Foto: locandina fimIl dio del tuono e del lampo, rinato nelle pagine dei comics Marvel negli anni ’60, e portato degnamente al grande schermo (degnamente, per la prima volta) con il piglio in bilico tra l’epica classica, e parecchio teatrale, e lo spirito canzonato del fumetto dall’ex enfant prodige del teatro britannico Kenneth Branagh.

Un appuntamento dell’epopea marveliana, successiva ai riuscitissimi Spider-Man, X-Men e Iron Man, all’altezza, e forse, oltre la media, già di per sé buona, nella veste attualizzata Ultimates, ossia un riadattamento moderno del racconto. Il nostro eroe viene esiliato dall’immortale Asgard sulla terra, Midgard, nella mitologia norrena, perdendo poteri e immortalità a causa della sua arroganza, proprio come nel fumetto (disegnato magistralmente più di 40 anni fa dal maestro Jack Kirby, ndr). Il problema sono le macchinazioni del “fratello” Loki, dio dell’inganno, che scopre il perché non è mai stato, di fatto, il figlio prediletto tra i due. Other reasons for reduced sex drive and does not affect generic sildenafil india the orgasm. purchase levitra in canada https://pdxcommercial.com/property/page/5/?paged-property-main-loop=5 And any disruption caused in this process leads to inadequate and unhealthy sperm production thereby, triggering infertility issues in men. Choosing the best one is quite difficult for a viagra without prescription online man. With this smart mailing provider you will find great flow find out now cialis pill of blood towards the penis and are designed to work ‘on demand’. Sull’umana terra la storia segue un altro corso, con il nostro che si ritrova nel deserto salvato da una scienziata, Jane Foster, e dalla sua equipe, che stenta a credere alle parole del giovane.

Il bravo Branagh, come in pochi sanno fare, fa incontrare la tragedia a tinte più o meno fosche di Shakespeare ai supereroi moderni, cogliendo il meglio dei linguaggi di entrambi, aiutandosi anche con simpatiche ruffianerie che alla fine gli si perdona con piacere. La sceneggiatura, da manuale, riesce tuttavia a non farsi sorprendere anche per chi conosce la storia fino alla noia (come chi scrive in questo momento).

Cast in stato di grazia, Anthony Hopkins/Odino e Tom Hiddlestone/Loki in testa, quest’ultimo forse addirittura ancora più bravo, senza dimenticare una Portman tra l’isterico e il divertito, comunque ben lontana da “cigni neri” assortiti. Azzeccata anche la scenografia, visionaria e tutto sommato nello spirito del racconto fumettistico originario.

Aspettando il seguito, come indica la sequenza dopo i titoli di coda.

Thor di Kenneth Branagh, Azione, col., 130’, USA, 2011

Con Chris Hemsworth, Anthony Hopkins, Natalie Portman