Foto: Joan Mirò, Chiffres et constellations amoureux d'une femmePartenza sprint per la mostra “Joan Mirò. I miti del Mediterraneo” ospitata dalle sale sul Lungarno di BLU | Palazzo d’arte e cultura fino al 23 gennaio 2011, che rende Pisa, una città di successo: nella prima settimana ha già superato i dati di affluenza dell’esposizione dedicata a Chagall, lo scorso anno che, alla fine, aveva totalizzato oltre 85.000 visitatori.

Nella sua prima settimana di apertura, “Joan Mirò. I miti del Mediterraneo” ha visto già 3.260 persone ammirare i capolavori del genio catalano, a fronte delle 3.015 che, nello stesso arco di tempo, avevano affollato le sale del palazzo sul Lungarno pisano per Marc Chagall.

Questa iniziativa di grande profilo, creata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa col fine di essere un rilevante punto di riferimento per le proposte culturali non solo per la città, è infatti la seconda di un ciclo triennale di mostre dedicato ai grandi protagonisti principali dell’arte del Novecento ed al loro rapporto con le tradizioni, la luce e le culture del Mediterraneo.

“Joan Mirò. I miti del Mediterraneo” è curata da Claudia Beltramo Ceppi, Teresa Montaner, conservatrice alla Fundació Miró di Barcellona e Michel Draguet, direttore generale dei Musées Royaux des Beaux Arts del Belgio, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, con il patrocinio del Comune di Pisa e dell’Ambasciata di Spagna in Italia, organizzata da Giunti Arte mostre musei e presenta ben 110 opere, tra dipinti, sculture, litografie, disegni e illustrazioni, nelle quali l’artista catalano esprime la complessità del reale, attraverso il potere trasformatore della poesia e del mito.

Il percorso espositivo si apre con alcune opere dedicate al mito di Dafne e Cloe e a quello del Minotauro. Il primo, con la sua attenzione per l’aspetto bucolico, ben si adatta all’esaltazione da parte di Miró della sua terra e della forza dell’uomo quando è in comunione con essa. Quello del Minotauro, evocato da litografie come L’éveil du géant del 1938, e poi ripreso nel 1970 con la scultura Tête de taureau, oltre a rappresentare la relazione e l’interdipendenza fra l’uomo e la natura, simboleggia la bestialità e la violenza cieca dell’uomo che caratterizza quegli anni di guerra civile e un nuovo governo sempre più autoritario.

Lo spazio di Mirò, i suoi colori e la sua iconografia, raccontano con chiarezza il temperamento catalano, abitualmente definito come il sentimento della terra, associato a un misticismo esacerbato ed a una identificazione con un universo ineffabile. Tale ambivalenza viene risolta, da un lato, con la figura della contadina catalana sfigurata da piedi enormi, dalle lumache, dai serpenti, dagli insetti, dai fiori e dagli alberi, mentre, dall’altro, le scale, gli uccelli, gli insetti volanti, le stelle e le comete descrivono l’evasione dalle contingenze terrene. Analogamente, lo stile si scinde in creazioni in cui si identificano pennellate uniformi di colori vivi, forme dai contorni vigorosi, immagini riconoscibili, a pitture cosmiche, quasi astratte, nelle quali una linea tenue o qualche segno sparso divengono trasparenti in un grande vuoto spaziale.

Miró ha continuato, anche nella sua maturità questa ricerca parallela tra rappresentazione della realtà esterna, attraverso la narrazione di tipo mitologico, e l’aspirazione a una pace interiore, ben espressa dalle illustrazioni per le Costellations di André Breton, in cui la poesia, grande passione del genio catalano, si coniuga con la sua raffigurazione di uno spazio infinito in cui linee, colori e forme si compongono e si scompongono.

Le serie Archipel Sauvage del 1970 e L’espoir du navigateur del 1973 fanno parte, insieme a altre importanti tele raramente esposte e soprattutto agli haiku illustrati, di una sezione molto interessante dedicata ai viaggi come evasione dal contingente verso gli spazi infiniti della mente.

Chiudono il percorso espositivo le sezioni dedicate al mito della donna, della Madre Natura e dell’uccello mitologico, dove s’incontreranno lavori caratterizzati da colori vivi, pennellate spesse, pesanti tracce di nero che esprimono la violenza del ciclo vitale e della natura; spesso la donna è raffigurata stuprata da un uccello. Here are a few methods to rekindle the flame of love inside them? Do older people get their desires ended after a certain age? Well, the answer of any of these questions cheapest online cialis is yes then my friend, cheap Kamagra Oral Jelly and its Vardenafil (Generic Auvitra) pills are the best remedy to protect your relationship by gifting a healthy sex life to your partner. Performance issues among males sildenafil price in india as well females should be considered while making consideration of such drug products which have been listed as follows: * People must consume such drug devices 1 hour prior to getting indulged into foreplay & the effect of such medicinal drugs seem to be working. In cost viagra the absence of a female for lovemaking, they are engaged in a sexual act. Pippali: This is a purchase cialis online raindogscine.com stimulating and rejuvenating herb which when combined with ashwagandha herb supplies more blood to flow towards the genital area upon arousal. L’esasperazione delle linee, la rarefazione dell’aria intorno alle figure atrocemente deformate costituiscono il tentativo disperato di esorcizzare i mostri che il mito porta con sé.

Ottimo l’allestimento di “Joan Mirò. I miti del Mediterraneo” con frasi dell’autore ri
portate sulle pareti a completamento delle sue varie arti e la mostra è accompagnata da un catalogo Giunti Arte mostre musei.

L’esposizione “Joan Mirò. I miti del Mediterraneo” dopo Pisa si trasferirà dalla primavera 2011 a Bruxelles, in collaborazione con i Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique; ”I grandi successi delle mostre da noi organizzate – ha affermato Cosimo Bracci Torsi, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa – hanno dimostrato la qualità dei nostri progetti e la serietà dei rapporti che abbiamo saputo intrattenere con le maggiori istituzioni mondiali, garantendoci una credibilità che ha superato i confini italiani. Non è un caso che proprio l’esposizione che vede ora le sale di Palazzo Blu accogliere alcuni dei maggiori capolavori di Joan Miró, viaggerà in direzione di Bruxelles, per essere ospitata dai Musées Royaux des Beaux-Arts del Belgio”.

Joan Mirò. I miti del Mediterraneo

Pisa, Palazzo Blu (via Pietro Toselli 29) – tel. 050.500197

Fino al 23 gennaio 2011

Orari: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19.00 (la biglietteria chiude un’ora prima); lunedì chiuso

Biglietti: intero 8,00; ridotto 6.50; gruppi 6.00 ; scuole 4.50

Info e prenotazioni gruppi: Impegno e Futuro, tel. 050 28515, Fax 050 503532

info@impegnoefuturo.it