Foto: Francesco Maria Cordella nei panni di Ponzio Pilato, andato in scena allo Spazio Tertulliano di Milano
Foto: Francesco Maria Cordella nei panni di Ponzio Pilato, andato in scena allo Spazio Tertulliano di Milano
Foto: Francesco Maria Cordella nei panni di Ponzio Pilato © Compagnia ACTS © Spazio Tertulliano Milano

In occasione del debutto di Sotto Ponzio Pilato, andato in scena a Milano presso lo Spazio Tertulliano dal 20 al 22 febbraio, Punto e Linea Magazine ha incontrato il protagonista

Attore italiano di successo, dal teatro al piccolo schermo, Francesco Cordella è un attore in grado di passare con maestria dalle maschere della Commedia dell’Arte all’interpretazione di personaggi complessi e intensamente drammatici, regalando ogni volta forti emozioni.

Francesco, raccontaci questo tuo Ponzio Pilato, un personaggio inedito, lontano da quello incontrato nei Vangeli, un uomo che emerge in tutta la sua umana fragilità, con tutti i dubbi, le intime contraddizioni che ne lacerano l’anima.

Ho voluto affrontare questo personaggio insieme all’autore e regista di questo spettacolo, Francesco Sala, perché questa Ponzio Pilato mi ha sempre incuriosito, sin da quando ero bambino: come nativo (o quasi) di Ponza ne avevo sempre sentito parlare innanzitutto perché – oltre ad essere stato a lungo governatore dell’isola – si narra svolgesse sacrifici e misteriosi riti in quelle che poi furono ribattezzate Grotte di Ponzio Pilato, un luogo suggestivo e denso di fascino. Studiando i Vangeli e la storia, tuttavia, c’è sempre stato qualcosa di non chiaro e malcelato dal tempo. Attraverso questo testo, quindi, abbiamo potuto indagare la vera essenza di questo personaggio, cercando di capirne la natura più profonda. E si è scoperto che la maniera in cui lo ha tratteggiato la storia di ascendenza cristiano cattolica (ovvero come l’uomo che ha determinato la condanna di Gesù) non corrisponde alla verità. L’interpretazione negativa di questo personaggio, attraverso questo spettacolo verrà rovesciata. Ponzio Pilato è fondamentalmente un uomo che fa di tutto per salvare Gesù, fa tutto quello che è in suo potere – come uomo di stato e procuratore della Giudea – per salvarlo (dalla flagellazione come tentativo di suscitare pietà ai cambi di giurisdizione per trovare un tribunale più benevolo). Fondamentale per la vicenda sarà il ruolo della moglie di Ponzio Pilato – interpretata da un’intensa Carmen Di Marzo – che rivelerà al marito tutta la verità su Gesù per poi diventare cristiana. Ponzio Pilato sarà pertanto un uomo lacerato, distrutto, devastato dal senso di colpa nei confronti di un verdetto che non era quello che voleva. Un altro aspetto molto interessante è quello del “lavarsi le mani”. Noi occidentali interpretiamo questo gesto come “scaricarsi di una responsabilità”. In realtà Ponzio Pilato si lava le mani al cospetto della folla a dimostrazione della propria innocenza, della propria pulizia interiore: i rabbini insegnavano appunto che, chi non si lavava le mani, sarebbe stato sradicato dal mondo, portando addosso i segni del peccato. Nettarsi l’anima, pulirsi il cuore è ciò che fa Ponzio Pilato, professa l’innocenza di Gesù, dichiarandosi innocente e pulito a sua volta. È interessante come questo testo smascheri la storia, rivelando come possa cambiare radicalmente i connotati dei fatti, trasfigurando le persone e le loro azioni.

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Abbiamo parlato di Ponza, cui tu sei legato sia dal punto di vista personale che professionale: durante l’estate sei stato coinvolto in un progetto molto importante per l’isola e, sul piccolo schermo, ti abbiamo visto in Un’altra Vita, accanto a Vanessa Incontrada e Daniele Liotti.

Dal 2013 sono direttore artistico della rassegna Ponza Estate, una sorta di festival estivo con in cartellone numerosi eventi, dove ho presentato spettacoli che hanno avuto come filo conduttore la storia di Ponza e i suoi personaggi. Poi è arrivato il grande successo della fiction Un’altra vita, per la regia di Cinzia Th. Torrini. Questa fiction – notizia in anteprima per Punto e Linea Magazine – diventerà il tema conduttore della prossima edizione di Ponza Estate che si intitolerà proprio Ponza… è un’altra vita. L’isola emergerà in tutta la sua essenza come luogo catartico da cui si può ricominciare, dove è possibile costruirsi una nuova esistenza grazie a quell’energia magica che toccò anche l’animo del Duce durante gli 11 giorni di prigionia. A Ponza, durante la prossima estate, presenterò anche il nuovo lavoro della compagnia Acts: un testo dedicato a un uomo di oggi, un barbiere ponzese che, trasferitosi a Milano, raggiunge l’apice del successo per poi – dopo una serie di vicissitudini personali – far ritorno a Ponza per ricominciare un’altra vita.

Attualmente ti vediamo impegnato con la compagnia Molière: raccontaci qualcosa dello spettacolo che state portando in giro per l’Italia.

Sì, sarò a Roma, ad aprile, al Teatro Quirino con Doppio Sogno, ispirato alla celebre novella di Arthur Schnitzler da cui Stanley Kubrick ha tratto Eyes Wide Shut. Il testo è stato rielaborato da Giancarlo Marinelli, che ne firma anche la regia, e mi vedrà in scena accanto a grandi personalità del teatro italiano, da Ivana Moti a Caterina Murino.