purtroppo, non si ripetono spesso due volte nei confronti dello stesso beneficiario, ma rispetto la morte di Gaetano emerge un fatto singolare a dir poco atipico. Ne La ballata di Renzo, canzone che Gaetano scrisse dieci anni prima della sua dipartita, si descrive la morte di un ragazzo che muore in circostanze analoghe a quelle del cantautore. I versi della canzone «La strada era buia, s’andò al San Camillo e lì non l’accettarono forse per l’orario, si pregò tutti i santi ma s’andò al San Giovanni e lì non lo vollero per lo sciopero» anticipano in modo formidabile la tragica kermesse ospedaliera che portò alla morte l’artista, non fosse che per una differenza, e cioè che gli ospedali rifiutarono il ricovero di Gaetano poiché ai tempi non disponevano delle attrezzature necessarie per un’operazione cranica. Una sequenza di fatti che viene raccontata nello spettacolo di Emilio Russo proprio in riferimento alla morte dell’artista, ma che pare essere stata anticipata da Gaetano stesso, per divenire la ballata di un gioco macabro che non mancò di gettare ombre e inquietudini sugli eventi che vi corrisposero.

L’avvocato penalista Bruno Mautone ipotizzò in un libro che la morte di Rino Gaetano non fu affatto casuale, ma il risultato di un omicidio organizzato dai servizi segreti italiani, commissionato dalla Cia. Il movente è da ricercare nei testi delle canzoni del cantautore calabrese, poiché in molti casi riportavano “scherzosamente” fatti e nomi che non dovevano essere trapelati pubblicamente. Fonte di queste rivelazioni riportate in musica sarebbe stato un amico di Gaetano, Enrico Carnevali, che morì anch’egli in un incidente stradale sempre sulla via Nomentana pochi mesi dopo l’artista. Anche se tali affermazioni del legale non furono mai supportate da evidenti prove dei fatti, così come le polemiche per i soccorsi tardivi al cantautore e relativa interpellanza parlamentare non portarono a nulla di diverso dalla mera tragicità dell’incidente, rimane nell’opera di Gaetano il segno di una ipotetica “giullarata”, dove dietro l’ironia di fatti apparentemente banali si celano verità scomode e per qualcuno inenarrabili.
Nuntereggae più rimane certo la più audace canzone, nello spettacolo al Menotti adattata al presente, che fece innervosire star televisive, personalità della politica e dell’impresa, nonché soggetta a censure rispetto al riferimento di alcuni soggetti quali Michele Sindona; tuttavia l’intera sua produzione rappresenta in realtà lo specchio di quelle piccole verità che possono celare grandi fatti camuffati, come postazioni archetipe di una grande giostra del mondo che Gaetano seppe interpretare e a modo suo beffeggiare.
Le sette protagoniste di un cast tutto al femminile in scena al Teatro Menotti (Andrea Miró, Camilla Barbarito, Laura Frascari, Federica Garavaglia, Francesca Tripaldi, Sofia Weck e Maria Luisa Zaltron) alternano testi a musiche suonate e cantate dal vivo con una versatilità strumentale che le rende straordinarie interpreti della poetica di Gaetano.
Grazie a loro l’iconico canto di amore e libertà Ahi Maria!, brano cursore di questo spettacolo di teatro canzone dell’artista crotonese, porta lo spettatore ad affrontare quello che forse fu il vero intento creativo del cantautore, oggi più che mai importante per la sua venatura di speranza e veridicità. Qualsiasi carrellata di fatti, scabrosità, eventi insignificanti o vite di soggetti apotropaici di una brutalità latente costituisce solo un passaggio della cosmogonia umana e non potrà mai soffocare la purezza di un cielo sempre più blu come l’altro celebre brano eponimo richiama, quella genuina cristallinità ricercata attraverso il gesto irriverente di un menestrello che ha saputo raccontare a modo suo il mondo per superarlo con la saggezza dell’ironia.
Produzione TIEFFE TEATRO
Ahi Maria! Un teatro canzone per Rino Gaetano
Drammaturgia di Emilio Russo
Arrangiamenti musicali e Direzione Artistica di Alessandro Nidi
Con Andrea Miró, Camilla Barbarito, Laura Frascari, Federica Garavaglia, Francesca Tripaldi, Sofia Weck e Maria Luisa Zaltron
Scene: Lucia Rho
Costumi: Pamela Aicardi
Assistente di produzione: Debora La Rocca
Spettacolo sostenuto da Next Laboratorio delle idee 2025
Milano, Teatro Menotti Filippo Perego, via Ciro Menotti 11
Dall’11 al 21 e dal 27 al 31 dicembre 2025 (Spettacolo di Capodanno)