Foto: boa tecnologicaLa possibilità di generare energia impiegando una macchina fissa vincolata sul fondale del mare oggi non è più solo mera fantasia. L’idea nacque nel 1998, osservando gli spostamenti di un container alla deriva durante una traversata in barca a vela nell’Oceano Atlantico. Riemerse dopo quasi 7 anni, alla fine del 2004, e dopo due anni di duro lavoro fu finalmente convertita in brevetto internazionale. Nel 2007, dopo un ulteriore anno di test fra campioni computerizzati ed esemplari di dimensioni ridotte, al fine di industrializzare il brevetto è stata creata la società 40South Energy.

Le tecnologie tradizionali sfruttano le onde del mare impiegando un galleggiante in superficie, che qui, invece, viene tenuto sott’acqua da alcuni cavi. La novità, quindi, sta proprio nel moto rotatorio indotto dalle onde su due componenti connessi e affondati a profondità diverse, di cui il più in superficie a non meno di 35 metri sotto il livello del mare. Le onde sono molto più complicate di quanto possa sembrare da terra, il loro movimento si estende in profondità, ed è proprio questo moto sotto la superficie che viene utilizzato proficuamente dalla macchina. CBT – cognitive behavioral therapy – combines cognitive restructuring techniques with some behavioral super viagra active visit that modification techniques. Based from its claims alone which are not supported by facts and research summaries, ErectoMax is commander levitra definitely a solution for every single problem. Fortunately, we now have some technologies such as the Internet, black market, dealers or referrals but http://valsonindia.com/portfolio_category/home-products/?lang=af levitra from canadian pharmacy has little to show in accreditation. A study in the Journal of various visit now viagra cheap usa sexual medicines indicates that men found with severe gum disease (are called as periodontal disease) were three times more likely depression than the general population. Per comprenderne in pieno il principio di funzionamento si pensi al movimento di un aquilone in aria: il vento lo fa ondeggiare e muovere in tutte le direzioni generando una variazione di tensione nel filo che lo collega a terra, variazione che può di fatto essere adoperata per produrre energia. Il beneficio connesso all’impiego delle onde marine è che l’acqua è molto più densa dell’aria, quindi l’energia che si può estrarre è nettamente superiore.

Questa macchina, oltre a poter essere utilizzata sia in mare calmo, come il Mediterraneo, che in oceano (con un’efficienza, però, in quest’ultimo caso fino a cinque volte superiore) è in grado di generare energia a costi tre volte inferiori rispetto al fotovoltaico e comunque comparabili a quelli dell’eolico. Sul mercato ne esistono di diverse dimensioni e potenza: dai 25 KW, che costa attorno ai 150mila euro, ai 400 KW e fino a 2 MW. Ognuna può essere provvista di sei motori al massimo e in futuro non è escluso che con diametri da 50 m si possa arrivare fino a 12 MW.

Senza dimenticare che contribuisce significativamente alla riduzione di emissioni nocive in atmosfera e, rispetto ad altre tecnologie ad energia pulita, presenta due grandi vantaggi: una grande disponibilità di spazi e un impatto ambientale pressoché nullo. Infatti, essendo immersa in acque profonde non ha l’effetto visivo delle pale eoliche, quindi non altera in alcun modo il paesaggio circostante. Tra i clienti ipotizzabili le grandi Utilities e le comunità di piccole isole che hanno necessità di produrre energia in loco.