Foto: 30° Convegno Internazionale di Chitarra, comitato e premiati © Stefania Varca
Foto: 30° Convegno Internazionale di Chitarra, comitato e premiati                                                       © Stefania Varca
Foto: 30° Convegno Internazionale di Chitarra, comitato e premiati © Stefania Varca

Anche quest’anno si è svolto nell’accogliente Sala Puccini del Conservatorio “G. Verdi” di Milano il “30° Convegno Internazionale di Chitarra”, storico rendez-vous con le sei corde e preziosa occasione d’incontro tra chitarristi, liutai, editori e appassionati dello strumento più diffuso e venduto al mondo – lo sapevate? – qui nella sua veste più aristocratica e “classica”

Divenuto un appuntamento imprescindibile per il mondo della chitarra, articolato in un’intera giornata, il Convegno Internazionale di Chitarra richiama anno dopo anno centinaia di adepti da ogni parte del globo. Abbiamo incontrato il suo fondatore e Presidente Filippo Michelangeli, editore e direttore del mensile Amadeus, che dal prossimo anno ne cederà il timone.

Filippo Michelangeli – Ho imparato che nella vita i cicli prima o poi finiscono. Dopo 30 anni lascio la guida e la presidenza del Convegno che avevo fondato nel lontano 1996. È stata una lunga, appassionante avventura che mi fatto incontrare centinaia di eccellenze del mondo della musica e della chitarra. Le porto tutte con me.

Francesco Rampichini – Se dovessi trarre in due parole un bilancio da questo trentennio, come hai visto cambiare il mondo della chitarra e cosa ti auguri per il futuro della manifestazione?

F. M. – Nel 1996, quando siamo partiti, il mondo della chitarra era molto più frantumato e, diciamo, caratterizzato da una certa diffidenza gli uni per gli altri. Oggi, dopo 30 anni, non per merito del Convegno ma senz’altro anche grazie al Convegno, l’atteggiamento nel settore della chitarra classica è di maggior attenzione, rispetto e riconoscimento del valore altrui. Questo è accaduto in questi 30 anni.

F. R. – È vero, diciamo anche che è stata una sfida assai coraggiosa e impegnativa anche dal punto di vista organizzativo e logistico.

F. M. –Sì, dal punto di vista organizzativo è complicato, perché in trent’anni abbiamo avuto tantissimi ospiti non solo italiani – e l’Italia è lunga – ma anche internazionali. Quest’anno ad esempio c’è Pepe Romero, che vive in California, quindi non dietro l’angolo, che pur con i suoi 81 anni ha avuto voglia di venire.

F. R. – Trent’anni è l’età di un giovane adulto, diamogli una dimensione: quanta gente è passata dal Convegno in quest’arco di tempo?

F. M. – Calcolando circa 250 persone l’anno moltiplicate per trenta direi che saranno più di 7000 persone, con 2 o 300 “Chitarre d’oro” assegnate (premio conferito ogni anno a personalità del mondo della chitarra distintesi in varie categorie, ndr.). Sono bei numeri, dai. Dalla prossima edizione io passerò la mano, dopo tanti anni era giusto. Toccherà al nostro amico – il maestro Gianpaolo Bandini – un nome molto noto nel settore, che raccoglie il testimone e farà un ottimo lavoro, ne sono molto felice.

F. R. – Quindi lascerai correre la bicicletta sulle sue ruote.

F. M. – Esatto bravissimo, è proprio così.

F. R. – Allora, auguri e lunga vita al Convegno.

F. M. – Sì, cento anni di vita al Convegno, sicuramente, anche se io non farò più parte del board.

Ricchissimo il programma sin dalla mattina tra concerti, mostra di liuteria, novità editoriali e discografiche e anteprime le più varie. La chitarrista Elena Casoli ha presentato il delicato film “Sypario” su musica di Sylvano Bussotti da lei interpretata, per la regia di Fabio Selvafiorita, con magnifici costumi di Rocco Quaglia. Il Direttore artistico del Convegno Frédéric Zigante, docente di chitarra al “Verdi”, ha illustrato insieme ad Ilaria Narici (Direttore editoriale del gruppo Hall Leonard Europe) la sua nuova revisione delle “Douze Études” di H. Villa-Lobos, caposaldo del repertorio chitarristico del ‘900 del quale riparleremo.

Piatto forte del pomeriggio, l’appassionata dissertazione di Pepe Romero: deseo, desidero, la parola più ripetuta dal maestro spagnolo. Classe ’44, storico rappresentante di un’epoca magica della chitarra, nel ’57 lasciò la Spagna del dittatore Francisco Franco per trasferirsi con la famiglia negli Stati Uniti, dove tutt’ora vive. Per lui hanno scritto compositori quali Joaquín RodrigoFederico Moreno Torroba.
Durante la cerimonia conclusiva ha ricevuto, tra le dodici complessivamente assegnate, la Chitarra d’oro “Una vita per la chitarra”.

Lasciatemi dire – da amico di vecchia data del fondatore che ha tutta la nostra stima – che non tutti gli strumenti hanno avuto un alfiere così attivo, che abbia investito tante energie positive per sostenere e promuovere la ricchezza di uno strumento amato e multiforme qual è la chitarra. Quelli tra i nostri lettori che l’hanno imbracciata almeno una volta, non dovrebbero perdere le future edizioni di questo appuntamento.

Ai link sottostanti potrete sfogliare il programma e il fitto cahier dei premi conferiti, nel corso degli anni, al gotha della chitarra e a tante giovani promesse mantenute.

30° CONVEGNO INTERNAZIONALE DI CHITARRA
Milano, Conservatorio “G. Verdi”, Sala Puccini – Sabato 11 ottobre 2025

INFORMAZIONI:
Convegno Chitarra
Chitarra d’Oro

Per saperne di più su Francesco Rampichini

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