Foto: locandina Stati d’animo, a Palazzo dei Diamanti di Ferrara fino al 10 giugno 2018
Foto: locandina Stati d’animo, a Palazzo dei Diamanti di Ferrara fino al 10 giugno 2018
Foto: locandina Stati d’animo © Palazzo dei Diamanti di Ferrara

Arte e psiche tra Previati e Boccioni a Palazzo dei Diamanti di Ferrara

La suggestiva cornice di Palazzo dei Diamanti ospita sino al 10 giugno “Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni”, una mostra organizzata da Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara con la curatela di Chiara Vorrasi, Fernando Mazzocca, Maria Grazia Messina. L’esposizione dal titolo evocativo ha come fil rouge  l’indagine dei sentimenti attraverso i lavori di alcuni talentuosi artisti selezionati che tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 aderirono alle correnti del  Simbolismo, Divisionismo, Futurismo e che li misero in luce in modo esemplare e variegato. Un’attenzione particolare ruota intorno all’opera del ferrarese Gaetano Previati, figura di spicco per quello che sarà l’avvento della modernità, poiché con la sua produzione apre all’avanguardia futurista.

L’ inizio del percorso, sulla scia anche degli studi sulla fisiognomica che stavano prendendo sempre più piede, è dedicato ai ritratti e agli autoritratti (Segantini, Boccioni) , a cui segue il tema della fascinazione per i paradisi artificiali e per atmosfere riconducibili alla Scapigliatura ma con visioni inedite: qui la pittura ci conduce verso nuovi orizzonti dell’immaginario, ne sono uno splendido esempio “Paolo e Francesca” e  le “Fumatrici d’oppio” di Previati, o la“Beata Beatrix” ritratta tra l’estati amorosa ed un’ espressione allucinata del preraffaellita Dante Gabriel Rossetti. Seguono dieci sale che fungono da contenitore di altrettanti stati d’animo differenti restituiti in modo unico da artisti importanti quali Previati, Segantini Boccioni, Rossetti, Pellizza da Volpedo, Munch, Klinger, Rodin, Medardo Rosso, De Chirico, Carrà, Balla, Boccioni…I sentimenti trattati vanno dalla Malinconia -topos della letteratura ottocentesca ma presente in pittura già ai tempi di Durer, ripresa da Rodin con il suo “Pensatore”, in cui la figura dell’artista introspettivo e saturnino ci rimanda al suo essere creativo-(in questa sala:opere di Munch e Pellizza da Volpedo), alla Contemplazione ed empatia, esemplificata in vedute paesaggistiche crepuscolari, silenti, spesso riflesse sull’acqua (come non citare “Ave Maria a trasbordo” di Segantini) o rappresentate da città morte e rovine.

Si prosegue con la Rèverie e l’ispirazione musicale (fondamentale in questo periodo per gli artisti è la figura del grande compositore Wagner e la sua idea di Gesamtkunstwerk, assieme alle corrispondenze baudelaireiane), passando attraverso il Sentimento di comunione e armonia (splendide nella sesta sala la “Maternità”di Previati -prima madre, vera e propria essenza della creazione, simbolo del ritorno alle origini- manifesto del divisionismo ed “ideista”, in dialogo con “L’angelo della vita” un delicato olio su tela di Segantini), per approdare alla Paura e allucinazione (Redon, Previati e Martini si fanno interpreti degli incubi di E. A. Poe). Voluttà ed istinti ferini dominano la ottava sala con la “Cleopatra” di Previati, la personificazione del “Peccato” del secessionista Franz von Stuck e gli istinti selvaggi e primordiali messi in scena da De Chirico ne “Lotta di centauri”. Gli studi sulla psicanalisi di fine secolo incidono in maniera indicativa sulla sfera creativa degli artisti come si evince in Fusione ed estasi,  leitmotif della nona sala dove ritroviamo “Paolo e Francesca” del 1909 di Previati questa volta ritratti nel girone infernale dantesco dei lussuriosi, “Il sogno” sempre dello stesso autore, insieme alla “Dea dell’amore” di Segantini.

L’argomento che segue  è  Solarità ed entusiasmo: il motivo della radiazione solare è ricorrente negli studi di Pellizza da Volpedo , di Previati  (presente con la “Danza delle Ore” Liberty ed elegante) e di tutti i divisionisti grazie anche alle teorie di von Helmholtz, Henry e Souriau che influenzeranno in modo rilevante Boccioni ed  i Futuristi. A ridosso della mostra troviamo Luce atmosfera e affetti con le sculture di Medardo Rosso ed un imponente tela di Balla dal titolo “Affetti” con assonanze fotografiche,  per giungere al suo epilogo, ovvero Porremo lo spettatore al centro del quadro, sala futurista dove è chiaro il nuovo intento degli artisti: far partecipare l’osservatore allo stato d’animo dipinto, in un totale coinvolgimento emotivo. In quest’ultimo grande spazio campeggiano tra gli altri il trittico prestato dal Museo del Novecento di Milano che ha ispirato il titolo della mostra “Stati d’animo”nella sua prima versione (“Quelli che vanno”, “Gli addii”, “Quelli che restano”) di Boccioni, “La risata” opera dai colori accesi del medesimo artista arrivata dal Moma di New York, dove la donna protagonista al centro del quadro sembra proprio diffonderla in stereofonia con vivacità, e la “Stazione di Milano” di Carra’ con chiari echi cubisti. E’ evidente il cambiamento espressivo degli autori, che seppur influenzati dagli artisti che li hanno preceduti, in seguito all’avvento dell’energia elettrica, del telegrafo, della circolazione dei treni,  delle prime auto, dell’aviazione, cambiano registro espressivo: centrale è il movimento, la scomposizione  e la suggestione che risuona nello stato d’animo impressionato dalla nuova realtà. La modernità crea una “diversità psichica”, nuova linfa vitale per gli artisti, ora investiti da un’energia rinnovata che li rende capaci di intuizioni e percezioni sino a quel momento non esplorate. L’allestimento curato dallo Studio Ravalli con sapienti giochi di luce e penombre, amplifica la potenza evocativa delle opere e contribuisce a rendere la narrazione avvincente ed immersiva.

Stati d’animo
Arte e psiche tra Previati e Boccioni
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
3 marzo – 10 giugno 2018

Organizzatori  Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara
A cura di  Chiara Vorrasi, Fernando Mazzocca, Maria Grazia Messina
Allestimento Antonio Ravalli Architetti
Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
Aperto anche sabato 2 giugno

Tariffe (audioguida inclusa per i singoli visitatori, radioguida obbligatoria inclusa per i gruppi) – Intero: euro 13,00 – Ridotto: euro 11,00 – Gratuito: bambini sotto i 6 anni, disabili al 100% con un accompagnatore, giornalisti e guide con tesserino, membri ICOM, militari in divisa.

In occasione de La notte dei Musei del 19 maggio dalle 19.00 fino a mezzanotte sarà possibile accedere alla mostra con un biglietto di ingresso del costo speciale di 7,00 euro (acquistabile esclusivamente in biglietteria entro le 23.30).

INFO: www.palazzodiamanti.it