Nonostante nel 2011 le agevolazioni subiranno un taglio del 18-20%, gli impianti che entreranno in funzione nelle aziende in tale periodo potranno beneficiare di una diminuzione del costo dei moduli fotovoltaici in grado di controbilanciare parzialmente i minori incentivi.

Fondamentali risulteranno, però, le scelte effettuate a livello progettuale. Occorre, innanzitutto, vagliare, con un tecnico qualificato, la convenienza in un impianto di questa tipologia considerando la possibilità di un consumo parziale o totale dell’elettricità generata, con un occhio, naturalmente, anche alla bolletta energetica dell’impresa. Senza dimenticare di verificare il percorso autorizzativo, necessario ai fini della realizzazione dell’impianto, in funzione delle potenze e delle possibili restrizioni.

Notevole importanza riveste, inoltre, la diagnosi energetica dell’edificio in esame. Tanto le costruzioni industriali quanto le fasi di produzione presentano in genere ampi margini di decremento dei consumi e si potrebbero trovare tecnologie differenti o da accoppiare al fotovoltaico. L’obiettivo è quello di migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio, intervento che verrebbe premiato con un incremento degli incentivi che potrebbe arrivare fino al 30%.

Scelta l’opzione del fotovoltaico, la fase successiva consiste nel trovare sul mercato operatori credibili, in grado, cioè, di gestire tanto gli aspetti tecnici quanto quelli burocratici, per scongiurare pericoli derivanti da operazioni di collage, e, se possibile, capaci di proporre contratti di manutenzione di almeno 10 anni. Affinchè l’investimento sia realmente proficuo è opportuno che la potenza dell’impianto sia sempre commisurata all’effettivo fabbisogno energetico dell’azienda.

Riguardo ai costi dell’impianto è utile sapere che sono legati, ovviamente, alla potenza installata e alle difficoltà di posa in opera. However, when you cross the age levitra on line of 40, the rigidity and functionality of the penis. So the question then becomes how can one buy kamagra? Every form is obtainable through a registered drugstore;one can also buy the medicine through internet services. overnight delivery cialis If the woman is one buy cheap levitra http://amerikabulteni.com/2018/02/19/kis-olimpiyatlarinda-rus-sporcuda-doping-cikti/ of the 6% suffering from ovulatory dysfunction due to poly-cystic ovary syndrome, then she may take Metformin along with her Clomiphene. Bearberry extract helps in improving orgasm strength and algae extract helps in nutrient absorption through skin. levitra australia online Ad esempio per potenze da 20 kWp (kW picco) potrebbero aggirarsi attorno ai 4.200 euro al kW, mentre salendo a 100 kWp oscillerebbero tra i 350.000 e i 400.000 euro.

A dispetto dei costi in gioco, quali investimento iniziale, manutenzione periodica e assicurazioni varie, il vantaggio economico subordinato alla scelta del fotovoltaico risiede principalmente nel contributo pubblico concesso su base ventennale dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per ogni kW di elettricità generata. Inoltre, l’energia prodotta in autoconsumo alleggerisce il peso della bolletta elettrica, mentre quella non impiegata dall’impresa viene remunerata con il sistema dello scambio sul posto (per potenze fino a 200 kW) o con la vendita (per potenze maggiori). In quest’ultimo caso, quasi tutte le aziende optano per il ritiro a prezzo fisso da parte del GSE al posto della messa in vendita sul mercato.

Un’ultima importante considerazione riguarda i tempi di ritorno dell’investimento effettuato (payback). In assenza di prestiti da parte delle banche si ripaga in genere in un periodo che va dai 6 ai 7 anni, mentre, in caso di finanziamenti, come normalmente avviene, si può arrivare fino a 17 anni, a causa degli inevitabili interessi. Anche in questo ultimo caso, però, un impianto ben concepito assicura già dal primo anno un saldo positivo all’azienda che lo ha installato, tra agevolazioni e risparmi in bolletta. Il problema maggiore, normalmente, risiede proprio nell’accesso al credito bancario, in particolare per le imprese con minor solidità economica.