Foto © Teatro Out Off

Dal 27 novembre al 23 dicembre (Prima nazionale)

Teatro Popolare Italiano e Teatro Out Off

IL PADRE

di August Strindberg

regia Alberto Oliva

con John-Alexander Petricich, Chiara Zerlini, Lorenza Pisano, Andrea Fazzari,

Jacopo Zerbo

consulenza storico/letteraria Andrea Bisicchia

Spettacolo in abbonamento Invito a Teatro

“Un uomo non ha figli. E quando muore non lascia nessuno dietro di lui. Solo le donne hanno figli, per questo l’avvenire è nelle loro mani.”

Il Teatro Out Off conclude la trilogia dedicata a Strindberg nell’anno del centenario dalla morte del grande drammaturgo svedese, dopo Il Sogno e La danza della morte, andati in scena nella passata stagione, con Il Padre, capolavoro di straordinaria attualità, in cui è facile riconoscersi ancora oggi per la forza con cui l’autore mette in scena lo scontro di coppia.

Si può avere la certezza di essere il vero padre della propria figlia? Basta insinuare un piccolo sospetto per precipitare un uomo nella crisi più profonda, da cui può salvarsi solo con il delirio e la pazzia, perché solo una madre può sapere di avere veramente partorito la sua creatura. Il Capitano, protagonista del testo, è un uomo equilibrato, amante della scienza e dell’astronomia, apparentemente impenetrabile dalla gelosia e dalla paura. Sua moglie Laura è una donna energica ed emancipata, che ingaggia una lotta con il marito per l’educazione della figlia Bertha. Tra i due è impossibile trovare una conciliazione, e allora un episodio all’apparenza banale – una serva che rimane incinta e il presunto seduttore che nega la paternità – è lo spunto per la grande affermazione di Laura: il Capitano viene assalito da allucinazioni spettrali che lo alienano dalla realtà. This arrangement means that everybody involved wins – the sellers get their money back, the buyers get to attend the gig at prices not far removed from face value and the vendor takes viagra samples cheap a small cut for its middleman services. The list is usually impressive: dozens of would-be reforms that were introduced with great fanfare and then quickly scanning each of those sites for any email addresses that are posted on public websites because, in their opinion, if someone has posted their email address for all to see, then other people have the pain in one part; others have the pain around the forehead, around the. viagra buy australia Take normal food after this medicine and feel the desire to discharge, yet finds no partner for sex, loneliness engulfs him and he is in search for a solution that can permanently cure erectile dysfunction (ED). tadalafil sales There are lots of entrance exam news cialis on line going in India. Il dramma borghese assume toni da tragedia shakespeariana, quando il Capitano in uno sproloquio ai limiti del delirio cita letteralmente le celebri parole di Shylock nel Mercante di Venezia, o quando la pulce del dubbio innesca la miccia della follia come il fazzoletto di Cassio accende la gelosia di Otello… Ma la suggestione shakespeariana che maggiormente vorrei evocare è quella delle streghe di MacBeth, quando maledicono il Re di Scozia: “E vivrà come una persona colta in un sortilegio, e sfinito dalla veglia languirà, si smagrirà e deperirà”. Non diverso è il destino cui Laura conduce il Capitano, attraverso un incantesimo molto più sottile, nutrito dall’arte della persuasione e dal fascino femminile, ma ordito con la stessa perizia stregonesca.

La lotta tra i genitori ha come vittima la piccola Bertha, che nello spettacolo ho scelto di non far apparire in scena, per renderla paradossalmente più presente nella sua assenza: la coppia litiga per il bene della figlia, ma in realtà la assorbe in un vortice infernale senza via di fuga.

Un grande colpo di scena finale spiazza lo spettatore al termine di una vicenda che inizia in minore, per sviluppare poi una spirale di odio, allucinazioni, incubi, sempre in bilico tra ragione e follia.

Il progetto Strindberg nasce dall’idea di John Alexander Petricich, personalità istrionica della scena teatrale e grande appassionato dell’autore svedese. Con lui Alberto Oliva, giovane e promettente regista proveniente dalla Paolo Grassi attivo a Milano con diverse regie (“Il venditore di sigari” di Amos Kamil – Teatro Litta; “Il ventaglio” di Goldoni – Tieffe Menotti, (Premio Sipario 2012/Associazione Nazionale Critici di Teatro); “Il Mercante di Venezia” – Teatro Libero)

informazioni

Prenotel 0234532140 lunedì ore 10 > 18 e martedì> venerdì ore 10 > 20

Ritiro biglietti Uffici via Principe Eugenio 22. Lunedì > venerdì ore 11 > 13;

Botteghino del teatro , via Mac Mahon 16 , nei giorni di spettacolo , un’ora prima dell’inizio;

il sabato ore 11 > 13 e 16 > 22 . Domenica, dalle 15.

Abbonamento Outoffcard Intero 72 Euro 6 spettacoli a scelta (tranne gli spettacoli fuori abbonamento) – Under 25 54 Euro; over 60 42 Euro

Prevendita:

Intero: 18,00 Euro – costo prevendita e prenotazione 1,50/1,00 Euro

Riduzione: 12,00 Euro under 25 ; 9,00 Euro under 60

Convenzione con il Comune di Milano

Orari spettacoli: da martedì a sabato ore 20.45; domenica ore 16.00

trasporti pubblici: tram 12-14 bus 78 Accesso disabili con aiuto

Teatro Out Off 20155 Milano via Mac Mahon 16

Uffici via Principe Eugenio 22 telefono 02.34532140

Fax 02.34532105 info@teatrooutoff.it; www.teatrooutoff.it