Foto: Tony CurtisPer un attore americano, classe ’25, era abbastanza difficile riuscire a tenersi il proprio nome, anche quando suonava anglosassone al 100%, come nel caso di Norma Jeane Baker, troppo banale e sicuramente meno accattivante di Marylin Monroe. Figuriamoci quando si trattava di Issur Danielovitch Demsky, classe ’16, divenuto Kirk Douglas anche all’anagrafe, o, come nel caso di cui andiamo a parlare, di Bernard Schwartz, in arte Tony Curtis.

Figlio di ebrei di origini ungheresi immigrati negli States, di quest’attore recentemente scomparso si può dire prima di tutto che è stato un anticipatore dei tempi, una specie di antesignano degli attuali Johnny Depp e Robert Downey Jr. nell’ecletticità delle interpretazioni.

Di lui si è parlato in termini di “morbida bellezza virile”, per, da una parte la prestanza fisica, come in Il mago Houdini o in Trapezio, con Burt Lancaster e la nostrana Gina Lollobrigida (negli USA ribattezzata Lollo Brigida, appunto), e dall’altra per una certa suadente ambiguità. Fu infatti da una parte il giocoso latin lover di A qualcuno piace caldo, anche se in un ruolo effettivamente en travesti, ma dall’altra anche lo schiavo Antonio di Spartacus, ruolo decisamente gay, e neanche tanto velato, addirittura nel ’60. Role of cardiovascular conditions: In 5mg cialis online simple words, it can be very dangerous. Hence, most of the ED sufferer approaches this http://www.slovak-republic.org/citizenship/ cheap viagra for women drug and improve their sexual health. In fact, the researchers have also discussed about the natural utilities gained from the varied herbal ingredients of these capsules from those reviews and the ingredients are clinically approved tropical remedies that can improve the chances of it getting better. shop cialis buy cheap viagra http://www.slovak-republic.org/levitra-8424.html What’s left are lower fat foods like most fruits, veggies, soy protein, nuts, bran. Una poliedricità di ruoli sempre affrontati al meglio, anche attraverso i generi, che proseguì sempre in bilico tra la commedia, da Operazione sottoveste, per la regia di Blake Edwards, a Lo strangolatore di Boston, ruolo decisamente tragico.

Non solo attore del grande schermo, dunque, ma anche del piccolo, quello televisivo. Con il felice tandem, insieme a Roger Moore, in Attenti a quei due, in cui l’attore americano, nel ruolo di un playboy, si poneva in antitesi al lord inglese, compassato quanto spericolato, interpretato dall’attore britannico, e di qualche anno dopo in un’altra fortunata serie televisiva, Vegas, con Robert Urich, in cui Curtis fungeva un po’ da spalla comica e un po’ da mentore al protagonista. Un ideale passaggio di testimone, considerando che proprio lo stesso Urich, insieme a Carl Weathers, avrebbe interpretato il ruolo del fuggiasco galeotto razzista che fu proprio di Curtis, nel remake de La parete di fango (nell’originale con Sidney Poitier, ndr), intitolato Fuga disperata.

Una vita privata abbastanza movimentata, con diversi matrimoni e storie amorose assortite, tra cui la citata Marylin, con vari figli, tra i quali la bella e brava Jamie Lee Curtis, avuta dall’attrice britannica Janet Leight (nota per l’assassinio sotto la doccia di Psyco, di Hitchcock, ndr).

Ritiratosi come pittore proprio a Las Vegas, città nella quale è anche scomparso il 29 settembre scorso, capitava talvolta di trovarlo come cameo in qualche telefilm, sempre con la consueta aria scanzonata di chi, in fondo in fondo, malgrado di grande talento, non si è mai preso sul serio fino in fondo.