Foto di scena © Teatro Out Off Milano

Dall 1 al 6 marzo 2011

con Paolo Oricco

e Maria Luisa Abate, Alessandra Deffacis, Valentina Battistone, Stefano Re

Astronave di Daniela Dal Cin

Regia di Marco Isidori

Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa va a presentare Paolo Oricco in una straordinaria edizione di Loretta Strong di Copi.

Manovreranno l’Astronave Maria Luisa Abate e Stefano Re.

Saranno “Topi”, “Granchi”, “Pappagalli”, “Serpenti” ed altro vociante ciarpame celeste Valentina Battistone e Alessandra Deffacis.

Sovraintendenza alla “Base Console” Sabina Abate.

Astronave di Daniela Dal Cin in viaggio con propellente marca Isi.

Un Disco Volante Marcido… Decenza… Demenza… Violenza…ed altra Semenza teatrale assortita, vortica in metafora e in opera nella nostra “visita” a Copi, rivelato qui, in arte, come Loretta, mademoiselle veramente, veramente Strong! “Strong” si chiama l’eroina di Copi, quindi forte, energica, anzi letteralmente “smisurata” in tutti i sensi, sarà la rappresentazione scenica della Loretta Strong approntata dai Marcido. Siamo partiti dal “nome”, facendo ingigantire la figura della protagonista, fino a portarla scenograficamente, a proporzioni abnormi, fino a farne un’icona esplosiva/esplodente della più sfrenata, disaggettivata teatralità; e le abbiamo fornito una “vera” Astronave! Loretta vorticherà realmente nello spazio profondo!

Loretta percepirà la realtà dalla lontananza siderale della sua “posizione” nell’etere infinito, e da questa tal posizione stabilirà le coordinate fantastiche del suo delirio sapientemente e squisitamente teatrale.

I MARCIDO, COPI E LORETTA STRONG: OGGI SI VOLA!

Che incontro fortunato quello dei Marcido con la scrittura di Copi!

Siamo stati subito arruolati dal dèmone che sovraintende al cerimoniale affabulatorio di questo autore, la cui apparente disinvolta stravaganza, altro non cela, secondo noi, che un imperioso “furor matematicus”; il buon genio appunto dell’arte di Copi, l’inflessibile manovratore che ne determina tutta la stupefacente qualità semantica. Ci siamo quindi messi semplicemente al suo servizio per sviluppare, trasferita sul palcoscenico, la ferocia sostanziale dei teoremi drammaturgici del Nostro!

La tentazione di mettere in scena qualche lavoro del poeta franco-argentino, non è recente dalle parti della Marcido; ma soltanto quando una folgorazione scenografica alla quale non si poteva disubbidire, ci ha fatto ritener possibile la “costruzione” di un'”Astronave” (parto di Daniela Dal Cin!) veramente e potentemente adeguata alla folle parabola del “discorso” che Copi ha inventato per esprimere il personaggio della Strong, soltanto allora abbiamo sciolto gli ormeggi e ci siamo imbarcati per far diventar Teatro il testo in questione.

Paolo Oricco “è” Loretta! Non si può definir meno perentoriamente il carattere fondamentale della sua prestazione; l’adesione mimetica alla dismisura spasmodica che dà nerbo al flusso verbale dal quale emerge, come frutto di una sonante conchiglia, questa Venere Delle Parole, che così noi abbiamo immaginato e nominiamo la Signorina Strong, è un’adesione perfetta, e il grado di credibilità scenica molto alto che la performance dell’attore raggiunge, giustifica in pieno un’asserzione così “forte”, così effettivamente “strong”.

L’attore fa/è corpo unico con la macchina dell’Astronave: ne determina la rotta con il ritmo frenetico dei suoi movimenti di danza, ne suscita il moto effettivo con l’incidenza musicale della sua dizione; insomma non si darà più in questo spettacolo una separazione di fatto fra l’organicità umanissima (dolorante nell’ineludibile sforzo di sostenere i “capricci” del disegno registico!) del performer, e l’inorganicità del meccanismo scenografico (un Disco Volante!) che lo contiene abbracciandolo.

I Marcido, d’altronde, hanno sempre solo corso per raggiungere un risultato del genere, e con la testualità iperbolica di Loretta, stavolta, sono andati a nozze, perché c’è un evidente comunione tra il loro “spinato” campo di sensibilità, e l’uso sapiente dell’arbitrarietà dei nessi, che governa, imponendo una sua specifica legge, la struttura fantastica del mondo di Copi.

Ci è piaciuto non lasciar tutta sola Loretta, e quindi, in questa nostra edizione della pièce di cui si parla, la nominata Strong verrà spalleggiata da un coro invisibile (Maria Luisa Abate, Stefano Re, Alessandra Deffacis, Valentina Battistone); il totem sonoro dei sui animaletti-fantasma, i servi di una Scena, dove il grottesco deve farsi carico di tutta la pazienza che occorre ad una decifrazione almeno minima della prospettiva tragica dell’immagine del reale, per deturparlo, questo quadro pitturato dalla Storia, o meglio, per conservare una speranza di rigettarne in beffa le orrende figurazioni, ché tale è la funzione di sacro smascheramento che noi attribuiamo (forse troppo ingenuamente) al Teatro e alla potenza ancora non del tutto scaduta delle sue “mascherature”.

Loretta è Clitennestra, Fedra, Lady Macbeth, Solange, Winnie, Maria Maddalena de’ Pazzi. Loretta Strong è il nostro reiterato (com)pianto sulla miseria intrinseca alla concezione individuale di soggetto. One can take the pills generic levitra with or without meals. It means one needs to take a smaller dosage for the same or levitra generic fuller action. Due to its delicious flavors like pineapple, rose, vanilla, chocolate it has become the most unica-web.com sildenafil india common sexual problem among males. It is generally agreed upon that men impulsively know how to cure weak erection to avoid the worst situation of relationship in the view content cialis properien past.

“Lei” e le Altre, sono state fatte comparire dalla Marcido sull’evanescente schermata teatrale, soprattutto per dimostrare l’insufficienza “clamorosa/clamante” della loro pretesa di portare su di sé il segreto di una rappresentazione coerente dell’individualità psicologica; noi tentammo sempre e comunque di svergognare questo “segreto”, evocando in scena un altrove plurale dell’essere, lo “Stato” che c’interessò davvero: quel paradiso orgiastico che la nostra personale ossessione scenica ha voluto indagare con cura inesausta, andando alla ricerca della probabile verità della sua esistenza, col formulare negli anni un’ipotesi artistica plausibile, ipotesi che d’un siffatto corso di pensieri fosse l’evidente, per quanto parzialissima, concrezione spettacolare.

Questo è stato lo scopo dell’azione mondana della M.M.F.M.

Per questo soltanto è (storicamente) valsa la non piccola pena di “fare teatro”!

Marco Isidori

Il calendario di LORETTA STRONG per la stagione 2010/11:

TORINO, TEATRO STABILE dal 1° al 13 febbraio MILANO, TEATRO OUT OFF 1-6 marzo ROMA, TEATRO ARVALIA 28 marzo/2aprile

La Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, fondata dal regista Marco Isidori, dalla scenografa Daniela Dal Cin e dall’attrice Maria Luisa Abate, esordisce nel 1985 con uno studio su Les bonnes di Jean Genet (Le serve, una danza di guerra) imponendosi subito all’attenzione della critica.

Dal 1987 la compagnia si dedica a un lavoro sulla tragedia che porta a elaborazioni e riscritture di testi classici: Una giostra: l’Agamennone (premi Opera d’Attore 1988 e Drammaturgia In-finita 1990); Canzonetta (1990); Musica per una Fedra moderna (1992) e Spettacolo (1993).

Con Palcoscenico ed Inno da La sirenetta di Andersen, nel 1991 i Marcido vincono il premio Speciale Ubu.

Produzioni successive sono state Il cielo in una stanza (1994), L’Isi fa Pinocchio, ma sfar lo mondo desierebbe in ver (1996) e Happy Days in Marcido’s Field (1997).

Cardini della ricerca dei Marcido sono il lavoro sulla vocalità e la re-invenzione dello spazio, con la creazione di macchine sceniche e strutture architettoniche autonome.

Tra le altre produzioni della compagnia si ricordano Vortice del Macbeth (2002), Facciamo nostri questi giganti! (2006) e Bersaglio su Molly Bloom (Premio Ubu 2003 per la scenografia).

LA PACE di Antonio Tarantino, ha debuttato nel giugno 2007 (Festival delle Colline Torinesi).

Il loro ultimo spettacolo … Ma bisogna che il discorso si faccia! con la drammaturgia e la direzione di Marco Isidori ha vinto il Premio Nazionale della Critica nel 2009 per la ricerca, mentre Daniela Dal Cin, per la scenografia dello stesso spettacolo ha vinto il Premio Ubu 2009.

INFO:

Prenotel. 02.34532140 – lunedì ore 10 > 18 e martedì > venerdì ore 10 > 20

Ritiro biglietti lunedì > venerdì ore 11> 13 e nei giorni di spettacolo anche dalle 19.30, il sabato dalle 17; domenica dalle 15.30

Prevendita:

Biglietti:
16,00 Euro – costo prevendita e prenotazione 1,50 /1,00 Euro

Riduzioni: 30% under 25; 50% over 60 (Convenzione con il Comune di Milano)

Orari spettacoli: da martedì a sabato ore 20.45, domenica ore 16

Trasporti pubblici: tram 12/14 bus 78 Accesso disabili: con aiuto

Teatro OUT OFF v. Mac Mahon, 16 – 20155 Milano

Tel. 02.34532140 Fax. 02. 34532105; E-Mail: info@teatrooutoff.it; www.teatrooutoff.it