Foto: Coquelicot Mafille, William Aparicio, Claudia Mendini © Open Studio
Foto: Coquelicot Mafille, William Aparicio, Claudia Mendini © Open Studio
Foto: Coquelicot Mafille, William Aparicio, Claudia Mendini © Open Studio

11 giugno h. 17.00 – 21.00
In collaborazione con Misk Art Institute e a cura di That’s Contemporary

Madhawi AlGwaiz & Latifa AlBokhari
e
Gli artisti e le artiste di AAA – Atelier Aperti per Artista:

William Aparicio, Sabrina D’Alessandro, Francesco De Molfetta, Sabine Delafon, Graziano Folata, Coquelicot Mafille, Claudia Mendini, Benedetta Panisson

Casa degli Artisti apre le sue porte per una giornata speciale di Open Studio, occasione di incontro diretto con le artiste e gli artisti in residenza. Il pubblico è invitato a esplorare lo spazio vivo della Casa, che si trasforma in laboratorio di sperimentazione, ascolto e scambio tra pratiche, linguaggi e prospettive.

Una giornata aperta, un invito all’ascolto: l’Open Studio è un momento per avvicinarsi ai processi più che ai risultati, per immergersi nella dimensione viva della ricerca artistica e coglierne le domande, le tensioni e le visioni future. Un’occasione di confronto tra sguardi diversi, tra geografie e sensibilità che convergono a Casa degli Artisti per generare nuove forme di pensiero e relazione.

Il percorso di visita si articola in due aree tematiche che corrispondono a due residenze attive in contemporanea. La prima è frutto della collaborazione con il Misk Art Institute di Riyadh che intende ospitare una serie di residenze con artisti e artiste saudite con l’obiettivo di incoraggiare l’interazione con artisti internazionali e di diverse generazioni. La seconda vede invece una nuova tornata di artisti di AAA Atelier Aperti per Artista, la residenza multidisciplinare attraverso la quale Casa degli Artisti sostiene la pratica e la ricerca artistica nell’ambito delle arti e culture contemporanee, che prosegue sino a fine anno con nuovi progetti selezionati dal board curatoriale.

Sulle tracce dell’acqua: tra memoria e riflesso collettivo

Open Studio di Madhawi AlGwaiz & Latifa AlBokhari
Le artiste saudite Madhawi AlGwaiz e Latifa AlBokhari sono ospiti a Milano nell’ambito del programma di residenza artistica internazionale realizzato in collaborazione con il Misk Art Institute e a cura di That’s Contemporary. I loro studi saranno visitabili mercoledì 11 giugno dalle ore 18 alle ore 21. Nella giornata successiva, giovedì 12 giugno, si terrà un workshop pubblico dalle ore 15 alle ore 18 ideato dalle artiste e introdotto dalla filosofa Arianna Jakubowki, sempre a cura di That’s Contemporary.
Il progetto, esito della residenza avviata il 5 maggio e in corso fino al 4 luglio, è frutto di una open call che ha selezionato due giovani artiste emergenti, chiamate a confrontarsi con il contesto milanese attraverso le proprie poetiche e linguaggi artistici. Rappresenta l’esito di un percorso di ricerca condiviso che ha intrecciato visioni, esperienze e linguaggi artistici differenti: l’indagine visiva di Madhawi AlGwaiz, dal titolo Men Almaa, esplora il comportamento dell’acqua e delle onde capillari in relazione alla luce attraverso pittura, installazione e riferimenti scientifici alla termodinamica e all’idrodinamica; il progetto di Latifa AlBokhari, What Once Was, traccia gli echi dei rituali urbani e comunitari, svelando il legame intricato tra l’umanità e la natura nel tessuto urbano. Attraverso un dialogo sensibile tra fotografia e pratiche tessili, il suo lavoro evoca memorie personali eritualità collettive, sussurri sospesi tra filo e immagine. Le pratiche delle due artiste si intrecciano nel paesaggio di Milano, una città che si riverbera nel loro sguardo e nelle loro poetiche. Insieme riflettono sui fili invisibili dell’acqua, le sue tracce e la luce fugace che danza sulla sua superficie. Da queste contemplazioni emergono visioni di memoria, identità e sottile arte dell’osservazione.
L’Open Studio offrirà al pubblico l’occasione di incontrare le artiste e scoprire le opere realizzate durante la prima parte della residenza, allestite negli spazi dei loro atelier all’interno della Casa degli Artisti. Nella giornata successiva, giovedì 12 giugno, dalle ore 15:00 alle 18:00, le artiste condurranno un workshop gratuito aperto al pubblico e introdotto dalla filosofa Arianna Jakubowki, dedicato ai temi dell’osservazione, dell’immaginazione e della relazione tra arte e paesaggio urbano. Per partecipare al workshop è richiesta la prenotazione via e-mail a press@thatscontemporary.com.

Foto: Latifa AlBokhari © Open Studio
Foto: Latifa AlBokhari © Open Studio

Latifa AlBokhari Latifa AlBokhari è un’artista multidisciplinare saudita che lavora con la fotografia analogica, l’installazione e il tessuto. Attraverso una riflessione continua su sé stessa e sugli altri, la pratica artistica di AlBokhari documenta la complessità della memoria e della nostalgia, costruendo una prospettiva che ridefinisce il significato dell’appartenenza. Aver trascorso gran parte della sua vita all’estero ha contribuito a stimolare il suo interesse per la ricerca etnografica visiva. La sua esperienza biculturale è alla base del modo in cui vede e interagisce con il mondo che la circonda, del suo concetto di appartenenza e del luogo in cui cerca di costruire una comunità.
Tra le sue mostre recenti, Seeing Riyadh per la Misk Art Week 2024, Riyadh; Alhasa Hasana presso Hayy Jameel, Jeddah, 2024; e Young Saudi Artists (YSA) presso la Fondazione Athr, Riyadh, 2020.

Foto: Madhawi AlGwaiz © Open Studio
Foto: Madhawi AlGwaiz © Open Studio

Madhawi AlGwaiz è un’artista visiva basata a Riyadh, in Arabia Saudita. Il suo lavoro di illustrazione, pittura e installazione è guidato dal desiderio di creare un’arte accessibile e autentica. Attraverso la sua pratica, Madhawi cerca di catturare l’essenza dei paesaggi culturali e sociali che danno forma alle sue esperienze. Questi paesaggi, pur essendo ricchi e sfaccettati, sono spesso ridotti a rappresentazioni superficiali, una semplificazione che l’artista intende sfidare con il suo lavoro.
Tra le mostre più importanti ricordiamo “Strange Familiar/ Familiar Strange”, POUSH, Parigi, Francia, 2024; “Post-Internet State”, Misk Art Institute, Riyadh, Arabia Saudita, 2024; “Bright Side of the Desert Moon”, Noor Riyadh, Riyadh, Arabia Saudita, 2023; e “POACHED”, Very Public, Riyadh, Arabia Saudita, 2019.

AAA – Atelier Aperti per Artista / Open Studio
AAA Atelier Aperti per Artista è la residenza multidisciplinare attraverso la quale Casa degli Artisti torna a confermare la destinazione originaria dell’edificio sostenendo la pratica e la ricerca artistica e critico-curatoriale nell’ambito delle arti e culture contemporanee e ospitando nei propri atelier artiste e artisti in una città in cui gli spazi di lavoro sono sempre più preziosi e precari.
Strutturata in tre cicli di residenze – da ottobre a dicembre 2024, da gennaio a marzo 2025 e da aprile a settembre 2025 – intende intercettare e rispondere al sentito bisogno di trovare in città spazi di lavoro adeguati e tutelati.
In questa fase la residenza AAA accoglie sei artisti e artiste, selezionati/e dal board curatoriale, per sviluppare progetti che, attraverso media e linguaggi differenti, esplorano il tempo, la parola, la luce, il corpo e la dimensione collettiva.

William Aparicio | 15 Gradi di imprecisione
Un’indagine poetica e concettuale sul tempo come costruzione mentale e astronomica. Orologi, scanner, pittura e immaginazione si combinano per interrogarci su che cos’è un’ora e su come misuriamo l’invisibile.

Sabrina D’Alessandro | Leonardo Parlante
Attraverso il Dipartimento Leonardiano dell’URPS, l’artista resuscita le parole dimenticate di Leonardo da Vinci. Installazioni, azioni urbane e “lezioni di ballo linguistico” coinvolgono il pubblico in un viaggio nelle meraviglie lessicali del grande inventore.

Francesco De Molfetta
Un’opera collettiva modellata in creta al buio, frutto del lavoro con persone con disabilità sensoriali. Una scultura tattile a grandezza umana che si rivela nell’oscurità, richiamando altri modi di percezione.

Sabine Delafon | Sea of Millions
Un diario blu fatto di ripetizione, segni e viaggi. La sua serialità pittorica costruisce un paesaggio in espansione: un mare monocromo e immaginario, sospeso tra spiritualità e identità.

Graziano Folata | Quello che sogno di fare o quello che in sogno farei
Un’installazione scultorea e sonora come concrezione onirica. Tra stalattiti di cera, voci marine e presenze mitiche, l’opera invita a un rinnovamento rituale del buio e dell’inconscio.

Coquelicot Mafille | Set Sail to Somewhere Golden
Drappi fluttuanti e bandiere dipinte diventano manifesti di un’ecologia poetica e relazionale. L’installazione è un viaggio tra testi e simboli, un atto visivo e politico che ci parla di connessione e responsabilità planetaria.

Claudia Mendini | Lucigrafie, pittura di luce
Pitture solari che registrano il passaggio della luce sulle superfici nel tempo. Un lavoro che unisce arte, scienza e spiritualità, tracciando i ritmi invisibili delle stagioni e delle orbite celesti.

Benedetta Panisson | Sea Storm (Draft)
Materiali visivi e di ricerca sulle sessualità animali marine che riemergono da archivi scientifici e storici. Un’opera in progress che sfida le narrazioni eteronormative e apre nuove letture del mondo naturale.

INFO:
Casa degli Artisti
Via Tommaso da Cazzaniga ang. Corso Garibaldi 89, Milano
Ingresso gratuito
Sito web
Mail

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