Foto di scena: Hybridation © Olivier de Sagazan
Foto di scena: Hybridation © Olivier de Sagazan
Foto di scena: Hybridation © Olivier de Sagazan

Le visage humain n’a pas encore trouvé sa face
c’est au peinture à la lui donner
Antonin Artaud

Atteso ospite internazionale a Fuori Luogo con un doppio spettacolo venerdì 21 e sabato 22 aprile sarà il francese Olivier de Sagazan, pittore, scultore e performance artist, biologo di formazione che da tempo si dedica all’arte con la volontà di interrogare la vita organica.
Dopo il successo dello scorso anno di Entrelinhas-Between the lines, piccolo gioiello inedito in Italia a firma di Tiago Rodriguez, eccellenza della scena teatrale e performativa europea – con in scena Tónan Quito, monologo tradotto appositamente e ora anche prodotto e distribuito da Scarti per la scena italiana – è il turno di un’artista potente e totale con due lavori perturbanti e profondamente commoventi, capaci di far collassare i confini tra il fisico e l’intellettuale, lo spirituale e l’animale.

In prima nazionale Olivier de Sagazan presenterà nell’ambito di Fuori Luogo venerdì 21 aprile Hybridation in cui,a partire dall’improvvisazione, dipingere e scolpire se stessi diventa una forma rituale tra danza e trance.  L’artista, in scena con Stephanie Sant, oscilla tra burattinaio e burattino, sapendo che la questione dell’identità si costruisce in relazione all’Altro. Ma quando la materia li acceca, sono costretti a guardarsi dentro, nel profondo del proprio sé. In una performance affascinante, espressiva e totale, i due performer cambiano identità sul palco, da uomo ad animale, a varie creature ibride. Trafiggono, cancellano e disfano gli strati del loro volto in una ricerca frenetica e disinibita, sradicando l’ identità per diventare opere viventi, mutando a contatto con il corpo dell’altro, in una fusione tra rivalità e amore.
Qui link al Trailer di Hybridation

Sabato 22 aprile l’artista sarà in scena con il suo spettacolo cult Transfigurationdefinito dal The Guardian «una delle cose più originali e incredibili cui probabilmente vi capiterà di assistere», messo in scena per la prima volta nel 1998 e da allora eseguito più di trecento volte in 25 paesi del mondo. Un’affascinante performance in cui l’artista cambia identità sul palco, trafiggendo e disfacendo gli strati del suo volto in una frenetica ricerca di nuova essenza e forma fino a dare un nuovo significato alla nozione di vita, offrendo uno sguardo accattivante, inquietante e stimolante su una ricerca alternativa completamente libera da inibizioni. Un’esperienza decisamente sconvolgente, che pone tutte le questioni sulla pratica dell’arte dal vivo, collegando l’arte contemporanea al rito millenario e alle radici del fare arte dell’essere umano.
Un vero e proprio rituale che unisce i linguaggi delle arti plastiche e visive al rapporto sacrale che si crea nello spazio della rappresentazione fra l’attore, inteso come la forza agente, e chi assiste.
Qui link al trailer di Transfiguration

Sabato 22 aprile prima dello spettacolo, nell’ambito del progetto Tea Time, si terrà un incontro con l’artista moderato da Renzo Francabandera, artista e critico teatrale.
Venerdì 21 e sabato 22 inoltre Fuori Luogo presenterà l’esposizione Paesaggezza, nata da una ricerca di Renzo Francabandera, originatasi nel 2021 dal rinvenimento casuale, nelle vie della città, di una piccola raccolta di cartoline e di alcune foto di famiglia, probabilmente destinate ai rifiuti.Un trasloco, un cambio di città. Non lo sapremo mai, ma quei luoghi immaginati, sono diventati motore per una ricerca personale, fatta di segni nuovi e liberi, sempre più scomposti e frammentati, fino a diventare luoghi di memorie perdute, visti magari dall’alto, la cui distanza li trasforma in nuovi panorami, segni dal portato astratto, indagine psichica su forme, brandelli di memoria e colore.

Classe 1959, originario del Congo, Olivier de Sagazan proviene da una formazione in ambito scientifico; dopo aver studiato Biologia si rende conto che le sue vere vocazioni sono pittura e scultura. Vi si dedica per circa vent’anni, fino a quando non approda al mondo della performance. L’approccio al mondo dinamico delle arti performative si manifesta per l’artista come un fulmine a ciel sereno e, al contempo, come una sorta di benedizione: significava reinventarsi, trasformare il proprio corpo in scultura, capire cosa trasmettere agli spettatori in questi momenti sospesi nel tempo e, soprattutto, superare un periodo di forte crisi della sua vita.

INFO e biglietteria
Il Dialma – via Monteverdi, 113 – La Spezia – 3332489192 (anche via whatsapp)
lun- ven dalle 16 alle 19
fuoriluogo@associazionescarti.com
Biglietti Singoli (spettacoli al Dialma)
Intero – 13 euro – Ridotto under30 – 10 – Convenzionati Scarti – 8 – Studenti under19 – 5 euro