Foto di scena: Emiliano Brioschi, Raffaella Boscolo © Sonia Santagostino

Dal 4 al 21 aprile 2013

Elsinor Teatro Stabile d’Innovazione

presenta


VERONIKA VOSS

Die Sehnsucht der Veronika Voss

prima nazionale

sceneggiatura Peter Märthesheimer e Pea Fröhlich

soggetto Rainer Werner Fassbinder

traduzione Giovanni Spagnoletti

con

Raffaella Boscolo – Veronika Voss

Emiliano Brioschi – Robert Krohn

Valeria Perdonò – Henriette

Michele Radice – Pratorius/Max

Riccardo Buffonini – Dottoressa Katz

Davide Silvestri – Signora Treibel/Josefa

Francesco Meola – Signor Treibel/Regista/Segretaria

Gabriele Bajo – Caporedattore/Ispettore/Commesso/Giardiniere
Andrea Romano –
Dottor Edel/Proprietaria

spazio scenico Daniele Maliconti

costumi Lucia La Polla

light design Claudine Castay

sound design Roberto Mozzarelli

aiuto regia Luca Ligato

regia Pasquale Marrazzo

durata 1 h 30 min

inserito in INVITO A TEATRO


Veronika Voss è il penultimo lavoro di Rainer Werner Fassbinder, prima della sua scomparsa, in cui l’autore appare per l’ultima volta sul grande schermo nel 1982.

Inserito nella sezione Prosa, lo spettacolo, prodotto da Elsinor, è un omaggio al grande attore, sceneggiatore, regista e drammaturgo, uno dei maggiori esponenti del Nuovo Cinema Tedesco degli anni settanta-ottanta, cantore dell’anarchia dell’anima e dell’oscurità del cuore umano, in prima nazionale al Teatro Sala Fontana di Milano dal 4 al 21 aprile 2013 e diretto da Pasquale Marrazzo.

Liberamente ispirato a una storia vera, il film ha delle analogie con Viale del Tramonto di Billy Wilder. Girato in bianco e nero, è stato premiato con l’Orso d’oro al Festival di Berlino.

La protagonista, Veronika Voss, è un’ ex diva del cinema sul viale del tramonto, che ha raggiunto il massimo splendore negli anni del nazismo e che vive nell’ossessione del suo passato e dalla sua celebrità.

Una sera incontra Robert Krohn, un giovane giornalista sportivo e i due iniziano una storia d’amore, nonostante Robert viva già con la sua ragazza, Henriette.

Veronika è una donna affascinante, ma Robert ben presto capisce di trovarsi di fronte una donna complicata, dal comportamento mutevole, a volte euforico, altre malinconico, che vive solo di ricordi e di sogni.

Nel tentativo di aiutarla, Robert scopre che la donna è praticamente prigioniera della sua neurologa, la dottoressa Katz, che la tiene segregata nella sua clinica privata. La dottoressa, subdolamente, sfrutta Veronika, approfittando della sua dipendenza dagli oppiacei.

Per verificare i suoi sospetti, Robert convince Henriette ad andare dalla dottoressa Katz, fingendosi una ricca donna, affetta da depressione. Quando la neurologa le rilascia una prescrizione a base di oppiacei, Henriette cerca di avvisare disperatamente Robert, ma una macchina la travolge, uccidendola.

L’opera si conclude tragicamente con Veronika, che, abbandonata da sola il giorno di Pasqua, in preda ad una crisi di astinenza, ingerisce una dose letale di tranquillanti.

Dopo la morte di Veronika, Robert osserva impotente la dottoressa Katz e i suoi collaboratori, brindare cinicamente alla sua morte.

NOTE DI REGIA

Fassbinder/Veronika Voss 1

Pensare alle eroine di Fassbinder significa, per un’ illazione spazio/temporale, pensare all’ esistenza del loro creatore.

I tedeschi hanno una lunga tradizione filosofica idealista e i suoi autori/artisti non la smentiscono. Dire che Fassbinder è un idealista suona quasi come una bestemmia, eppure, la prima volta che vidi la sua pellicola dal titolo Querelle de Brest mi colpì proprio il senso intrinseco di religiosità “blasfema”. La staticità della messa in scena mi affascinò tanto, che ancora oggi contamina i miei pensieri creativi. Non lessi nulla di erotico, ma al contrario un forte senso di ricerca di purezza. La sessualità, quando è accompagnata alla poesia, porta in sé il senso del sacro per l’umano. E chi più del nostro autore ne è ricercatore?

Jenet, Pasolini, Fassbinder, Testori sembrano una sola persona. Tutti affascinati dalla ricerca di raccontare qualcosa in grado di trafiggere il cuore, raccontando al contempo di anime, che si materializzano in carne. Tutti questi autori lo fanno a loro modo e ci rendono partecipi di pensieri “alti”.

Fassbinder ha sempre trasposto i suoi angeli dal sacro all’umano e li ha resi carne facendoli pulsare fino all’ultima passione, reificando cosi l’uomo a creatore di se stesso. Veronika Voss così, sembra quasi un pretesto per l’autore, per raccontare i tormenti d’amore di ognuno di noi. In questo caso la sua eroina tragica è un’attrice sul finire della sua carriera, che cerca di riconquistare la sua identità, attraverso l’infatuazione di un giovane uomo, Robert, che incontra per strada in un giorno piovoso e le offre “ombrello e protezione”. There are a lot of people who are afraid of these levitra viagra online pills and think that their body will get its needed nutrients and oxygen, have a better love making session. Measurements are compared to those taken when the tadalafil cipla need arises. On the other hand, the online teaching allows once and generic cialis sample for all. However, a order levitra large number of customers report that the hard disk drive (HDD) cannot be found or located. Da questo inaspettato incontro scatta l’amore del giornalista per la più matura attrice. È tutto casuale quello che ci accade nella vita, oppure no? È questa la domanda che probabilmente Veronika si pone per tutto il tempo.

Veronika Voss è nata per essere un’attrice e ammalarsi di malinconia oppure è solo una pedina di qualcuno che ha progettato su di lei semplici guadagni? Il fatto è che a pagare è solo lei, vittima di se stessa.

Di fronte al fortissimo senso di tragicità dei personaggi di Veronika Voss, cercare una chiave di lettura e di regia, quindi sembra quasi vano, dal momento che Fassbinder ripone più sul piano simbolico, nelle azioni dei protagonisti il senso forte delle loro esistenze, che nelle parole, che meno lo sostengono.

Alla decima lettura del testo mi convinco sempre di più che la conditio sine qua non per raccontare Veronika è quella di raccontare l’Uomo Fassbinder, perché è chiaro che lei è lui.

Partendo da quest’assioma la costruzione dello spettacolo è tutto tesa a indagare sul non detto e quello che più fortemente Fassbinder ha celato dietro la maschera Voss.

La scena come i costumi sono pensati per spingere lo spettatore ad abbandonarsi alle sensazioni emotive, più che a quelle riflessive. In fondo per un’attrice è il sogno più grande, quando si regala al pubblico che la applaude.

Pasquale Marrazzo

PASQUALE MARRAZZO

Nato l’11 ottobre 1961 a S. Antimo, vive a Milano. È regista cinematograifico e teatrale, sceneggiatore e produttore indipendente. Insieme ad Alina Marazzi, Marina Spada, Giovanni Davide Maderna e Michelangelo Frammartino fa parte del gruppo dei Filmmakers milanesi. Dopo aver frequentato nel 1982 al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli la scuola di teatro di Gennaro Vitiello, tornato a Milano nel 1987 ha collaborato per molti anni con il Teatro Out Off e si è laureato nel frattempo in Filosofia all’Università Statale di Milano.

Nel 1988 ha recitato al Teatro Out Off di Milano nello spettacolo Lontani dal paradiso al fianco di Bebo Storti e Raffaella Boscolo, diretto da Antonio Syxty.

Ha poi realizzato nel 1994 un cortometraggio sullo stesso testo. Di seguito ha realizzato altri tre cortometraggi: Il tradimento e lo sguado (1992), Fenomenologico (1993), Ex-sistente (1995). Ha debuttato nella regia cinematografica nel 1997 con Malemare con Enzo Moscato e Cristina Donadio, selezionato alla 54^ Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Nel 1998 il film va al Festival di Mosca e al Festival del Cinema Indipendente di Messina. Nel 2000 partecipa al Festival di Annecy, sezione Panorama.

Sono seguiti: Assudelsole (2000), con cui partecipa a vari festival e vince il premio per il miglior film al Sulmona Cinema Film Festival nel 2001; Le anime veloci (2005) con Arnoldo Foà, girato a Berlino, per cui riceve l’articolo 8; e Sogno il mondo il venerdì (2009), film da lui diretto e prodotto, in concorso Cineasti del presente al Festival del film di Locarno e vincitore del premio della critica al Festival del Cinema Indipendente di Foggia

Ha debuttato con successo nel novembre 2011 con la sua prima regia teatrale nello spettacolo Non è così di Luigi Pirandello al Teatro Litta di Milano, dove ha portato in scena lo scorso febbraio l’adattamento teatrale del film La moglie del soldato. La sua ultima regia teatrale, Veronika Voss, di Rainer Werner Fassbinder, sarà in scena in prima nazionale al Teatro Sala Fontana di Milano nell’ aprile 2013.

TEATRO SALA FONTANA – Via Boltraffio 21 – 20159 Milano

Si raggiunge con i seguenti mezzi pubblici:

tram 3-4

autobus 82-90-91-92

metropolitana linea 3_Zara

INGRESSO

intero € 16

convenzionati € 12

under 14/ over 60 € 8

promozione speciale mercoledì posto unico € 12

ABBONAMENTI

Carnet 6 Ingressi – carnet di ingressi utilizzabili da più persone anche nella stessa sera – € 87 – ridotto (convenzionati): € 66

PRENOTAZIONI E INFORMAZIONI

Tel. 02 69015733

BIGLIETTERIA

Apertura biglietteria nei giorni di spettacolo dalle ore 18, domenica dalle ore 14.

Si consiglia di controllare attentamente l’orario d’inizio nelle schede di ogni spettacolo

PRENOTAZIONI ON-LINE fontana.teatro@elsinor.net

RITIRO BIGLIETTI

Entro un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Abbonati e acquisti on-line fino a 15 minuti prima dell’inizio dello spettacolo

PREVENDITA

www.vivaticket.it

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ORARIO DEGLI SPETTACOLI

da martedì a sabato ore 20.30

domenica ore 16.00

lunedì riposo

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