Foto: copertina libro © ARPANet Come raccontato questo dicembre durante la sua presentazione presso il Temporary Store ARPANet dallo stesso autore, questo libro ha una forte componente autobiografica. Un racconto, reale, che a tratti sarebbe sembrato così inverosimile da essere stato modificato in funzione della sua narrazione letteraria. E malgrado suggestioni letterarie decisamente colte, e un evidente gusto per la lettura, da qui una prosa fluida ma, a tratti, asciutta e volutamente greve (per fortuna!), si trovano anche forti richiami a scrittori, per così dire maledetti, che hanno loro stessi vissuto, o assistito in prima persona, a situazioni piuttosto pesanti.

Il protagonista di questa narrazione è il classico cattivo ragazzo di qualche anno fa, di quelli che, che come detto neanche tra le righe, prima o poi sarebbe finito in carcere o al camposanto. Un anti-eroe, all’inizio neanche così simpatico (opinione personale) che per la propria incoscienza, grazie anche ai propri vizi, si trova a mettere a repentaglio la propria vita per una relazione nata un po’ stupidamente, e dalle devastanti conseguenze. The brand name of the medicine is generico levitra on line Kamagra. Your blood pressure may be different at different times of the day. generic cialis in australia As our main focus is on the top most list of the doctor discount levitra thought about that s foe treating erectile dysfunction. See related generic viagra samples articles like How to Keep the boss informed, what problems to bring and which problems to handle on your own, preparing for a performance review, and how to deal with a dysfunctional boss. Da un principio tutto sommato anche divertente, nel suo essere grottescamente poco morale, si cambia decisamente registro già a metà del libro, grazie a un evento che stravolge tutto, fino ad altri capovolgimenti del tutto inaspettati. E per questo così veri da sembrare palesemente finti.

Interessante la maturazione del protagonista, tassello dopo tassello, quasi si trattasse di un’incisione, e la scelta di uno stile che, modellando la finzione da episodi reali, potremmo definire in bilico tra il pittorico e lo scultoreo. Tra la prima e la terza persona, in un modo o nell’altro si viene toccato ogni punto saliente dell’esistenza (di tutti noi), a partire proprio dalle debolezze all’amore per i propri figli, alla presa di coscienza per quello che si ha sottomano, e di cui si comprende il valore solo nel momento in cui si è perso.

Un punto fondamentale nella vita artistica di Roberto Bianchi, che è riuscito a realizzare un’opera davvero matura, e, come scritto nella quarta di copertina, vale la pena di essere ascoltata.

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