Foto: Francesca SchiavoneSi è da poco concluso il torneo su terra battuta del Roland Garros, che ha visto la nostra Francesca Schiavone perdere in finale dalla cinese Li Na (6-4, 7-6). Eppure la “Schiavo” ha vinto comunque, almeno secondo il nostro punto di vista.

La “leonessa” milanese ha vinto innanzitutto dal punto di vista sportivo, in quanto è riuscita a bissare la finale di Parigi a distanza di un anno, dopo che nel 2010 aveva portato a casa un’inaspettata, quanto straordinaria vittoria. Non accadeva dai tempi di Nicola Pietrangeli (1959-1961). Ed è la prima in assoluto, fra le atlete italiche in gonnella.

Eppure la trentenne milanese proprio una “marcantonia” non è, con i suoi 166 centimetri di altezza (fonte: Wikipedia), rispetto a valchirie del calibro della Sharapova e via dicendo. Ma lei supplisce con la grinta e il duro lavoro, anche dieci ore al giorno di allenamento.

Più una sagacia tattica ed una maturità del tutto invidiabili. But is getting prescription viagra prices as the cure adequate? I’d generally say it isn’t. In most of the cases, he is cialis without prescription mistaken, as the same issue shall persist. http://downtownsault.org/parkplace/ cialis 10 mg This herb also helps to treat male impotence effectively. Therefore, people do need to worry about wholesale viagra from canada this issue. E peraltro alla vigilia del torneo del Grande Slam transalpino l’aveva promesso: “A Parigi vi farò divertire” (dalla “Gazzetta dello Sport”). Perché lei, che non lascia nulla al caso, si era presentata “qui al top della forma” (fonte: “ANSA”).

Ma l’atleta del “Belpaese” ha vinto a Parigi soprattutto per la grande sportività, nonché per il magistrale esempio che costituisce per i giovani, a cominciare dalle prime parole da lei pronunciate nel post-partita: “Na Li ha giocato molto bene e ha meritato di vincere” (fonte: “direttanews.it”). Merce assai rara di questi tempi, un’affermazione del genere. Ma Francesca non si è limitata a questo, e ha poi continuato non solo con le congratulazioni alla cinese, ma raccontando come “si vivono momenti bellissimi per crescere anche perdendo” (da “sportmediaset”). Ecco, ci piacerebbe far riascoltare queste parole su tutti i campi di calcio e ai vari bar dello sport, chissà che non siano di esempio per molti giovani.

Certamente la “Schiavo” è stata un esempio importante da seguire per la sua rivale mandarina di quest’anno, che alla vigilia della finale aveva raccontato: “quando ho visto che Francesca aveva vinto il torneo un anno fa, ho pensato: ma allora ce la posso fare anch’io” (fonte: ubitennis.com).

Parole che ci fanno davvero meditare.