Foto: "Greetings From Switzerland" - serie "Invading The Vintage" di Franco Brambilla
Foto: “Greetings From Switzerland” – serie “Invading The Vintage” di Franco Brambilla

I fantastici avvistamenti di Franco Brambilla

Pochi giorni fa transitavo dalle parti di Segrate, in provincia di Milano. Anzi per la precisone in un suo quartiere, Redecesio. Di colpo, per un’associazione di idee – o meglio di ricordi – mi è tornata alla mente una mostra che avevo visto nel 2016 presso la Biblioteca Civica.

L’esposizione di lavori di Franco Brambilla – intitolata “Invading Segrate” – “figlia” di del più ampio progetto “Invading The Vintage” –  presentava delle grafiche in cui – a partire da cartoline d’epoca di queste zone – i paesaggi erano popolati da presenze aliene: astronavi e viaggiatori intergalattici si mischiavano alle vedute, creando un particolare effetto di spaesamento dovuto alla verosimiglianza quanto al surreale. I marziani del caso sembravano essere a proprio agio dalle parti dell’Idroscalo o del laghetto del Palazzo Mondadori, in perfetta armonia con l’ambiente, le architetture e gli umani.

Ho voluto incontrare questo illustratore che sapevo avere una lunga storia di collaborazione con il periodico Urania.

Prima dell’intervista, alcuni cenni biografici.

Classe 1967, Franco Brambilla si è diplomato all’Istituto Europeo di Design nel 1991. Dal 1998 al 2005 è collaboratore dell’inserto economico del Correre della Sera per il quale realizza illustrazioni, collage fotografici e infografica.

Nel 1997 assieme agli amici storici Pierluigi Longo e Giacomo Spazio fonda Airstudio, che per più di 10 anni sarà un punto di riferimento delle maggiori case editrici italiane per la progettazione grafica e l’illustrazione (tra i clienti: MTV, Smemoranda, Pirelli, Mondadori).

Appassionato di fantascienza fin da piccolo, dal 2000 collabora stabilmente con le più famose collane editoriali italiane del genere: Urania e la raccolta di classici “sci-fi”: Urania Collezione e Millemondi.

Nel 2007 lancia il progetto artistico “Invading The Vintage”. Il progetto – ancora in corso –  è molto conosciuto in rete, ospitato da decine di blog, e riviste internazionali di arte e scienza. È l’unico progetto italiano ad essere stato incluso nella “bibbia” della Geek Art: “Geek Art – Une Anthologie Volume 1” curato e pubblicato in Francia nel 2012 da Thomas Olivri.

Franco Brambilla ha ottenuto premi e riconoscimenti quali “Best Artist” agli European Awards, Eurocon Fiuggi 2009; “Premio Italia” come migliore illustratore e per la migliore illustrazione nel 2011, 2014, 2015, 2017, 2018; Premio “Fondazione Carlo Jacono” nel 2013 per le copertine di Urania.

Con un po’ di timore reverenziale lo incontro nel suo studio milanese. Per rompere il ghiaccio mi riallaccio alla mostra di cui ho parlato all’inizio.

Poi gli chiedo di mostrami gli ultimi lavori e di parlarmi delle collaborazioni con scrittori.

Foto: Il sodalizio tra Franco Brambilla e lo scrittore Dario Tonani in alcune pubblicazioni © Archivio di Franco Brambilla
Foto: Il sodalizio tra Franco Brambilla e lo scrittore Dario Tonani in alcune pubblicazioni © Archivio di Franco Brambilla

Lucy Lo Russo – Punto & Linea Magazine: So che stai avendo delle collaborazioni stabili con alcuni scrittori. Per esempio con Dario Tonani. Sono lavori che nascono dalla casa editrice o dagli Autori?

Franco Brambilla: Sono collaborazioni che nascono dagli autori. Sono nel settore da vent’anni, ho conosciuto personalmente autori italiani e stranieri. Con alcuni scatta l’amicizia e il desiderio di collaborare su progetti comuni. Dario Tonani lo conosco da dieci anni, ho illustrato tutte le uscite ufficiali dei suoi romanzi e non solo per l’Italia. Ma anche Paul Di Filippo, autoredi classici della fantascienza come “La Trilogia Steampunk”.  Mi ha chiamato per illustrare la cover del suo nuovo romanzo “Aeota” per l’edizione inglese, probabilmente soddisfatto delle varie cover che negli anni ho fatto per le sue uscite su Urania.

P&LM: Cosa ti affascina della scrittura e dei soggetti di Tonani?

F.B. Dario ha una scrittura molto cinematografica, le sue descrizioni mi suggeriscono illustrazioni da realizzare. È un autore molto generoso che apprezza le interpretazioni e lascia spazio a chi vuole trasformare in immagini i suoi testi.

P&LM: Come è nato “Invading The Vintage”? 

F.B. È nato un po’ per gioco più di dieci anni fa…arte “nerd”, fatta da un nerd, per i nerd. Il progetto è piaciuto molto soprattutto all’estero e sta ancora crescendo. Quando lo abbiamo coniugato per Segrate, in realtà vi erano due momenti. Da una parte “Invading Segrate” in cui – complice e artefice – oltre al Sindaco – l’Assessore alla Cultura e Ricerca Gianluca Poldi avevamo in mente di fare conoscere meglio la città ai suoi cittadini e alle persone di passaggio…

P&LM: Se non erro erano state stampate delle cartoline che si potevano richiedere gratuitamente in biblioteca. Io le ho!

F.B. Sì è vero,le “cartoline invase” – che partono da originali da me elaborati in computer-graphic – andrebbero spedite, per divertire e porre interrogativi.  Infatti – come ti dicevo – vi era anche l’intento – secondo ma non meno importante – di fare riflettere sulla figura del “diverso” in generale. Un “diverso” che non è una minaccia.

P&LM: Cos’è per te “vintage”?

F.B. “Vintage” non è solo quello che è vecchio e non si usa più. Al contrario è qualcosa di prezioso. Anche la cartolina – a suo modo – è un bene di pregio in quanto documento storico e culturale, quasi un “appiglio mnemonico” – che ci aiuta a ricordare – e ovviamente oggetto affettivo.

P&LM: Oserei dire che nei tuoi album e collezione “Let’s Go Back To The Classics 2.0” fai un’operazione post-moderna…

F.B. In quella serie ci sono personaggi di “Star Wars”, “Star Trek”, per citarne alcuni. Sempre a “invadere” pacificamente piazze o strade dal gusto rétro. Anche i titoli delle cartoline – delle opere – hanno una volontà ironica e di sottolineatura che fa il paio con l’immagine.

P&LM: Leggo che sei sempre stato appassionato di fantascienza. Qual è il tuo primo oggetto feticcio?

F.B. Forse la famigerata “Grande Enciclopedia Della Fantascienza” dell’Editoriale Del Drago in undici volumi. Si comprava a fascicoli in edicola….!

P&LM: Ce l’ho anch’io! È veramente un oggetto di culto. Arrivare alla fine della raccolta era un vero e proprio atto di fede.

F.B. Sei super SCI-FI!

P&LM: Ho visto che nel 2015 hai fatto la locandina di un’iniziativa della casa editrice Agenzia X per il loro “Slam X” [ndr. festival di reading e performance che si tiene annualmente]. Anche lì il soggetto era in stile fantascienza. Cosa ti lega all’ambiente contro-culturale?

F.B. Sicuramente gli inizi della mia carriera di illustratore, dopo gli studi, la “scoperta” di una Milano nuova, molto stimolante, con amici – alcuni – più “grandi” di me. La fondazione di Airstudio, ad esempio, con Pierluigi Longo e Giacomo Spazio. Quest’ultimo proveniva dalla produzione discografica indipendente. Anche la conoscenza della casa editrice Shake, con cui ho collaborato sia per la narrativa che per i loro periodici.

P&LM: Torniamo alla fantascienza. Ti faccio un’ultima domanda “da cento milioni”: qual è lo stato della fantascienza in Italia, come Editoria, TV, Cinema?

F.B.: C’è chi dice che la fantascienza è morta, chi dice che è ovunque. In editoria fatica perché in generale la gente legge poco, in Italia. Al cinema e alla TV dove è meno faticoso fruirne, perché non fai la fatica di leggere e immaginare…invece spopola!

P&LM: Hai pensato di fare un graphic-novel?

F.B.: No, il fumettista è un altro lavoro, mi piacciono i fumetti, ne leggo molti ma non è il mio mestiere.

P&LM: Cosa auspichi nel futuro per te e per la categoria degli illustratori?

F.B.: Maggior riconoscimento del diritto d’autore e migliori compensi.

P&LM: Oltre al lavoro con gli editori – il tuo core-business – hai delle occasioni per incontrare gli appassionati?

F.B.: Sì,parteciperò al Festival del Fumetto a Novegro, poi a Cartoomics e Albisola Comics.

P&LM: Cos’è il bello di partecipare a questi eventi?

F.B.: È la possibilità di fare piccole mostre e disegnare dal vivo.

P&LM: Grazie, Franco.Allora ci vediamo presto lì…

 

PER SAPERNE DI PIÙ:
www.francobrambilla.com
Instagram: invadingthevintage
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