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IL GIOCO DELL’AMORE E DEL CASO di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux

24 Giugno @ 8:30 pm - 5 Luglio @ 8:30 pm

Foto di scena: Il gioco dell'amore e del caso © Alessandro Saletta

Foto di scena: Il gioco dell’amore e del caso © Alessandro Saletta

MTM Teatro Litta – dal 24 giugno al 5 luglio 2025

Il gioco dell’amore e del caso
di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux
nuova traduzione di Michele Zaffarano
adattamento e regia Antonio Syxty
con Agnese Sofia Bonato, Gaetano Callegaro, Francesco Martucci, Jasmine Monti, Filippo Renda
regista assistente Filippo Renda

scene Guido Buganza
costumi Valentina Volpi
restyling e sartoria Francesca Biffi

disegno luci Fulvio Melli
assistente alla regia e delegata di produzione Susanna Russo
produzione Manifatture Teatrali Milanesi

Il gioco dell’amore e del caso di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux è una commedia teatrale molto simile a un prezioso ingranaggio. Questo capolavoro, esaltato come uno dei vertici della drammaturgia francese, cattura l’attenzione degli spettatori con un intricato intreccio di travestimenti, inganni e amori segreti.
In questa vera e propria commedia degli equivoci, Marivaux mette in scena il classico scambio di ruoli, quello tra padroni e servi, che, pur proponendosi uno scopo chiarificatore, non porta altro se non ulteriori complicazioni di sentimenti e relazioni.

Una commedia molto simile a un prezioso ingranaggio che cattura l’attenzione degli spettatori con un intricato intreccio di travestimenti, inganni e amori segreti.
Silvia ama Dorante, ma per studiarne la virtù decide di vestire segretamente i panni della sua cameriera Lisetta. Ma anche Dorante ha avuto la stessa idea e si traveste dal suo servo Arlecchino.
Il testo esplora le sfumature dell’amore attraverso lo scambio di ruoli tra i personaggi, offrendo una vivace girandola di emozioni e colpi di scena e distinguendosi per la brillantezza delle interpretazioni e la profondità psicologica dei personaggi.
Marivaux offre uno sguardo penetrante sulla metafisica del cuore, evidenziando il trionfo della passione sull’egoismo e le convenzioni sociali, incantando il pubblico con il suo intrigo avvincente e la sua raffinata analisi dell’amore e della società.
A sovrastare il tutto, un’intrusione visiva che rende la scena quasi un’installazione, come le nuvole di Berndnaut Smilde, anche se qui al posto della nuvola c’è un gorilla warholiano fucsia che indossa anche lui una maschera, a voler emulare gli umani nei loro bizzarri traccheggiamenti, assurgendo a deus ex machina.

Note di regia:
Una nuova traduzione per Marivaux.
Quando faccio teatro la prima cosa, per il mio lavoro, è avere a disposizione una lingua che possa produrre un suono coerente con il testo e con il dispositivo che il testo mette in atto, inizialmente sulla pagina scritta e in un secondo momento nella trasposizione organica per la voce. Mi capita spesso – nella vita quotidiana – di notare come spesso scegliamo a caso le parole che pronunciamo per comunicare. Il più delle volte usiamo le parole con trascuratezza, con approssimazione, in modo sbrigativo perché ciò che ci preme è comunicare, ma nello stesso tempo utilizziamo il dispositivo verbale senza la consapevolezza della sua ricchezza e potenzialità allegorica, semantica, metaforica.
Il teatro non può e non deve uniformarsi al quotidiano, soprattutto nel caso di un testo del 1730, che è un dispositivo drammaturgico in grado di creare un disegno raffinato intorno a quelli che sono i meccanismi umani, che regolano verità e rappresentazione di sé e dei propri sentimenti.
Per questo ho chiesto a Michele Zaffarano, già traduttore di autori francesi come Francis Ponge, Christophe Tarkos, Michel Onfray, Alain Badiou, Chare Baudelaire, Jean-Marie Gleize e altri di fare una nuova traduzione dal testo francese originale di Marivaux.
Ogni traduzione è un tradimento dell’originale e il teatro è il luogo del tradimento, ma la scelta che si fa del dispositivo verbale è fondamentale, perché prima di ogni altra cosa la parola diventa suono e il suono entra nelle nostre orecchie generando vibrazioni di senso, immaginazione e pensiero.
Il dialogo fra traduttore e attori, nella fase di studio del testo, è stato fondamentale per scoprire le differenze culturali dell’utilizzo della lingua e dei modi di dire nel contesto culturale di origine contestualizzata in un periodo storico e a un contesto sociale e politico.
Antonio Syxty

Teatro Litta
da lunedì a sabato ore 20.30 – domenica riposo
intero € 30,00 – convenzioni € 24,00 – ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) € 24,00 – Under 30 e Over 65 € 17,00 – Università € 17,00 – scuole di Teatro € 19,00 – scuole civiche Fondazione Milano, Piccolo Teatro, La Scala e Filodrammatici € 11,00 – Scuole MTM € 10,00 – ridotto DVA € 15,00 tagliando Esselunga di colore ROSSO
Invito a teatro Manifatture Teatrali Milanesi

durata: 120 minuti
Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it02.86.45.45.45

I biglietti sono acquistabili sul sito www.biglietti.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita Vivaticket.
I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Dettagli

Inizio:
24 Giugno @ 8:30 pm
Fine:
5 Luglio @ 8:30 pm
Categoria Evento:
Sito web:
https://www.mtmteatro.it

Organizzatore

Manifatture Teatrali Milanesi
Phone
02.86.45.45.45
Email
biglietteria@mtmteatro.it
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Luogo

MTM Teatro Litta
Corso Magenta 24
Milano, 20123 Italy
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