Foto di scena © Teatro Arsenale Milano

dall’1 al 27 febbraio 2011

adattamento e regia Marina Spreafico

con

Mario Ficarazzo il Banchiere

Mattia Maffezzoli il Giornalista

Vanessa Korn l’Anarchia

spazio scenico Massimo Scheurer

costumi Giulia Bonaldi

oggetti Ambra Rinaldo

sonorizzazione musicale Walter Prati

luci Piera Rossi

video Ino Lucia

produzione Teatro Arsenale

“Un paradosso ha valore solo quando non lo è”

Fernando Pessoa

Dopo il grande successo della scorsa stagione, torna in scena “Il Banchiere Anarchico” di Pessoa. Un successo teatrale e civile. Il pubblico infatti, in modo del tutto naturale, alla fine dello spettacolo si fermava a discuterne, approvarne o contrastarne temi e argomenti, con passione. Lo scopo del teatro!

Avevamo finito di cenare. Davanti a me il mio amico, il banchiere, grande commerciante e monopolista ragguardevole, fumava […]. Sorridendo, mi rivolsi a lui. «Pensi: alcuni giorni fa mi hanno detto che lei un tempo è stato anarchico».

«Non è che lo sia stato: lo sono stato e lo sono. Non sono cambiato a questo riguardo. Sono anarchico».

«Questa è buona! Lei anarchico! E in che cosa lei è anarchico?…A meno che non voglia attribuire alla parola un senso differente…».

«Dal comune? No, non glielo attribuisco. Uso la parola nel senso comune».

Così comincia Il banchiere anarchico, racconto di Fernando Pessoa pubblicato per la prima volta sulla rivista “Contemporanea” nel maggio del 1922. La vicenda è semplice: un banchiere spiega a un interlocutore – un giovane giornalista che desidera scriverne la biografia – perché, per realizzare la sua utopia anarchica, ha dovuto diventare proprio banchiere. Find sildenafil delivery the best vodafone offers with Top seller smartphone – iphone 4s deals Versatile SMS is picking up the right method for the treatment and getting back into that kind of position. Beware tadalafil sample sellers who encourage you to buy the 100 mg pills and break them into smaller dosages to save money. Bringing bland viagra properien with liquor or any sort of refreshment or liquor or else it will have an unfavorable effect on your wellbeing. They can produce penetration properly after getting this kind of cialis viagra generico mouthsofthesouth.com. L’argomentazione è logicamente ineccepibile e il giovane non può che condividerla. Il colloquio si svolge al ristorante, a fine cena, come una sorta di dialogo platonico. Il banchiere, tra un sigaro e l’altro, racconta allo stupefatto giornalista perché sia sempre stato e ancora sia anarchico. Espone il cammino che lo ha portato a realizzare il suo ideale agendo “apparentemente” in maniera opposta a quanto l’anarchismo detta. Il giornalista è condotto in un viaggio nel suo pensiero che è contemporaneamente, fisicamente, un viaggio nella sua banca: la sala riunioni, la sala proiezioni, il caveau, il tutto realizzato con una serie di sipari colorati che velano e rivelano i diversi luoghi. Questo, in sintesi, il senso del dialogo: al bando le false verità, le apparenze, nella ricerca dell’intima essenza delle cose, nascosta appunto sotto il velo dell’apparenza.

Afferma la regista Marina Spreafico: «Ho scelto Pessoa perché, a mio parere, è uno dei grandi autori, una delle ‘menti lucide’ del Novecento. Ama il paradosso, che amo anch’io, perché è un procedimento che rivela la realtà ‘per assurdo’. Una variazione dell’antico e sempre attuale Castigat, ridendo, mores (castiga, col riso, i costumi). Credo quindi che questo testo sia una miniera di pensiero e che, nella sua spietata inesorabilità, apra voragini sugli usi, i costumi e i comportamenti di oggi e di sempre». E aggiunge: «L’opera è un racconto in forma di dialogo. Ne ho fatto un adattamento per renderlo fruibile a un ascoltatore, che è persona diversa dal lettore. Il tema è solo in apparenza paradossale in quanto, come sostiene Pessoa, un paradosso ha valore solo quando non lo è. Il banchiere poi viene dal popolo: è un tipo simpatico, accattivante e pieno di senso dell’umorismo: quello che ci vuole per farne un personaggio teatrale».

Lo spazio scenico è a cura dell’architetto Massimo Scheurer (collaboratore di Aldo Rossi fino alla sua scomparsa) che ha realizzato con il Teatro Arsenale, e in particolare con Marina Spreafico, numerosi spettacoli, il primo dei quali – La Sirenetta di Marguerite Yourcenar – risale agli esordi dell’Arsenale.

I costumi sono di Giulia Bonaldi, artista che collabora da tempo con il Teatro Arsenale, così come il compositore Walter Prati, autore della sonorizzazione musicale della pièce.

ORARI SPETTACOLI: da martedì a sabato ore 21.00 – domenica ore 16.00

INGRESSO: intero € 20 – prezzo min € 10

Spettacolo inserito nell’abbonamento “Invito a Teatro”

Teatro Arsenale – Milano, via C. Correnti 11

INFO: tel. 02 8321999

www.teatroarsenale.it