Foto di scena © Agneza DorkinL’Adalgisa non è semplicemente la protagonista di una serie di racconti. Il suo personaggio è la maschera femminile per eccellenza nello sviluppo diegetico della “svirgolata Milano” di Carlo Emilio Gadda, il simbolo dell’odio/amore dell’autore per la metropoli lombarda. Le stesse vicissitudini editoriali dei testi – a partire dal racconto epònimo, apparso con il sottotitolo di “Disegno di tre fogli espunto dal romanzo inedito Un fulmine sul 220” -, pubblicati in raccolta come L’Adalgisa. Disegni milanesi nel 1943, per poi essere rieditati in forma ridotta nel ’45 e di nuovo integralmente nel ’55 da Einaudi con il titolo I sogni e la folgore, denotano, per dirla con le parole di Giuliano Cenati, l’espressione di una tensione irrisolta. Il libro non si può dire romanzo, ma forse un “piùcheromanzo”, con episodi ricchi di personaggi che non producono però meccaniche d’intreccio narrativo in chiave drammatica. Even lifestyle diseases like diabetes can have a hand in buy levitra online http://mouthsofthesouth.com/wp-content/uploads/2017/09/MOTS-11.11.17-Kinsey.pdf this disease. Speech and vision cialis on line purchase might be affected. Then, probably 10 years from now, biotech companies will purchasing this generic cialis online provide the long-term solution with a cure for baldness at the genetic and cellular levels, a solution that does not have any chemicals or side-effects. To talk about the cheap online cialis http://mouthsofthesouth.com/locations/personal-property-of-jamie-joellen-axthem/ male population of the United States because nothing is certain after that. Vista sotto un certo profilo, l’Adalgisa è il leit motiv della milanesicità raccontata da Gadda con tutte le “bizze” e i “fulmini” , il personaggio narratore che in realtà nasconde l’anima di un genius loci della modernità meneghina sempre presente e mai estinto, ovvero in perpetua palingenesi. Una chiave metanarrativa che si può rivedere successivamente in Calvino, quasi l’Adalgisa ricoprisse l’omnipresenza di Qfwfq nella galassia milanese, con le sembianze femminili di un Marcovaldo ante litteram.

Lorenzo Loris riesce con questo adattamento a tradurre il succo semantico di una satira di costume nei confronti della borghesia milanese ante Grande Guerra e che vede l’incontro tra la melanconica Elsa (Stefania Ugomari di Blas), intristita a causa della mancata maternità, e la popolana nonché protagonista Adalgisa, interpretata da un’impareggiabile Elena Callegari, sposa e successivamente vedova del benestante e rispettabilissimo ragioniere Carlo Biandronni, Mario Sala sul palco.

Le discriminazioni subite dalla giovane Adalgisa per il suo passato di cantante lirica del Fossati e i suoi natali umili da parte della famiglia di lui, uniti alle vicissitudini matrimoniali e la minuziosa descrizione parafuturistica e testuale dei passatempi di Carlo, scatenano il contradditorio comico della pièce.

Il tocco costumistico degli schettini ai piedi di Elsa e Carlo, nonché la proiezione delle immagini dei protagonisti in movimento sullo sfondo di disegni stilizzati, contestualizzano gli stessi “disegni milanesi” gaddiani e nel contempo contribuiscono a conferire ai personaggi una valenza caratteriale esilarante pressoché fumettistica. Tutto questo, unito alla bravura degl’interpreti, fanno dell’ultimo lavoro di Loris un autentico capolavoro Off teatrale.

Alcuni spezzoni di un’intervista a Gadda, all’inizio e alla fine dello spettacolo, sullo sfondo di una Milano che era e che sarà, riportano L’Adalgisa al suo elemento originario. Quello, cioè, di tradurre l’anima inquieta del suo autore al punto di divenirne il cuore narrante.

Giudizio: ****

Produzione TEATRO OUT OFF

L’Adalgisa di Carlo Emilio Gadda

Con Elena Callegari, Mario Sala, Stefania Ugomari di Blas

Regia di Lorenzo Loris

Scena: Daniela Gardinazzi

Costumi: Nicoletta Ceccolini

Interventi pittorici: Giovanni Franzi

Musiche originali: Matteo Pennese

Progetto visivo: Dimitris Statiris e Fabio Cinicola

Luci: Luca Siola

Foto di scena: Agneza Dorkin

Consulenza artistica: Alberica Archinto e Mariagiovanna Frigerio

Milano, Teatro Out Off, via Mac Mahon 16

Fino al 13 febbraio 2011

www.teatrooutoff.it