Sembrava impossibile da credere fino a poco tempo fa, ma, secondo previsioni attendibili, entro il 2020 la ricerca e sviluppo cinese sorpasseranno quelle statunitensi in termini di prodotti e servizi creati. Ad oggi, a livello mondiale, la Cina primeggia per numero di studenti iscritti ad università e istituti di vario tipo (25 milioni) ed è al secondo posto per numero di articoli scientifici pubblicati (120mila vs 350mila degli USA). Al fine di diventare un Paese in continua crescita, sta, inoltre, adottando da tempo una politica mirata al rientro in patria dei migliori cervelli in fuga e orientata ad attrarre manager anche dall’estero. È quindi molto probabile che Europa e Stati Uniti dovranno cedere lo scettro anche in campo scientifico se, come sembra, la Cina deciderà di puntare su un’economia non più prevalentemente manifatturiera ma incentrata soprattutto sull’innovazione. In tal senso, i dati impressionanti sull’impegno economico sostenuto in ricerca e sviluppo lasciano poco spazio a dubbi: primi per crescita degli investimenti (+18% medio all’anno negli ultimi dieci anni) e secondi per investimenti assoluti (141 miliardi di dollari nel 2009). A ulteriore conferma di tutto ciò pesa il nuovo programma quinquennale di spesa, che prevede il mantenimento del tasso di incremento degli investimenti, solitamente attorno al 10%, al di sopra dell’incremento del Pil, che, non scordiamoci, è il secondo al mondo.

Il cronico isolamento della Cina in questo settore sembra ormai un lontano ricordo del passato, come confermano sia i 300mila studenti universitari che annualmente escono dal paese, che i numerosi progetti per attrarre professori stranieri e le posizioni di prestigio offerte con bandi internazionali promossi da società di primo livello. Al momento Pechino è interessato soprattutto al settore del trasferimento tecnologico, ma in futuro rivestirà un ruolo sempre più importante anche in altri affascinanti ambiti, quali genetica, fisica quantistica e biometria. E’, infatti, proprio in queste materie che la ricerca scientifica cinese è balzata recentemente agli onori della cronaca. You have to be sexually stimulated for discount cialis to work better. Anorgasmia If your libido and ability to get an erection is due to nerve damage, and in this case because if the person you are telling your problems about erectile dysfunction is not qualified to give any advice regarding your condition, then all your efforts are put to waste. http://downtownsault.org/category/shopping-downtown/page/3/ cheap levitra cialis for sale canada Since it is a powerful drug, treat it with respect. You have to make an order via online order placing. viagra on line prescription Il Beijing Genomics Institute, istituto che sta assumendo 1.500 biologi e altrettanti informatici, conta di diventare leader nel ramo dei sequenziamenti genomici. L’University of Science and Technology of China e la Tsinghua University di Pechino hanno verificato l’esistenza, tra due fotoni, di uno stato di correlazione. Ciò significa che variazioni sullo stato di uno vengono trasportate su quello dell’altro, come dimostrato dall’esperimento condotto, prima, su distanze di un centinaio di metri su fibre ottiche, poi, nello spazio libero a una distanza di 16 chilometri, trasferendo informazioni tra i laboratori di Badaling e Huailai. Il risultato ottenuto è considerato dagli specialisti una grande vittoria in termini di sviluppi futuri di telecomunicazioni e ultime generazioni di calcolatori elettronici. L’Accademia cinese delle scienze e l’Institute of Intelligent Machines di Hefei hanno, infine, realizzato un sistema innovativo di visione, capace di tracciare, registrare e identificare automaticamente un soggetto semplicemente dalla sua andatura. Un grosso passo avanti nel mondo della biometria.

Sul fatto che la Cina copi o inventi poco importa. Normalmente dall’esterno si assimilano tecnologie che successivamente vengono implementate all’interno e si finisce, poi, col produrre seriamente ricerca innovativa. Dalla sua la Cina ha enormi possibilità, che potrebbero un giorno rendere il Paese realmente competitivo sul mercato internazionale.