Foto: Sabrina Muzi, Shan © Art City Bologna 2019
Foto: Sabrina Muzi, Shan © Art City Bologna 2019
Foto: Sabrina Muzi, Shan © Art City Bologna 2019

La  43esima edizione di Arte Fiera, storica manifestazione bolognese, ha rinnovato il suo interesse a rinforzare i legami col territorio, come ha dimostrato il fitto programma promosso da Art City che ha ospitato in città  una serie di eventi collaterali in sedi pubbliche e private, gallerie, spazi non convenzionali o indipendenti

Impossibile elencarli tutti per ovvie ragioni (si tratta di un palinsesto che comprende oltre 100 iniziative), ma segnaliamo di seguito parte di quelli che non rientrano in sedi istituzionali museali o gallerie private. Iniziamo dall’installazione sonora (in collaborazione con la Cineteca)  Again New. Before the film, presso il cinema Modernissimo– ancora in fase di ristrutturazione- ad opera di Michele Spanghero, che si è servito di frammenti di registrazioni in loop appartenenti a voci di grandi registi quali Pasolini, Rosi, Antonioni, Bertolucci, Fellini e i fratelli Taviani in un progetto di indubbio fascino. All’Oratorio di San Filippo Neri, Leandro Erlich ha imprigionato nuvole in teche trasparenti con un procedimento di stampa in digitale con inchiostro ceramico su lastre di vetro chiaro, ottenendo un effetto di grande poesia (Collection de Nuages a cura di Maura Pozzati).

Nello Studio di architetti Mirone, nel crocevia delle stradine del mercato della vecchia Bologna, è stata ospitata la mostra Nuove Terre a cura di Lucia Biolchini,  titolo mutuato dall’omonimo volume dell’architetto Sara Marini dove architettura, paesaggio e scarto vengono posti in relazione. Ecco allora definirsi le opere, raffinate geografie interiori ottenute con carte, garze, resine di Mauro Pipani (in questa occasione il critico Flaminio Gualdoni ha presentato il  catalogo dell’artista Luoghi Riflessi), il progetto Ask her di Linda Rigotti in cui le macerie sono testimoni in un’operazione concettuale dove passato e presente si confrontano, ed infine Shan dell’artista marchigiana Sabrina Muzi, felice esito di una residenza in Cina lungo il percorso della Grande Muraglia. L’installazione site-specific della Muzi è incentrata sulla montagna (Shan) che diventa archetipo del sacro ed oggetto privilegiato indagato attraverso  variegate declinazioni artistiche: gli acquerelli dipinti su carta di riso che riprendono in modo ossessivo la montagna ora disseminati su di un grande tavolo di legno o sospesi al centro della stanza, forse in una reinterpretazione libera di separè orientali, si intrecciano alle fotografie stampate su carta cotone disposte su di una impalpabile seta e montate su esili canne di bambù con echi al filone pittorico dell’hukiyo-e. Sulla parete della sala, un video a ciclo continuo riprende una performance ambientata nei medesimi luoghi dove la montagna si anima in una visione metafisica e straniante.

Prende vita, questa volta concretamente sulle pareti dell’Alliance française, Drawing storage – assonances, a cura di Giovanna Sarti, (artista e mente dell’omonimo progetto via web http://drawing-storage.tumblr.com, sulla cui piattaforma da anni si adopera per promuovere mostre virtuali monografiche di  artisti che scelgono come tecnica d’elezione, il disegno). Una mostra che dà spazio ad una concertazione ben calibrata di voci plurime di artisti nazionali ed internazionali: unico comun denominatore il disegno come mezzo d’espressione.Negli spazi dell’antica cisterna dei Bagni di Mario le artiste Serena Piccinini e Marina Gasparini creano installazioni ad hoc e, suggestionate dai percorsi sotterranei delle acque, intessono parallelismi con viaggi legati al mito, all’inconscio e all’altrove (The Dodder a cura di Leonardo Regano).

 Il Palazzo De’ Toschi ospita Terraforming fantasies, prima personale in Italia del fotografo belga Geert Goiris. L’interessante mostra curata da Simone Menegoi e Barbara Meneghel presenta una successione di scatti spiazzanti e pieni di fascino che ammalia il visitatore suscitando interrogativi in un misto di curiosità e disorientamento. Nel Laboratorio di restauro degli Angeli, ubicato nella omonima via, Simone Pellegrini espone le sue grandi carte impressionate da universi altri di cui l’artista si fa intermediario (Sensorio indiscreto a cura di Leonardo Regano).

Si tratta di eventi conclusi tranne Terraforming Fantasies visitabile sino al 24.02-2019 presso Palazzo De’ Toschi Piazza Minghetti 4/D Bologna