Il principio dei vasi comunicanti non riguarda solo la fisica, ma evidentemente anche l’ambito creativo. Sempre più di frequente lo stesso racconto passa da un media all’altro, dalla letteratura al cinema, dal cinema al fumetto, dal teatro alla letteratura, solo per fare qualche esempio. In questi interscambi è entrato in gioco un nuovo media, il videogioco, come nello specifico caso di cui andiamo a trattare. It is suggested viagra from canadian pharmacies to give a gap of one or two minutes after entering his penis inside his partner’s vagina. However they are expensive (one pill order cialis will cost you over $350 to the least. Age and strain, are features that can give rise cialis generic australia to a fall in testosterone. Aging is a natural process and ED is a part of a good therapist can help sildenafil soft tablets the couple to identify the cause of pain and dysfunction and recommend an appropriate treatment plan. Il potere della Forza, “The Force Unlashed” nell’originale, nasce come un videogioco, tuttavia già sulla base della sceneggiatura di Haden Blackman, e narra le avventure di Starkiller – il nome originale della primissima sceneggiatura di Lucas che diventò poi Skywalker -, il giovane apprendista segreto Sith di Darth Vader, di cui sembra essere all’oscuro anche l’Imperatore. Un emissario del Signore Oscuro che gira la galassia a uccidere i jedi superstiti, dopo la mattanza dell’ordine 66 di quasi due decenni addietro. Da questo dettaglio si evince che la sua collocazione storica è tra il terzo episodio cinematografico, “La vendetta dei Sith”, che vede l’ascesa di Palpatine a Imperatore, a “Star Wars – Una nuova speranza”, fatidico IV episodio (ma primo al cinema della trilogia originale).
Non a caso, nelle sue peregrinazioni, insieme alla pilota Juno Eclipse e il droide mutaforma PROXY, lo portano a incontrare non solo il senatore Bail Organa, ma anche la di lui figlia (adottiva) Leia, la magistra jedi Shaak Ti, su mondi quali Felucia e Kashyyyk, pianeta natale dei wookie, mescolando con inventiva parti di entrambe le trilogie.
Già bestseller, con un seguito omonimo, con la dicitura “II”, oltre a rappresentare con fedeltà personaggi già noti, anche assai meglio di come è stato fatto in altri romanzi della saga (senza per forza citare sempre l’inarrivabile “The Crystal Star”, da leggere per credere! Auguri… Ndr), riesce a introdurre di nuovi con una prosa fluida e che lascia ben poche soste.
Sicuramente non si tratta di un fondamentale della letteratura mondiale, né credo che i suoi autori abbiano avuto ambizioni del genere quando l’hanno realizzato, comunque un lavoro apprezzabile e di buona fattura, e che può con buone probabilità avvicinare i più giovani seguaci del videogioco alla lettura.
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