
Mostra Bipersonale: Bernard Aubertin e Karina Castorani Gosteva
Spazio Roseto, Corso Garibaldi 95, Milano
Dal 6 al 19 ottobre 2025
Nasce a Milano un dialogo potente e simbolico tra generazioni e linguaggi dell’arte, reso possibile grazie all’impegno congiunto di Roseto, società attiva nel luxury real estate, e Jarvès, marchio specializzato nell’intermediazione di proprietà esclusive. Queste due realtà condividono la passione per la bellezza, la cura del dettaglio e la promozione dell’arte contemporanea come linguaggio universale.
Presso la storica sede milanese, un ex convento dal chiostro magistralmente restaurato in Corso Garibaldi 95, si inaugura per il pubblico lunedì 6 ottobre la mostra bipersonale Il Vino e il Fuoco, che vede protagonisti Bernard Aubertin, figura chiave dell’astrazione europea, e Karina Castorani Gosteva, voce originale della scena contemporanea. La mostra, curata dal Prof. Milo Goj, sarà visitabile fino al 19 ottobre 2025 e si inserisce nel percorso di Roseto Artwork dedicato alla promozione di arte e cultura in un dialogo continuo tra passato e futuro.
Il titolo Il Vino e il Fuoco evoca un abbinamento armonico e denso di rimandi: il rosso del vino e il rosso del fuoco attraversano le opere come filo conduttore emotivo e percettivo. I “tableaux-feu” e i lavori con materiali combusti di Aubertin dialogano con i mixed media di Gosteva, dedicati ora al vino, ora al fuoco, segnando un passaggio ideale tra due visioni diverse ma unite dal desiderio di tradurre forza, movimento e intensità attraverso l’uso plastico e simbolico del colore rosso.
Bernard Aubertin (Fontenay-aux-Roses, 1934 – Reutlingen, 2015) fu allievo di Yves Klein e dal 1961 parte del Gruppo Zero. La sua poetica ruota attorno alla monocromia rossa come strumento di esperienza totale e radicale, in un equilibrio tra creazione e distruzione. Aubertin ha esposto nei principali musei e biennali internazionali, dal Centre Pompidou al MoMA di New York, dalla Biennale di Venezia al Guggenheim Museum.
Karina Castorani Gosteva (Lipetsk, 1989), vive tra Milano e Barcellona e affronta la complessità della realtà contemporanea attraverso la manipolazione digitale e pittorica di immagini: dal figurativo all’astratto, dalla simmetria al caos, le sue opere sono presenti in mostre e premi internazionali, portando avanti una riflessione sulla metamorfosi visiva e tecnologica dei nostri giorni. La sua produzione si distingue per la naturalezza nell’uso di materiali e riferimenti della memoria collettiva.
Il Vino e il Fuoco nasce dall’intreccio di percorsi e visioni: l’energia e lo stile condivisi da Roseto e Jarvès si riflette nella volontà di generare esperienze uniche, capaci di ispirare, connettere e accogliere il pubblico in una trama sensoriale che celebra la creatività e l’eccellenza come valore e come esperienza quotidiana.
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