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Il protagonista di “Le otto montagne” torna in Valle d’Aosta per inaugurare la
XXVI edizione del festival del cinema di montagna in programma a Breuil-Cervinia e Valtournenche dal 29 luglio al 5 agosto.
L’appuntamento è in collaborazione con la Film Commission Valle d’Aosta

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«La montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio tempo e misura». Paolo Cognetti, Le otto montagne.

Vincitore del Premio della Giuria al 75° Festival di Cannes e di ben quattro David di Donatello, “Le Otto Montagne” – film del 2022 scritto e diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch e realizzato conilsostegno di Film Commission Vallée d’Aoste – è una delle pellicole che ha portato la Valle d’Aosta e il cinema di montagna nel mondo. E il Cervino CineMountain non poteva che sceglierlo per aprire questa XXVI edizione delfestival portando sul palco del Centro Congressi di Valtournenche (sabato 29 alle ore 20:30) Alessandro Borghi, “Bruno”, uno dei due protagonisti del film insieme a Luca Marinelli, e Catia Rossi, Head of International Sales di Vision Distribution, e Alessandra Miletto, Direttore Film Commissione Valle d’Aosta, per raccontare aneddoti e segreti di uno dei film italiani recenti di maggiore successo a livello internazionale. A presentare la serata sarà Angelo Acerbi, giornalista e conduttore di FRED Film Radio.

L’appuntamento è il primo del nuovo MountainTelling, “La montagna nel cinema di finzione contemporaneo”, il nuovo contenitore del Festival fortemente voluto, ideato e creato in collaborazione con la Film Commission Valle d’Aosta, per esaltare la capacità del grande schermo di raccontare l’essenza della montagna attraverso questo genere cinematografico, restituendole il ruolo non solo di scenario ma di protagonista della narrazione, capace di influenzare e accompagnare, in questo caso, il percorso dell’amicizia lunga una vita tra Pietro e Bruno, in uno sperduto villaggio delle terre alte.

Dalle vette della Valle d’Aosta a quelle del cinema mondiale, il film è l’ormai noto adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2017 di Paolo Cognetti, l’intenso rapporto tra due ragazzi – e poi due uomini – diversi ma simili, raccontati attraverso un viaggio alla continua ricerca di una strada per riconoscersi, trovata tra i sentieri, i ruscelli, le cime innevate, i prati e una baita. È ambientato quasi interamente in Val d’Ayas, che è stata teatro delle riprese da giugno a fine agosto 2021, e poi di nuovo a dicembre. Il merito del suo successo non è solo del cast stellare, ma anche dei panorami di montagna e della vita semplice ma estrema, dei luoghi autentici e spopolati che raccontano la complessità e la grande bellezza di questo mondo al confine.

Sempre all’interno del MountainTelling Panel, domenica 30 luglio ci sarà la proiezione di tre film in concorso che raccontano la montagna, presentati dai registi in sala: «EGOLAND, ultimo lavoro dello spagnolo Ignasi Lopez Fabregas, maestro del cinema d’animazione di montagna; ELISABETH, dell’attrice Caroline Tillette (volto noto al pubblico italiano per le sue apparizioni nei film di Paolo Sorrentino) al suo debutto da regista, una storia di coraggio al femminile, ambientata sulle Alpi nell’inverno del 1943; RISPET, il primo lungometraggio della trentina Cecilia Bozza Wolf, sulla condizione emotiva e psicologica dei giovani che vivono nei villaggi alpini».