Foto: Francis Bacon. Mutazioni – Opera dell’artista © Palazzo Belloni Bologna © Cristiano Lovatelli Ravarino, collezione privata - Mostra aperta fino al 16 settembre 2018
Foto: Francis Bacon. Mutazioni – Opera dell’artista © Palazzo Belloni Bologna © Cristiano Lovatelli Ravarino, collezione privata - Mostra aperta fino al 16 settembre 2018
Foto: Francis Bacon. Mutazioni – Opera dell’artista © Palazzo Belloni Bologna © Cristiano Lovatelli Ravarino, collezione privata

Figure in piedi, sedute, volti, ritratti, autoritratti, papi, croci, studi su Leonardo e persino una saletta vietata ai minori è il materiale presentato nella mostra “Francis Bacon. Mutazioni” che Palazzo Belloni di Bologna dedica al grande artista anglo-irlandese. Un allestimento che comprende una settantina di disegni, pastelli, collages datati tra il 1977 ed il 1992, provenienti dalla collezione privata di Cristiano Lovatelli  Ravarino selezionati tra un corpus di circa 850 opere donategli dall’artista negli anni della loro frequentazione durata quindici anni ed iniziata- come ricorda lo stesso giornalista- a Villa Medici- Accademia di Francia  in occasione del congedo dall’incarico di Direttore da parte di Balthus.

Si tratta di disegni marcati, quasi schizzi, realizzati a matita nera con un tratto immediato che oltrepassa il foglio creando una cicatrice nel retro -una lacerazione della carta che diventa linguaggio Braille-, e di opere costituite da plurime stratificazioni di pastelli dai colori acidi e forti che evidenziano corpi angoscianti e pieni di  inquietudine inseriti  su sfondi geometrici che tendono a teatralizzarne la figura. I temi sono tra gli altri quelli degli immensi capolavori baconiani noti a tutti, ovvero le crocifissioni ispirategli da Cimabue e dall’opera di Rembrandt raffigurante il bue macellato,o quelli dei papi con riferimento iconografico all’Innocenzo X di Velazquez, ma il mezzo utilizzato è quasi inedito per un artista che sembra si sia servito raramente di questa tecnica (al suo biografo ufficiale David Sylvester aveva peraltro ribadito di non aver mai fatto uso di sketch preparatori per le sue opere) e per questo motivo oggetto di passate polemiche ed al contempo di forte interesse.

La mostra curata da Gino Fienga e da Con-fine Art viene riproposta a Bologna dopo aver toccato dal 2009 varie città italiane  e straniere quali Venezia, Zurigo, Milano, Buenos Aires, Evora, Berlino, Parigi, Santiago del Cile, Praga, Torino. A onor del vero parte dei disegni provenienti dalla medesima collezione furono esposti nel 2016 nel capoluogo emiliano nella sede di Palazzo Montanari assieme ad opere di Nitsch e Pozzati, e nel lontano maggio dell’81 presso la galleria d’Arte Nanni con una presentazione di Ravarino. Il percorso espositivo è arricchito da una installazione interattiva costituita da un’opera- trittico dove il visitatore si rifletterà ritrovandosi, deformato e scomposto, a far parte dell’universo dell’artista e da una sala con una parete a lavagna dove potrà intervenire disegnando “alla maniera baconiana”con gessetti colorati.

Francis Bacon. Mutazioni
Bologna, Palazzo Belloni, Via Barberia 19
1 giugno-16 settembre 2018
Info: www.palazzobelloni.com