Foto: Aurélia Thierrée © Premio Hystrio 2011

Premio Hystrio alla Vocazione:

Per la categoria attrici, Federica Rosellini. Per la categoria attori, Gian Marco Pellecchia.

Segnalati: Carolina Cametti, Jacopo Fracasso, Elisabetta Mandalari, Giselle Martino, Giuliano Scarpinato.

Premio Hystrio Occhi di Scena:

Vincitore: Giorgio Gori. Seconda classificata: Laura Ferrari.

Premio Hystrio Scritture di Scena:

Ad Ana Candida de Carvalho Carneiro per “Babele”

e poi le motivazioni della giuria per le premiazioni di:

Aurélia Thierrée, Arianna Scommegna, Fabrizio Arcuri, Mariangela Gualtieri, Fibre Parallele, Teatrino Giullare. Il Premio Hystrio-Provincia di Milano alla memoria a

Sisto Dalla Palma e Franco Quadri

Si sono iscritti da tutta Italia per partecipare alle ambite selezioni del Premio Hystrio alla Vocazione edizione 2011, un riconoscimento per le giovani generazioni di attori che, di fronte a una giuria di registi e di addetti ai lavori, si sono sfidati a colpi di audizioni pubbliche culminate nelle giornate di giovedì 23, venerdì 24 e sabato 25 giugno al Teatro Elfo Puccini di Milano, quando sono stati decretati i vincitori.

PREMIO HYSTRIO ALLA VOCAZIONE 2011

La giuria del Premio Hystrio alla Vocazione 2011, composta da Marco Bernardi, Ferdinando Bruni, Fabrizio Caleffi, Claudia Cannella, Monica Conti, Jurij Ferrini, Andrea Paolucci, Mario Perrotta, Lamberto Puggelli, Andrée Ruth Shammah, Serena Sinigaglia dopo le audizioni dei tredici finalisti, ha scelto l’attrice e l’attore vincitori, che hanno in comune, oltre alla giovanissima età (22 e 20 anni), la pronta risposta alle più eclettiche sollecitazioni, suggerite dalla giuria nel corso delle audizioni:

Il Premio Hystrio nella categoria migliore attrice è andato a:

Federica Rosellini, con la seguente motivazione: ventiduenne trevigiana, neodiplomata nella Scuola Giorgio Strehler del Piccolo Teatro – Teatro d’Europa, che ha affrontato con grande maturità espressiva gli abissi esistenziali di Emma in Dettagli di Lars Norén. Contemporanea nella scelta del repertorio, nell’atteggiamento, nella capacità di reinventarsi in diversi registri, Federica ha poi saputo destreggiarsi, mostrando un talento a tutto campo, passando da Ruzante a Carlo Goldoni e arrivando fino al Lloyd Weber di Jesus Christ Superstar.

Il Premio Hystrio nella categoria migliore attore è andato a:

Gian Marco Pellecchia, con la seguente motivazione: ventenne bresciano, attivo da un paio d’anni al Teatro Verga di Milano, nel lungo e impegnativo percorso delle pre-selezioni è cresciuto di tappa in tappa fino alla maglia rosa del traguardo finale, conquistando il primato con la straordinaria freschezza del suo Amleto e la strepitosa modernità del suo Kostjia dal Gabbiano di Cechov.

Vengono segnalati per il complesso delle loro performance e per l’efficacia dei brani proposti: Carolina Cametti:per la spregiudicata, spietata Psychosis 4:48 di Sarah Kane”;

Jacopo Fracasso:per il suo brillante e pungente revival di Umberto Simonetta in Secondo Matteo;

Elisabetta Mandalari:per la tenera e poetica reinvenzione di un brano della Regina dei Cappelli di Vittorio Franceschi”;

Giselle Martino: “per l’attuale e antiretorico monologo di Io sono Stanko, di cui è anche autrice”;

Giuliano Scarpinato:per l’intenso e sfrontato outing scenico da La via del sexo di Nino Gennaro”.

Ai vincitori una borsa di studio di € 1.500 ciascuno.

PREMIO HYSTRIO – OCCHI DI SCENA 2011:

Hystrio e il Centro per la fotografia dello spettacolo di San Miniato, da questa edizione affiancati da un partner prestigioso come IED Milano, hanno scelto come tema “Lo spazio scenico” e la giuria composta da Massimo Agus, Fabrizio Arcuri, Rossella Bertolazzi, Maurizio Buscarino, Claudia Cannella, Cosimo Chiarelli, Marco Giorgetti, Silvia Lelli e Andrea Messana ha valutato i lavori dei fotografi partecipanti e ha selezionato 5 finalisti: Laura Ferrari, Giorgio Gori, Valerio Iacobini, Marco Pezzati e Mauro Santucci.

Tra costoro si è aggiudicato il primo Premio Hystrio-Occhi di Scena 2011 Giorgio Gori per il lavoro fotografico “Ritratto temporale di uno spazio scenico”, con le seguenti motivazioni: “La sequenza video presentata da Giorgio Gori con il titolo “Ritratto temporale di uno spazio scenico” coniuga la capacità di osservare e di fotografare gli spazi del teatro, visti nelle loro molteplici funzioni e caratteristiche, con l’uso di nuove tecniche e modi di rappresentazione e di comunicazione. Il suo progetto è una dimostrazione delle grandi possibilità della fotografia ancora capace di unire ricerca e sperimentazione di linguaggi e potenza narrativa e comunicativa”.

Seconda classificata Laura Ferrari per il lavoro “Luoghi del teatro”, con le seguenti motivazioni: “La serie di immagini presentata da Laura Ferrari nel lavoro “Luoghi del teatro” dimostrano la grande capacità della fotografa di leggere gli spazi scenici nelle loro specifiche relazioni, mettendo in evidenza la peculiarità teatrale di ogni luogo fotografato. Ogni scena fotografata diventa immagine piena di suggestione che attraverso tagli e punti di vista riesce a rendere il clima del singolo spettacolo”.

Il vincitore ha diritto alla partecipazione gratuita al Corso di Formazione Avanzata di Fotografia organizzato presso IED Milano da febbraio a novembre 2012, alla pubblicazione del suo lavoro sulla rivista Hystrio e all’esposizione del suo lavoro nell’ambito del Festival Occhi di Scena a San Miniato (ottobre 2011); alla seconda classificata sarà invece offerto un portfolio di stampe fine art offerto da Spazio 81 di Milano.

PREMIO HYSTRIO SCRITTURE DI SCENA 2011

Novità dell’edizione 2011, il Premio Hystrio Scritture di Scena_35 ha subito riscosso grande successo tanto che la redazione ha ricevuto ben 73 testi. La giuria composta da: Marco Martinelli (presidente), Fabrizio Caleffi, Claudia Cannella, Renato Gabrielli, Roberto Rizzente, Diego Vincenti, Giorgio Finamore (segretario) ha scelto il testo “Babele” di Ana Cândida de Carvalho Carneiro, con la seguente motivazione: “In una prima edizione segnata da molti esperimenti di genere, sbilanciati verso l’esercizio di stile, Babele si distingue per l’eccezionalità del tessuto narrativo, la compresenza di livelli plurimi che insieme disegnano l’affresco suadente e ispirato di un mondo in declino, potentemente vero, dove i rapporti umani sono segnati dalla brama di potere e l’orgoglio vince su ogni cosa. Non nuova a questo genere di esperimenti, la giovane drammaturga brasiliana Ana Cândida de Carvalho Carneiro, già finalista al Premio Riccione e artista residente al Royal Court di Londra, riesce nel difficile compito di dare corpo e anima alla materia, destreggiandosi con navigata perizia tra i molteplici registri di cui è composto il testo, evitando lo psicologismo spiccio e le tentazioni della morale, sempre portando avanti l’intreccio con rigore e coerenza, fino all’imprevisto finale. Testo alla lettura intrigante, Babele ha saputo raccontare la complessità dell’incontro tra lingue e culture, e non in astratto, ma tra persone e destini che quelle lingue e culture incarnano, concedendosi il lusso di una polifonia stratificata di voci e personaggi”.

Alla vincitrice la pubblicazione del testo sulla rivista Hystrio e una lettura scenica, realizzata nell’ambito del Premio Hystrio il 24 giugno con la regia di Sabrina Sinatti, interpreti Donatella Bartoli, Michelangelo Dalisi, Matilde Facheris, Filippo Gessi, Edoardo Ribatto.

LE MOTIVAZIONI DEI PREMI HYSTRIO 2011

La giuria, composta dai redattori e dai collaboratori della rivista Hystrio, ha formulato le motivazioni per le quali sono stati premiati i grandi nomi della scena italiana e internazionale, vincitori del Premio Hystrio 2011, che qui riportiamo:

Premio Hystrio – Teatro a Corte. I linguaggi del corpo a Aurélia Thierrée:

Il Premio Hystrio-Teatro a Corte, dedicato ai linguaggi del corpo e quest’anno assegnato ad Aurélia Thierrée, è il riconoscimento a un’artista giovane, versatile, ricca di un’eredità sapiente e poliedrica che mette insieme le più diverse forme praticate nella creazione artistica contemporanea: un’eredità che viene da lontano, dal magistero di una famiglia che le ha insegnato da sempre a coniugare il senso del surreale e la libera fantasia dell’immaginazione con le severe discipline del circo, del music hall, della danza, del teatro visuale.

Dalle sue prime esperienze di bambina, figlia d’arte di Jean Ba
ptiste Thierrée e di Victoria Chaplin, ai più maturi spettacoli come L’oratorio d’Aurélia, diretta dalla madre, con il quale ha girato il mondo e che ha commosso e appassionato i pubblici più diversi; a quest’ultimo, Murmures des murs, che il festival Teatro a Corte ha scelto per inaugurare il suo undicesimo cartellone, Aurélia dimostra la sua appartenenza alle frontiere più avanzate e innovative della contemporaneità europea capace di parlare un linguaggio universale alle latitudini più lontane e diverse del nostro continente.

Premio Hystrio all’interpretazione a Arianna Scommegna:

Meritato, anzi meritatissimo – e a giungere nel momento giusto, quando il suo curriculum è ormai ricco di solide e bellissime prove, come la recente e straordinaria Cleopatràs di Giovanni Testori – questo Premio Hystrio all’interpretazione che viene assegnato ad Arianna Scommegna.

Attrice, la lombarda Scommegna, che da un quindicennio – cioè da quando comparve sulla scena e fu tra le fondatrici della compagnia Atir – ha saputo imporsi non solo grazie al suo forte temperamento, ma anche e soprattutto perché capace, grazie a un impressionante ventaglio di registri espressivi, di recare a ogni suo personaggio qualcosa di struggentemente personale. Capace di caricarlo di una verità nuova e sconosciuta.

È successo, sotto la guida di Serena Sinigaglia, con la shakespeariana Giulietta, con il triplice ruolo di Fool/Lear/Cordelia in Lear, tutto su mio padre, con Ecuba ne Le Troiane. Ma Arianna ha saputo imporre il suo talento anche nel monologo. Se con Cleopatràs ci ha folgorato, non meno siamo stati avvinti quando, diretta da Gabriele Vacis, ha affrontato Joyce nello strepitoso La Molli, divertimento alle spalle di Joyce o ci ha condotto nella Milano di oggi causticamente descritta in Qui la città di M. da Piero Colaprico. Il Premio che questa sera viene dato all’intrepida Arianna a valere anche d’auspicio per una fama ancor più grande di quella che già conosce.

Premio Hystrio alla regia a Fabrizio Arcuri:

Sparare, trovare il tesoro e poi ripetersi. Ma con forme nuove. Dimostrando come l’interrogarsi sul palcoscenico (e sulla realtà), passi necessariamente attraverso il continuo mettersi in discussione come artisti. Premio Hystrio alla Regia a Fabrizio Arcuri. Perché il suo teatro ci piace da vent’anni. E perché l’Accademia degli Artefatti riesce sempre a sorprenderci. Con Arcuri a dirigere, condividere curiosità, creare dubbi in un percorso di evoluzione parallelo alla (de)costruzione del mezzo, dello spazio, della consuetudine.

La sua attenzione si è spostata nel tempo da un certo sfarzo performativo degli inizi alla radicalità della drammaturgica contemporanea, dalle installazioni alla complessità di progetti poliedrici, come gli ultimi dedicati a Martin Crimp, Tim Crouch o Mark Ravenhill. Mai dimenticandosi di portare il teatro all’interno della società, attraverso i festival (Prospettiva e Short Theatre), le lezioni universitarie, la recente codirezione del Teatro della Tosse di Genova. Con quello strano splendore di chi unisce l’esperienza, alla freschezza del primo sguardo.

Premio Hystrio alla drammaturgia a Mariangela Gualtieri:

Fondatrice, insieme a Cesare Ronconi, del Teatro Valdoca, Mariangela Gualtieri è riuscita in un’impresa quasi utopica, ossia quella di trasformare la poesia in efficace e carnale drammaturgia. Here is a list of few myths of masculinity: Myth – A man thinks about sexual fantasies all the time Many people were introduced to this traditional botanical. cialis levitra price Not only its lingering aroma and taste can cause arousal, it had ingredients to relax reproductive organ muscles, and gush forth blood to the genitals for cheap 25mg viagra both men and women. Control Your Diabetes with Himalaya Diabecon Diabecon from Himalaya Herbals is viagra for sale india also coined by some medical experts as a wholesome tonic towards boosting and enhancing memory strength. Sexual expert in the UK help these patients to viagra sale overcome this situation and improve erection quality. Quella dell’attrice, drammaturga e poetessa romagnola è una ricerca «a ridosso della parola poetica» iniziata nel 1991 con la trilogia Antenata, ma anticipata già dai primi testi composti per la Valdoca, come Lo spazio della quiete (1983) e Le radici dell’amore (1984), opere nelle quali già risalta quella sua raffinata capacità di esplorare profondità e anfratti della parola.

Gualtieri è stata anche autrice di prove di riscrittura di testi della tradizione – Parsifal e Parsifal piccolo – ma la forza e l’originalità della sua drammaturgia esplodono con la massima evidenza in lavori quali Sermone ai cuccioli della mia specie (2006), Misterioso concerto (2006), Paesaggio con fratello rotto (2008), fino alla sua ultima fatica, Caino, testo intenso e stratificato che, partendo dalla Genesi, sviluppa un’originale riflessione sulla costante presenza del Male nella storia dell’umanità. A Mariangela Gualtieri, autrice capace, con i suoi testi, di avvicinare la poesia al mistero della vita, va dunque un meritato premio Hystrio alla drammaturgia.

Premio Hystrio-Castel dei Mondi a Fibre Parallele:

La compagnia pugliese Fibre Parallele, ovvero Licia Lanera e Riccardo Spagnulo, a cui viene assegnato il Premio Hystrio-Castel dei Mondi dedicato a una giovane compagnia eme
rgente, ha saputo in una manciata di anni e con appena quattro spettacoli attrarre l’attenzione di critica e pubblico. Una realtà della nuova scena italiana che ama sperimentare diversi linguaggi e suggestioni, tutti contrassegnati da una grande forza espressiva e da una spettacolarità che, pur non rinunciando ma anzi coltivando visioni perturbanti, è rimasta fedele al testo e alla parola.

Hanno esordito con Mangiami l’anima e poi sputala che, in un universo pop venato dal kitsch, si addentrava in modo spiazzante nel rapporto tra umano e divino, per poi realizzare Due, monologo su amori contemporanei striati da venature splatter, fino al successo di Furie de sanghe, radicale nella scelta di una lingua dialettale quasi barbarica a contrassegnare una comunità di “brutti, sporchi e cattivi” che vive in una specie di caverna tiranneggiata da un autentico capitone. Con il recente Have I none di Edward Bond hanno infine rivelato la versatilità di un gruppo capace di notevole approfondimento anche nei confronti di un autore solo apparentemente lontano dal proprio mondo artistico.

Premio Hystrio –Altre Muse a Teatrino Giullare:

Fondato nel 1995 a Bologna da Giulia Dall’Ongaro ed Enrico Deotti, Teatrino Giullare si è contraddistinto per la volontà di scardinare le tradizionali modalità di rappresentazione. Una ricerca di originalità stilistica evidente fin dal primo spettacolo della compagnia, Alcesti di Euripide, cui sono seguiti lavori tratti da Aristofane (1996), Plauto (1997), dalla Commedia dell’Arte (1998), Shakespeare (2002), ma anche testi composti ex novo, quali Re di bastoni Re di denari (1999) e Fortebraccio contro il cielo (2003).

Negli anni, poi, la ricerca teatrale della coppia si è concentrata sull’elaborazione dell’idea di “attore artificiale”, accompagnata dalla sperimentazione di modalità di messa in scena refrattarie al naturalismo.

Non a caso, nel 2005, Teatrino Giullare, che riceve il Premio Hystrio-Altre Muse, ha avviato il progetto di sperimentazione L’artificio in scena, che fino a oggi ha prodotto gli allestimenti di Finale di partita, Alla meta, Lotta di negro e cani, La stanza: opere di alcuni “grandi” del Novecento (Beckett, Bernhard, Koltès e Pinter) smontate e ricomposte così da farne risaltare le pieghe più nascoste e profonde. Una ricerca dell’autenticità più intima del testo realizzata, paradossalmente, all’insegna dell’artificiosità più eloquente, che meglio ci fa comprendere non solo il Novecento teatrale ma anche noi stessi.

Premio Hystrio-Provincia di Milano alla memoria a Sisto Dalla Palma e Franco Quadri:

Hystrio guarda al futuro. L’ha sempre fatto. Per questo diamo un premio alla memoria. Perché sappiamo bene che senza riconoscere il lavoro di chi ci ha preceduto, non si va da nessuna parte. E che ogni tanto bisogna fermarsi per ringraziare e poi proseguire. Grazie allora a Franco Quadri che ha cambiato il volto della critica italiana, che ci ha riempito gli scaffali con la Ubulibri, spunto inesauribile di aneddoti e incazzature, maestro suo malgrado fra illuminazioni e memorabili scenate.

E grazie a chi ci ha portato Kantor in Italia, a Sisto Dalla Palma, il professore. Amato e temutissimo come certi personaggi manzoniani, ha creato il Crt, l’ha ingrandito, l’ha fatto diventare un punto di riferimento. Ovunque. Noi milanesi lo avevamo “sottocasa”, ed è stato un privilegio. Come quando il teatro lo portava in quelle periferie proletarie che sotto i panni stesi scoprivano la ricerca contemporanea.

Mancheranno. Eccome. Ma questo è anche un premio a chi rimane, a Jacopo Dalla Palma e al Crt tutto, che neanche ha chiuso un giorno. O ai figli di Franco Quadri e allo staff della Ubulibri, ché senza guida non sarà facile. Perché siamo certi che nonostante difficoltà e notti insonni, saranno degni eredi di chi non c’è più.

Per informazioni: www.hystrio.it

oppure segreteria del Premio Hystrio presso la redazione di Hystrio-trimestrale di teatro e spettacolo, tel. 02.400.73.256, fax 02.45.40.94.83 hystrio@fastwebnet.it