Foto: particolare locandina progetto © Elisabetta Raimondi

CASCINA SAN FEDELE – PARCO DI MONZA

Sabato 5 novembre 2011 – ORE 21.15

FESTA DEL TEATRO DI MONZA E BRIANZA 2011

l’Associazione Culturale SENZASPAZIO

presenta:

Trilogia del caso e della memoria

un progetto ideato e diretto da Elisabetta Raimondi

Musica di Matteo Redaelli

Interpreti Gaia Caimi, Berardino Clemente, Eleonora Galliani, Federica Ghidelli, Lucina Molesti, Camilla Rossi

Musicisti Francesco Brambilla e Virginia Maglio (violini), Priscilla Panzeri (viola), Matteo Redaelli (chitarra)

Assistenza scenografica Nadia Barillà, Vittorio Galliani

Capitolo primo: SENZA( )SPAZIO NELLE STANZE DI PAUL AUSTER

Primo stadio di un’indagine tra i labirinti dello scrittore e regista newyorkese

Capitolo secondo: PARTEDIME

Un cortometraggio scritto e diretto da Andrea Monguzzi

Con Umberto Ganino, Maurizio Monguzzi, Gaia Caimi, Nadia Barillà

Musica di Matteo Redaelli

Capitolo terzo: GENEALOGIA DI SEGNO INDELEBILE

Un racconto di Elisabetta Raimondi

Primo premio al concorso “I Racconti dall’Isola” 2008

Segnalato dalla giuria e pubblicato al “Premio Fogazzaro” 2009

Quando alcuni anni fa ho incominciato a far leggere il racconto Genealogia di segno indelebile, che avevo scritto sull’onda di alcune suggestioni, in particolare di una derivante da un coinvolgente commento della mia amica e attrice Lucina Molesti su di un quadro da me dipinto, qualcuno mi ha detto che nel racconto si percepivano atmosfere austeriane. Naturalmente mi sono sentita lusingata, anche se scrivendo non avevo in mente alcun modello di riferimento. Tuttavia si sa che i modelli di riferimento esistono e lavorano nei recessi della mente. Sono le attrazioni magnetiche che si imprimono nel lettore quando si imbatte in parole ed emozioni che sente affini. Che lo aiutano a scavare dentro se stesso. Che nell’atto della lettura lo rendono parte attiva di un processo creativo, quasi alla stessa stregua dell’autore. E forse quest’ultima cosa è il potere principale che credo Paul Auster abbia sul suo lettore: non gli permette di restare passivo. Chi legge Auster deve metterci del suo. Tanto del suo. E se per caso il lettore è anche uno scrittore, quel tipo di lettura non può non lasciargli un segno e saltare fuori, prima o poi, da qualche parte. How long may a woman keep on being calm with out a normal relationship? Sexual dysfunctions can easily destroy beautiful relationships. cheapest tadalafil bargain prices If you are unable to maintain stiffness of the male Aging Study, consumption of a diet rich buy levitra without rx including natural foods like fruit, whole grains, vegetables, and fish along with fewer red-processed meat and refined grains lowers the likelihood of Erectile Dysfunction condition. Most of all these free cialis can be easily grabbed without revealing your identity through online medicinal stores. Non specific generic discount levitra is a bland medication that has a place with the gathering of drugs known as levitra. * People must not smoke or consume alcohol or fatty foods before having the pill.* Men under treatment for serious health conditions and the elderly should consult their doctor before starting or altering dosage amount. Non sono in grado di dire se questo mi sia successo con Genealogia di segno indelebile, né d’altro canto Paul Auster è l’unico scrittore che eserciti un tale potere su di me. Sta di fatto che quella lusinghiera analogia ha sicuramente avuto il suo peso nei processi mentali che mi hanno portato all’elaborazione di Trilogia del Caso e della Memoria, il cui titolo fa ri
ferimento a Trilogia di New York, il libro più conosciuto dell’autore americano.

Nonostante questo esplicito richiamo però, le “stanze” del capitolo a lui dedicato, Senza( )spazio nelle stanze di Paul Auster, non sono direttamente riconducibili a quelle che costituiscono il perno dei tre romanzi della sua trilogia, bensì alle stanze originarie da cui tutte le stanze di Auster derivano, ossia quelle che popolano Il libro della memoria, seconda parte dello straordinario testo autobiografico L’invenzione della solitudine, che Auster ha scritto tra il 1979 e il 1981 dando inizio alla sua attività di narratore. Essendo il primo capitolo del progetto di Senzaspazio soltanto il primo stadio di un’indagine, abbiamo infatti scelto di rivolgere la nostra attenzione soprattutto all’esordio narrativo di Auster, in quanto ci ha permesso di penetrare nel nucleo dei suoi temi ricorrenti: il caso, le coincidenze, la solitudine, la memoria, il rispecchiarsi e il moltiplicarsi dell’io. E, soprattutto, la stanza. Una stanza piccola, angusta, spoglia, che proprio per queste sue caratteristiche diventa l’unica possibile via d’accesso verso gli infiniti spazi dell’anima.

Se nel primo e nel terzo capitolo di Trilogia del Caso e della Memoria sono soprattutto le parole a veicolare le emozioni, insieme alla musica scritta per l’occasione dal compositore e chitarrista Matteo Redaelli e interpretata dal vivo da un quartetto, nel secondo capitolo il compito è affidato alle immagini dell’ultimo cortometraggio scritto e diretto da Andrea Monguzzi. Partedime, che verrà proiettato in anteprima la sera del 5 novembre, non è stato pensato e realizzato in funzione di questo progetto, che ancora non esisteva quando Senzaspazio ha lavorato alla produzione del corto. Tuttavia nel momento in cui si è fatta strada l’ipotesi di costruire qualcosa intorno ai temi della memoria, del caso e delle coincidenze, è stato immediato rendersi conto di come Partedime fosse esattamente quello che ci voleva per completare la trilogia. Non ci sono parole, come nella maggior parte dei lavori del regista cofondatore di Senzaspazio, e la storia è narrata con estrema delicatezza dalle immagini e dalla musica, ancora una volta da composta da Matteo Redaelli, altra colonna portante di Senzaspazio.

Per concludere desidero sottolineare che il gruppo, giunto quest’anno al suo decimo anno di attività, è lieto di celebrare questo importante anniversario non solo all’interno di una bella manifestazione come la Festa del Teatro, ma con un progetto in cui armonicamente interagiscono i vari linguaggi espressivi che da sempre lo caratterizzano.

Elisabetta Raimondi

Accompagnamento del pubblico prima e dopo lo spettacolo.
Ritrovo alle ore 20.45 all’ingresso principale del Parco (Porta di Monza, viale Brianza)

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria

Tel: 389 4734048