
Nonostante la violenza, lo amo
(Frase tipica legata alla sindrome di Stoccolma, da web)
La vera linea da seguire, quindi, deve correre in senso opposto a quel che si è veramente detto, in modo tale che per apparire veri si dovrà dire il falso, e tutte le falsità diverranno la morale di una nuova verità, che i veri, giudicati falsi, accuseranno di falsità…
(Claudio Elli, ne Il bidone, in Poesia, OT.MA Edizioni, Milano, 1997)
Lo scadere dell’anno porta con sé la speranza nel futuro alle porte, con tanto di celebrazione apotropaica volta a uccidere il vecchio per intraprendere un nuovo passaggio evolutivo.
Claudio Elli ed Ettore Distasio si associano a questo augurio con una peculiarità, che le consapevolezze acquisite possano trovare riscontro in una libertà espressiva non circostanziale, lontano da enti oppressivi che troppo spesso ci si ostina ad accogliere nell’intimo come mossi dalla paura di annullarsi senza la loro presenza.
In particolare, l’attrazione fatale verso ideologismi, fucine di eremi per sociopatici, che non si vogliono superare a causa della distorsione viziosa di un’amara consuetudine, al di là di ogni logica, oppure per mero opportunismo che lede la veridicità delle azioni pubblicamente intraprese.
Un brindisi per superare col nuovo anno le contraddizioni dialettiche che possono divenire aporie, o per svelare le furberie prodotte da volontarie apostasie.

Ma l’asino è d’oro?
Con Claudio Elli, Ettore Distasio e l’immancabile Tribuzio
Ai fornelli: il Re del Mare col sous-chef Gustavo
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