Foto: Giovanni Boldini. Lo sguardo dell’anima (locandina) © Palazzo Albergati
Foto: Giovanni Boldini. Lo sguardo dell’anima (locandina) © Palazzo Albergati
Foto: Giovanni Boldini. Lo sguardo dell’anima (locandina) © Palazzo Albergati

Fino al 13 marzo 2022 la mostra dedicata al maestro della Belle Époque il cui percorso passa dal Naturalismo alle Avanguardie Storiche del Novecento

Scriveva Ardengo Soffici a proposito della pittura di Giovanni Boldini (Ferrara 1842-Parigi 1931) «vi è un lampo di vita fuggevole da acchiapparsi a volo ed egli l’esprime con un frego, in uno svolazzo, in un fiocco; lo suggerisce con un tocco rozzo o livido sulle labbra, con un cerchio paonazzo intorno a due occhi febbrili. Lo fa tremare in un ricciolo di capelli ribelli su una nuca di donna. E lo fa bene». E sarà infatti soprattutto il ritratto ad evidenziare il talento di questo raffinato e cosmopolita artista ferrarese, la cui storia attraversa il Naturalismo della seconda metà dell’Ottocento sino alle avanguardie del Novecento. Egli fu più di tutti «pittore del gesto che non è posa ma è moto, cioè transizione», famoso per quegli esiti pittorici estrinsecati da morbide pennellate allungate e dinamiche, volte a congelare stati emotivi profondi e a cogliere lati reconditi delle personalità del mondo aristocratico che per lui posava.  Ed è proprio lo “sguardo nell’anima” a sintetizzare il modus operandi del maestro emiliano e a suggerire il titolo all’antologica curata da Tiziano Panconi, dove, svelata dai tratti condensanti l’inconfondibile cifra stilistica di Boldini, ad affiorare è l’anima stessa dei soggetti immortalati.

Una selezione, con cui Palazzo Albergati omaggia l’artista  a 90 anni dalla sua morte avvenuta nel 1931 a Parigi, di oltre 90 opere tra dipinti, incisioni, disegni provenienti da svariate collezioni pubbliche e private (tra cui il Museoarchives Giovanni Boldini di Pistoia, il Museo Giovanni Boldini di Ferrara, Musei Nervi-GAM di Genova …), segue un percorso cronologico e tematico in dialogo con altri esponenti di spicco a lui contemporanei: Vittorio Matteo Corcos, Salvatore Postiglione, Gaetano Esposito ma anche Federico Zandomeneghi e Giuseppe De Nittis che con Boldini condivisero il trasferimento a Parigi nemmeno trentenni. Una città che vide sviluppare la loro ricerca artistica in una dimensione internazionale permettendo di allacciare preziose relazioni con influenti mercanti del tempo del calibro di Adolphe Goupil e Paul Durand-Ruel.

Ideatore del “ritratto-icona” della Belle Époque a cui tutte le donne aristocratiche di allora ambivano, che vede il classicismo fondersi con l’innovazione, l’artista, nella sua produzione copiosa ad alto impatto di sensualità ed eleganza, rivela un’attenta sensibilità nel far trasparire gli umori, i turbamenti, l’esuberanza e insieme la voglia d’emancipazione delle modelle. Accanto ai famosi ritratti dell’attrice Alice Regnault, M.me Veil Picard, Pricipessa Enlalia di Spagna, Mademoiselle de Nemidoff e al piccolo e prezioso autoritratto profetico collocato ad apertura della mostra in cui il pittore si rappresenta appena quattordicenne con tavolozza e pennelli, nel percorso espositivo troviamo una serie di nature morte e paesaggi ora influenzati dai Macchiaioli, ora dagli Impressionisti, ora anticipatori di un dinamismo in odore futurista.

GIOVANNI BOLDINI- Lo sguardo nell’anima
a cura di Tiziano Panconi
Palazzo Albergati, Bologna
29 ottobre 2021 – 13 marzo 2022

ORARIO APERTURA:
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti
Intero € 16,00 (audioguida inclusa)
Ridotto € 14,00 (audioguida inclusa)

INFO:
www.palazzoalbergati.com
www.arthemisia.it

L’esposizione è patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Bologna, ed è prodotta e organizzata da Arthemisia e Poema, in collaborazione con Museoarchives Giovanni Boldini Macchiaioli di Pistoia, sotto l’egida del Comitato di studio per le celebrazioni del novantesimo anno dalla morte di Giovanni Boldini e di un Comitato di studio composto da noti esperti, nominato dal Comune di Ferrara e dalla Fondazione Ferrara Arte, presieduto da Vittorio Sgarbi e diretto da Tiziano Panconi