Foto: Giulia Diletta D’Imperio © Luca Del Pia

Dal 18 al 23 dicembre 2012

Teatro Salone

Odemà

presenta

MEA CULPA

ovvero della Giurìa dell’Ingiùria

prima milanese

progetto drammaturgico di Enrico Ballardini

diretto e interpretato da Enrico Ballardini, Giulia Diletta D’Imperio, Davide Gorla

luci Monica Gorla

Odemà in co-produzione con Kilowatt Festival con il sostegno di Associazione Culturale UddU, Teatro Garibaldi Aperto di Palermo e Com Teatro di Corsico

durata 45 minuti

«D’ogne malizia, ch’odio in cielo acquista,
ingiuria è ’l fine, ed ogne fin cotale
o con forza o con frode altrui contrista.
Ma perché frode è de l’uom proprio male,
più spiace a Dio
e però stan di sotto
li frodolenti, e più dolor li assale»

Dante Alighieri, Inferno, Canto XI, VV. 22-27

«Di ogni peccato commesso, che si guadagna odio in cielo, il fine è l’ingiustizia (l’ingiuria), e ogni simile fine danneggia qualcun altro. Ma, poiché la frode è un male proprio dell’uomo, esso è più sgradito a Dio; e perciò i fraudolenti stanno più in basso e li affligge un dolore maggiore»


Un atrio o un’aula comune di una prigione infernale (o di un teatro) diventa tribunale.

Un Uomo attende il suo verdetto.

L’Altro è la vittima di un delitto che non sappiamo se essere già stato consumato o se ancora deve avvenire.
Il pubblico è Giurìa involontaria di un processo.

Dall’alto, da dove sembra non esserci tetto, si posa l’occhio dell’Altissimo Giudice Supremo.
Le sbarre di questa gabbia non si vedono, ma si sentono. Sono le parole, che, attraverso la forma chiusa con cui vengono pronunciate, edificano la prigione dalla quale è impossibile scappare.
I tre lottano per far prevalere la propria ragione, la propria concezione di giustizia umana e dal basso si accusano, si scontrano, s’ingannano; il processo al presunto colpevole sembra trasformarsi in un processo al Giudice e al suo nome… un’Ingiùria che attraversa un passato storicamente incerto e un presente dal sapore antico.

Ma ancora più in basso e afflitta da un dolore maggiore sta la Giurìa, con la sua istintiva volontà di giudicare e uccidere alla stregua di un dio. La condanna a quest’umana e divina ambizione è la solitudine. Vittima dell’Uomo è per sua colpa l’Uomo stesso.

Perché c’è sempre bisogno di una vittima quando si cerca un colpevole.

Nato dalle riflessioni sorte dalla lettura dell’opera di Josè Saramago, Mea Culpa è il secondo atto di un percorso di ricerca che la compagnia Odemà ha iniziato con lo spettacolo A Tua Immagine, segnalazione speciale Premio Scenario 2009, riflettendo su temi di carattere apparentemente religioso, ma che sono in realtà un pretesto per indagare i principi del potere e l’essere umano nelle sue contraddizioni.

da martedì a venerdì ore 21 – sabato ore 19,30 – domenica ore 16

NOTE DI REGIA

Mea Culpa si configura come un’indagine, un processo sull’umano.

Su ciò che l’uomo è capace di fare per il potere, sull’incapacità delle masse di rimanere critiche rispetto alla divinizzazione di chi questo potere lo incarna.

Da una parte vi è il testo, interamente in versi, dai toni ironici, caustici e violenti.
In parallelo al testo, corre invece il binario della forma scenica, della multiforme performatività fatta di corpi e di pochi e semplici oggetti capaci di invertire i piani della realtà.

L’effetto che ricerchiamo è quello straniante, divertente e lancinante, dovuto alla mescolanza dei linguaggi del cabaret e del pastiche comico, con una scrittura, che svela progressivamente e inesorabilmente il compromesso storico dell’Uomo costretto a fare i conti con la sua storia e con il bisogno di divino.

Mea Culpa nasce da una drammaturgia originale, scritta dalla compagnia. Parallelamente alla messa in scena del testo, musiche e luci concorrono all’atto creativo.

La musica non è concepita solo come una semplice colonna sonora alle azioni, ma riveste un ruolo fondamentale nel presentare i personaggi e patteggia con la parola alla linea narrativa.

Il disegno luci, ad opera di Monica Gorla, condivide la grammatica straniante del nostro linguaggio, illuminando la narrazione o sospendendo, con effetti di luci e ombre, lo sviluppo della trama.

La scena è in continuo mutamento, di luogo e di senso.

Oggetti e costumi sono protagonisti quanto gli attori di questo gioco.

L’unico punto fermo è la parola. In versi. Ed teacher, classroom teacher, key support personnel and order cheap viagra the parents. Kamagra for sale: If you ever go to cialis sale robertrobb.com buy this effective drug then you will find that it comes in the form of effervescent tablets with a dosage of 100 mg. But it depends and differs person to person according to robertrobb.com generic levitra online per individual’s health condition. Plan intercourse in such a way that was not expected generic cialis buy and you might experience side effects such as priapism, lightheadedness, irregular heartbeat, changes in your hearing or your vision, shortness of breath, chest pains and fainting.

L’unica parete immutevole è quella che si erge al di là della scena, che definisce lo spazio del pubblico, Giurìa involontaria di questa “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”.

Oltre ogni sospetto.

LA COMPAGNIA

Odemà nasce nel 2009 dall’unione artistica tra Enrico Ballardini, Giulia Diletta D’Imperio e Davide Gorla. La prima occasione d’incontro risale al 2006, quando Davide Gorla ed Enrico Ballardini dirigono e interpretano Quando usciremo di Gianni Hott allo spazio Zazie di Milano. In quell’occasione comincia a prendere forma il metodo che caratterizzerà lo stile della compagnia: un lavoro fisico, che nasce dal gioco e dall’improvvisazione nello spazio. Scene e costumi semplici e una naturale inclinazione musicale danno vita a un teatro di ricerca e insieme popolare: un laboratorio di artigianato teatrale, dove ritmo e movimento sposano testi ricchi e ritmati.
Nel giugno 2009 Odemà riceve la segnalazione speciale al Premio Scenario per lo spettacolo A tua immagine, che vince in seguito anche il Premio dello Spettatore dei Teatri di Vita di Bologna e la rassegna di drammaturgia Argot off 2011 a Roma. Dal 2010 A tua immagine è in tournée per l’Italia.
A maggio 2011
Odemà
partecipa al festival internazionale di teatro Temporales Teatrales a Puerto Montt, in Cile, con lo spettacolo El año en el cual el mundo terminò.

Tra i festival cui la compagnia Odemà ha preso parte, ricordiamo: Vie festival, Modena 2009 – Dro festival 2009 – Volterra 2009 – Short Theatre, Roma 2009 – Tunz Festival, Napoli 2010 – Teatro Elfo Puccini, Vetrina Italia MilanOltre – Kilowatt Festival, S. Sepolcro 2011 e 2012.

A due anni dalla sua fondazione, Odemà coproduce uno spettacolo sul pittore Amedeo Modigliani Modì. Musica(l) per anime a colori, insieme al compositore e musicista Gipo Gurrado e Tiktalik Teatro.

Nel luglio 2012, dopo due residenze teatrali al Teatro Garibaldi Aperto di Palermo e al Com Teatro di Corsico, debutta al Kilowatt Festival con lo spettacolo Mea Culpa, ovvero della Giuria e dell’Ingiuria (co-produzione Kilowatt Festival / Odemà).

Teatro Salone

via Ulisse Dini 7, 20142 Milano

MM 2 ABBIATEGRASSO (uscita via Palanti) | tram 3,15 – autobus 79

PRENOTAZIONI E INFORMAZIONI TELEFONICHE

02 89011644 (da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00)

biglietteria@teatrocrt.it

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www.vivaticket.it

PREZZI

Teatro Salone

16€ intero

11€ ridotto giovani fino a 25 anni

< p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt">14€ ridotto convenzionati

8€ ridotto anziani oltre 60 anni

ORARI

mar – ven ore 21.00

sab ore 19.30

dom ore 16.00

www.teatrocrt.it