Foto: Parco Milano Cinefoto © Triennale 1969
Foto: Parco Milano Cinefoto © Triennale 1969
Foto: Parco Milano Cinefoto © Triennale 1969

Triennale Estate

28 giugno 2023, ore 21.00
Unexpected Matches

Triennale Milano presenta Unexpected Matches, un ciclo a cura di Alina Marazzi volto a indagare la relazione tra immagine filmica e musica live attraverso il coinvolgimento di musicisti e dj invitati a sonorizzare pellicole rare provenienti da archivi e cineteche oppure filmati originali realizzati ad hoc per le live performance da artisti visivi.

Mercoledì 28 giugno, dalle ore 21.00, il secondo appuntamento presenterà una selezione di film d’artista di Gianfranco Brebbia, affidando a tre sound artist contemporanei – Attila Faravelli, Enrico Malatesta, Nicola Ratti – la sonorizzazione dal vivo dei suoi lavori tra i più astratti: Bazar, Idea assurda per un filmmaker: Luna, Idea assurda per un filmmaker: Matilde, Extremity II, BET, Parco Milano CineFoto [Triennale 1969].

Attraverso una continua stratificazione di impulsi sonori prodotti con strumenti acustici, elettrici ed elettronici, i tre sound artist generano un flusso sonoro fatto di movimenti, pause, intensità e timbri variabili e differenti, che andranno ad abitare lo spazio del giardino, creando un ambiente acustico effimero e sempre cangiante in riferimento alla proiezione filmica. L’audience sarà immersa in campi sonori fatti di suoni sintetici, field recordings, suoni percussivi e drones che andranno a sostenere la visione senza necessariamente creare una soundtrack lineare, rigida o descrittiva rispetto ai film ma che sfruttano la materialità pellicolare del lavoro di Brebbia, ampliandone le potenzialità percettive, estetiche e poetiche. Faravelli, Malatesta e Ratti, attraverso il suono, conducono il pubblico in una modalità di ascolto che è percorso di scoperta e disvelamento della densità elettro-acustica della loro cifra artistica, rivolta qui alla ricerca di punti di contatto inediti e sorprendenti con il registro espressivo di Gianfranco Brebbia.

I materiali filmici provengono dall’Archivio film di Cineteca Milano.Le sinossi dei film provengono dal catalogo dell’Archivio Brebbia a cura di Giovanna Brebbia.

L’evento fa parte della manifestazione BET per la Celebrazione nel 2023 del Centenario della nascita di Gianfranco Brebbia (Varese 1923-1974). BET ha ricevuto il Patrocinio dell’Università degli Studi dell’Insubria, del Comune e della Provincia di Varese, del Centro Internazionale Insubrico “Carlo Cattaneo” e “Giulio Preti”, della Commissione Europea, dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese. Ha ricevuto il Contributo di Regione Lombardia e della Fondazione Comunitaria del Varesotto.

I Partner Istituzionali Lavazza Group e Salone del Mobile.Milano sostengono le attività di Triennale Milano.

Programma 28 giugno

Bazar, colore, 4’28”, 1973
Film graffiato con effetti sensitivi. Pellicola incisa, graffiata e colorata con inchiostro di china con la stessa tecnica del film the. Nella parte finale compaiono fotogrammi dei film Crepacuore e Amarsi a Marghera di Sirio Luginbühl.

Idea assurda per un filmmaker: Luna, 10’ colore, 1969
Roccia Pila. Allunaggio tv. Sovraincisioni su pellicola nella parte finale. Il film inizia con le riprese di rocce che fanno intuire quello che seguirà ovvero il tocco del piede dell’uomo sulla superficie lunare, un evento tanto atteso da Brebbia, un evento atteso dal mondo intero. Filtri colorati sull’obiettivo rendono irreali le immagini di alberi spogli. Il filo continuo con le riprese della diretta televisiva di quella lunga notte.

Idea assurda per un filmmaker: Matilde,  5’ colore, 1969
Protagonista è Matilde Ceriotti Giaccari. Sovrimpressione con filtri colorati come negli altri film con lo stesso titolo; ambientato in un prato, primi piani di Matilde e un filo spinato.

Extremity II, 18’ colore, 1968
Esperimenti filmici – incandescenza, filtrare il sole – riprendere, attraverso finestrella di un proiettore che funziona, solidi geometrici rotanti e riflettenti raggi colorati.

Bet, 5’ colore, 1973
Film graffiato con effetti invisibili. La pellicola è stata incisa con fresa da odontotecnico e colorata a mano con inchiostro di china.

Parco Milano Cinefoto [Triennale 1969], 10’ colore, 1968
Film realizzato nell’ottobre 1968 in occasione della prima mostra di CineFoto Ottica all’Esposizione Internazionale di Triennale Milano. Fra gli apparecchi fotografici in mostra anche la collezione d’epoca della Cineteca di Milano. Il film è stato donato da Brebbia all’amico Walter Alberti, direttore della Cineteca milanese nel 1968.

Gianfranco Brebbia nasce a Varese nel 1923. Fin da giovanissimo si dedica alla fotografia e nel 1962 realizza il suo primo filmato con una cinepresa Bolex Paillard Reflex. Da quel momento la cinepresa diventa parte integrante della sua vita e Varese uno dei suoi soggetti preferiti: ne documenta il fermento artistico degli anni sessanta e denuncia il boom edilizio che distrugge edifici d’epoca nel centro della città. Nel 1964 dichiara: “Filmavo da indipendente solo e contro tutti”. Collabora anche con lo Studio Olimpino, il laboratorio di cinema di ricerca di Bruno Munari e Marcello Piccardo a Como e nella seconda metà degli anni sessanta entra nella Cooperativa di Cinema Indipendente di Roma, di cui fanno parte tra gli altri Massimo Bacigalupo, Gianfranco Baruchello, Alfredo Leonardi, Tonino De Bernardi, Guido Lombardi e, più tardi, anche Mario Schifano e Franco Angeli. Un incontro importante che alimenta ulteriormente il suo spirito di ricerca e di libertà espressiva, portandolo a realizzare oltre 140 film sperimentali, di cui nell’Archivio personale conservato dalla figlia Giovanna, sono stati ritrovati solo 45. Nel 1969 realizza Idea assurda per un filmmaker: Luna. Il film consacra l’allunaggio dell’Apollo 11 del 21 luglio 1969 – evento che segna indelebilmente il XX secolo – secondo la prospettiva particolare del “gesto cinematografico” di Brebbia: tra sogno e realtà, tra narrazione ed osservazione e tra alchimia e magia. Quasi preveggendo il futuro, Brebbia dichiarerà: “In futuro la cinepresa sarà usata da tutti come una comune penna a sfera”. Negli ultimi anni della sua vita, i primi anni settanta, si dedica all’arte figurativa, componendo quadri con tecnica a collage, tipica della Pop Art. Scompare nel 1974, all’età di cinquant’anni, lasciando un prezioso archivio cinematografico attualmente custodito presso la Cineteca Italiana di Milano.

Attila Faravelli è un sound artist e musicista elettro-acustico. Approccia il suono in termini di fenomeno materiale e relazionale. Con la sua pratica esplora le relazioni che intercorrono tra suono, spazio e corpo. È fondatore e curatore di Aural Tools, una serie di semplici oggetti sonori il cui scopo è documentare il lavoro di alcuni musicisti non attraverso la pubblicazione di dischi ma indagando modi e processi specifici tramite cui produrre suono.

Enrico Malatesta è un percussionista e ricercatore sonoro attivo nel campo della musica sperimentale, dell’intervento sonoro e della performance. Il suo lavoro indaga la vitalità dei materiali e la morfologia delle superfici, con un’attenzione particolare verso gli atti percussivi e le modalità di ascolto.

Nicola Ratti poliedrico musicista e sound designer, si muove tra il teatro e il cinema, passando per le arti performative, le opere radiofoniche e la sound art. Crea sistemi sonori che prendono forma dalla ripetizione e dalla dilatazione, con un focus specifico per la costruzione di ambienti in relazione agli spazi e alle architetture che abitiamo, mettendo in bilico gli orientamenti emotivi e percettivi a cui siamo abituati.

Triennale Milano
viale Alemagna 6
20121 Milano
T. +39 02 724341
www.triennale.org