Foto: Giovanni Francesco Barbieri detto Il Guercino - Madonna con il bambino benedicente, olio su tela, 1629 © Civica Pinacoteca Il Guercino
Foto: Giovanni Francesco Barbieri detto Il Guercino - Madonna con il bambino benedicente, olio su tela, 1629 © Civica Pinacoteca Il Guercino
Foto: Giovanni Francesco Barbieri detto Il Guercino – Madonna con il bambino benedicente, olio su tela, 1629 © Civica Pinacoteca Il Guercino

Dopo undici anni dal terremoto che sconvolse l’Emilia, ha riaperto la Pinacoteca di Cento con un allestimento dedicato al celebre pittore barocco vissuto nella caratteristica località del ferrarese

Jacopo Alessandro Calvi, nel suo saggio Notizie della vita e delle opere del cavaliere Gioan Francesco Barbieri, detto il Guercino da Cento, celebre pittore (Tipografia Marsigli, Bologna, 1808), dedicato «alla sacra maestà di Napoleone il Grande», racconta, raccogliendo la tradizione, che il futuro artista, ancora in fasce, rimase traumatizzato da un urlo improvviso mentre dormiva, al punto da procurarsi dallo spavento l’immobilità della pupilla destra nella parte angolare, da cui il soprannome che lo rese popolare. Un difetto che, anziché limitare la capacità luminosa dell’offeso, ne ha enfatizzato le potenzialità al punto da riuscire a trasferire sulla tela la propria sensitività visionaria. Un pittore le cui opere entusiasmarono Johann Wolfgang Goethe che ebbe a dire che tutto a Cento trasuda della presenza del Guercino e che fece una accalorata descrizione della sua poetica in Viaggio in Italia.

Un successo, quello del Guercino (1591 – 1666), decretato dalla sua immediatezza, la sensibilità dimostrata dagli sguardi, le luci e le ombre. La Pinacoteca di Cento, dopo undici anni e un lungo lavoro di restauro a seguito dei danni subiti dal terremoto che sconvolse l’Emilia, cambia nome e assume quella di Civica Pinacoteca il Guercino, al quale è appunto dedicata la prima grande esposizione della riapertura. In merito alle scelte espositive, a pianterreno è presente un excursus storico sull’edificio, mentre al piano superiore si risaltano il Guercino e la sua scuola, in coerenza con il clima culturale dell’artista. Tema cromatico dominante nelle sale è l’abbraccio di un particolare blu, che ben si fonde con la poetica del pittore centese. Tra gli altri artisti, da ricordare Stefano Galletti (1832 – 1905), che realizzò la statua del Guercino esposta nel cuore di Cento, e il contemporaneo Nicola Samorì, con la suggestiva tavoletta in onice che riproduce la mano di un frate cappuccino.

Una delle opere più significative del Guercino è Lo sposalizio mistico di Santa Caterina d’Alessandria alla presenza di San Carlo Borromeo, un olio su tavoletta di pioppo dove i colori si conservano nella loro lucentezza originaria grazie alla tecnica impiegata, con gli incarnati delicati in un’ambientazione che richiama il tepore di una convivialità familiare, in un’accezione casalinga e domestica del sacro che richiama, pur nella tradizione stilistica ferrarese, il naturalismo bolognese. La presenza di Carlo Borromeo, canonizzato nel 1610, solo un anno prima dell’inizio dei lavori sul dipinto, rimane senz’altro uno dei primi atti di riverenza al santo lombardo morto a Milano nel 1584. La sua attenzione nel quadro è provocata dal piccolo Gesù, che mentre bacia l’anello destinato allo sposalizio mistico di Santa Caterina lo attira con lo sguardo, conferendo uno stato di intima eccitazione ed estasi all’atto cultuale che sta per compiersi. Altro quadro importante, che rappresenta una svolta nell’evoluzione artistica del pittore è Madonna con il bambino benedicente (1629), dove il naturalismo lascia spazio a una maturità più classica e i movimenti dei protagonisti sono quasi impercettibili, a favore di una fattura più raffinata e sofisticata che rende solidità al dipinto.
Nella mostra, oltre alla ricca collezione del pittore, emerge l’importanza del rapporto tra l’artista e la bottega, con la presenza degli allievi e collabori (incluso il fratello Paolo Antonio) nell’esposizione di 35 dipinti e 36 disegni della sezione dedicata, su complessive 120 opere fra pitture e sculture, 46 disegni e 20 affreschi staccati che compongono l’allestimento.

Nel complesso, come ribadito nella conferenza stampa di presentazione dagli stessi organizzatori e amministratori pubblici di rilievo, inclusi il sindaco di Cento e l’assessore regionale alla cultura, con il Guercino s’intende valorizzare il patrimonio e gli artisti del luogo, e le stesse iniziative che hanno preceduto nonché accompagnato l’inaugurazione ufficiale avvenuta il 25 novembre scorso lo hanno sottolineato. La sovrintendenza si è posta l’obiettivo di esibire solo opere in sintonia con le strutture e gli edifici del luogo, confermando di fatto il rispetto della storicità e la tradizione dell’ente pur nell’innovazione. Una mostra da gustare che rende onore a questo pittore locale che, divenuto valido apostolo della Roma barocca, è considerato tra i maggiori esponenti della scuola emiliana.

INFO:

CIVICA PINACOTECA IL GUERCINO
Via G. Matteotti 16, Cento (FE)

Tel. 051/6843287 e 6843334

Ingresso libero fino al 7 gennaio 2024
informaturismo@comune.cento.fe.it

Comunicato del 24 novembre