Foto di scena © F. CambriaL’amore, probabilmente. O almeno qualcosa di simile. “Don Giovanni a mosca cieca” si diverte a immaginare un Don Giovanni collezionista di donne, secondo la più classica delle tradizioni, ma da queste trattato con le sue stesse armi. Max, lo strano amico che è accanto a lui fin dai primi momenti della piéce (e incarna la ragione contrapposta all’istinto del protagonista), gli prende delle simboliche misure per un vestito fatto di illusione, gelosia, tradimento, abbandono. ED is something that affects close to 25% men between the ages 40 sildenafil viagra de pfizer http://www.slovak-republic.org/visa-embassies/of-slovakia/ to 55 (Kama on right?). Each grape looks like order generic levitra slovak-republic.org a blood cell and all of that. The effective ingredients in these capsules can strengthen the reproductive system and viagra no prescription slovak-republic.org thus makes them effective in time of sexual intercourse. Can you imagine powdered Iberico ham, a ravioli flavor bomb of truffle emulsion, lemon soda powder, lots of liquid nitrogen, and also a dish that you chew up and then spit out? The dining experience here is bound to remain in your memory forever and will be cherished by you lifelong! Alinea is referred to as on line levitra the Holy Grail of Cuisine, A Museum of Food, and by many other. E le donne che lui ha amato/collezionato lo ricambiano della sua stessa misura. C’è quella che gli suscita la gelosia, quella che lo abbandona perché innamorata di un altro, quella che si macchia di tradimento, seppure perpetrato molto tempo prima, ma mai dimenticato, quella che lui si illude di aver conquistato, mentre non ha lasciato alcun ricordo. Un gioco a rovesciare dei ruoli ben noti al pubblico e ulteriormente ricordati grazie alla frequente presenza delle splendide musiche di Mozart (Don Giovanni, naturalmente). Ma qui c’è una levità che il personaggio di Don Giovanni non ha e infatti la punizione del nostro protagonista sarà ben diversa, più vicina alla sorte di quell’Anatol al centro della commedia di Schnitzler.

A sostenere il testo, che si diverte a giocare con uno spettatore che ricorda un ben diverso Don Giovanni, sono la compagnia di ottimi attori, i bei costumi che evocano un mondo di eleganza sofisticata e ben poco quotidiana e la splendida regia di Silvia Giulia Mendola, che utilizza totalmente quanto mette a disposizione il palcoscenico del milanese Teatro Litta: entrate dall’esterno in fondo al palcoscenico, fughe e salite sulla scala che domina il fondo del palco, corde dall’alto per un gioco da provetta acrobata di una delle attrici.

Della stessa regista, Silvia Giulia Mendola, qualche mese fa avevamo visto, ugualmente al Teatro Litta, il bel “Otto donne e un delitto”, di cui potete leggere la recensione su questa stessa testata a firma di chi scrive anche questa nota.

Giudizio: ***

Co-produzione LITTA_produzioni e Compagnia PianoinBilico

Debutto nazionale

Don Giovanni a mosca cieca da Anatol di A. Schnitzler

Drammaturgia di Corrado Accordino

Con Marco Cacciola, Tamara Balducci, Linda Gennari, Lara Guidetti, Alessia Vicardi, Greta Zamparini

Regia di Silvia Giulia Mendola

Coreografie: Lara Guidetti

Milano, Teatro Litta, C.so Magenta 24

Dal 14 giugno all’8 luglio 2011

www.teatrolitta.it