Foto: Music Festival Villa Arconati
Foto: Music Festival Villa Arconati
Foto: Music Festival Villa Arconati

Il 2019 è un traguardo davvero importante per il Festival di Villa Arconati – FAR a Castellazzo di Bollate.  Un’edizione del trentennale che fatalmente cercherà di sparigliare le carte differenziandosi da quelle precedenti, con una proposta che punti ad assomigliare ad una ripartenza, sia per il cambio di location, dato che il Festival torna all’interno dei giardini della Villa lato Sud, quello storico che ne ospitò la maggior parte delle edizioni sia per le scelte artistiche.

Era necessario un cambio di passo: cercare in forme d’arte diverse, in altre musiche possibili, quel suo tratto distintivo, senza naturalmente dimenticare la qualità che da sempre motiva il legame con il suo affezionato pubblico e l’attenzione che esso dedica alla rassegna e allora spazio all’ironia, alla sperimentazione elettronica, al teatro, alla ricerca. Perché chi si ferma è perduto, e il Festival non si è mai fermato nel cercare nuove strade.

La prima novità è stata l’apertura con grande successo di Mercoledì 26 giugno: ad inaugurare il Festival è stato uno spettacolo proposto ad ingresso gratuito con Guido Catalano ed il suo “Tu che non sei romantica summer tour” con il sottotitolo “dialoghi, parole e poesie amorose ad inarrivabile tasso di  romanticismo” , che ha presentato anche un’alta dose di ironia, solitamente presente negli show dell’artista torinese. Un reading in solitaria che è stato, come sempre, unico ed irresistibile, una storia piena di baci, di poesia, di gatti, di sguardi, ma anche di guerra e di paura, di sesso e di magia, e amore, ovviamente.

Martedì 2 luglio sarà la volta degli stravaganti AquaDueO che irromperanno con tutti i loro strumenti sul palco di Villa Arconati.
Un Festival che si apre alle contaminazioni non può non misurarsi con la nobiltà estrema che porta il nome dei progetti artistici che Laurie Anderson porterà sul palco Venerdì 5 luglio in un evento in collaborazione con TERRAFORMA Festival. Icona dell’intelligenza elettronica e della sperimentazione linguistica, Laurie Anderson è un’artista visiva, compositrice, musicista d’avanguardia, regista, poetessa urbana, femminista, nonché moglie del compianto Lou Reed e celebrità più atipica del pianeta. Anderson, espressione vivente dell’arte interdisciplinare, presenta per la prima volta in italia “The language of the future”, una performance emozionante e imprevedibile, che mescola narrazione (spoken word), musica (violino elettrico e orchestra digitale) e proiezione di video interattivi. Fresca vincitrice del suo primo Grammy Award nella categoria musica da camera/small ensemble per l’album “Landfall” e indimenticabile autrice di quel brano ipnotico, virale, da classifica che fu “O Superman”, Laurie Anderson con il semplice atto dell’artista, con il magnetismo della sua presenza, può offrire al pubblico infinite direzioni estetiche e sfumature emotive.

Lunedì 8 luglio il Festival ospiterà poi un attore/narratore di semplice immediatezza e genialità: Ascanio Celestini, con il suo nuovo spettacolo “Storie comiche ferroviarie”.
Celestini è considerato uno dei rappresentanti più importanti del nuovo teatro di narrazione. I suoi spettacoli, preceduti da un approfondito lavoro di ricerca, hanno la forma di storie narrate in cui l’attore-autore assume il ruolo di filtro con il suo racconto, fra gli spettatori e i protagonisti della messa in scena.  Con questo nuovo spettacolo, tratto dalla sua recente pubblicazione “Barzellette” (2019), Celestini si concede un divertente intermezzo dedicato alle storielle da sempre create in ogni luogo del mondo, spesso con strutture e personaggi analoghi. Le racconta sempre in una cornice inaspettata, con la sapienza di un grande narratore, mettendole in fila come i vagoni di un treno. Un vero e proprio mondo da esplorare per ricordarci che si può ridere di tutto e soprattutto di noi. Uno humor tutt’altro che politicamente corretto, e per questo catartico: perché, come ci suggerisce il comico romano, le barzellette «ci danno la possibilità di prendere il peggio di noi e del mondo e di appropriarcene per smontarlo e conoscerlo: un’arma tolta di mano a un assassino e usata in maniera ridicola finisce per mostrare quanto siamo infami, ma anche quanto siamo liberi e deboli».

Dopo le vertigini comiche di Celestini, il palco di Villa Arconati – FAR torna ad aprirsi alla musica Martedì 9 luglio  con un concerto importante, quello dei Bowland. Scoperto dal grande pubblico con l’edizione 2018 di X Factor, Bowland è un progetto musicale nato nel 2015 a Firenze da tre amici di liceo, Lei Low, Pejman e Saeed, conosciutisi a Teheran e successivamente trasferitisi in momenti diversi  a Firenze per studiare. La loro proposta musicale affonda la sue radici in quel filone della musica elettronica dove trovano spazio atmosfere fluttuanti, ma anche fonti sonore inusuali, arricchite da una presenza vocale eterea e da una base strumentale ricca di groove. Nel 2017 è uscito il loro primo album, “Floating trip”, mentre nel 2018 hanno rapito il pubblico televisivo arrivando  alla finale di “X factor” Italia grazie a una voce femminile suadente immersa in sonorità trip hop tra Portishead, Moloko, Archive. A dicembre hanno pubblicato l’ep “Bubble of dreams”, con il nuovo singolo “Don’t stop me”.

Lo stile, la classe, l’eleganza e l’anima soul di Dee Dee Bridgewater saranno le protagoniste della serata di  Mercoledì 17 luglio, mentre la chiusura del Festival sarà affidata a Angelique Kidjo.

Info su www.villaarconatimusicfestival.it