Monica Conti firma una brillante pièce del commediografo francese sul conflitto tra logica e sentimento
In scena fino al 29 marzo al Teatro Sala Fontana di Milano, Le intellettuali di Molière (Les femmes savantes, rappresentato per la prima volta al Palais Royal di Parigi l’11 marzo 1672) è un testo drammaturgicamente tra i più stimolanti del celebre commediografo, anche se poco rappresentato. Monica Conti, avvalendosi di un ottimo cast, tra i quali Stefano Braschi in un doppio ruolo, Roberto Trifirò in quello di un presuntuoso “poeta” e la stessa regista nei panni di una caratterizzata serva, riesce anche con questa pièce, ultimo frutto di un lavoro di studio su Molière iniziato nel 2002, a sottolineare l’attualità dell’opera dell’autore d’Oltralpe in un percorso d’invenzione e ricerca sull’attore.
La trama presenta peraltro una particolarità: non vi sono realmente ruoli principali, tutto è ambientato in un’abitazione borghese, dove i personaggi ruotano in un gioco di potere alternato da intellettualismi femminili, passerelle della vanità, imposizioni maschili e ignoranza di sistema, partendo dal classico schema dell’amore ostacolato, che alla fine riesce a trionfare grazie al trucco di una finta missiva rivelatrice. Armanda (Angelica Leo), figlia dei benestanti Crisalo (Miro Landoni) e Flaminta (Maria Ariis), rifiuta il ”sanguigno” Clitandro (Marco Cacciola) per indurlo all’amore platonico e intellettuale. Questi le preferisce invece la sorella Enrichetta (Carlotta Viscovo), più sensuale, ottenendo il consenso del padre, ma non quello della madre che, appassionata di lettere e scienze, vuole darla in moglie a Trissottani (Roberto Trifirò), un vanitoso intellettuale dedito alla poesia e adorato, oltre che da Flaminta, da Armanda e la zia Belisa (Federica Fabiani). Le nozze tra Enrichetta e Trissottani sembrano ormai cosa certa, vista la pavidità di Crisalo di fronte alle decisioni della moglie, finché giunge da parte di Aristo (Stefano Braschi), fratello di Crisalo e Belisa, la comunicazione epistolare, fasulla, che la famiglia è economicamente rovinata a causa di investimenti sbagliati. Trissottani a questo punto si defila, dimostrando il suo interesse unicamente per la dote di Enrichetta, lasciando di conseguenza campo libero a Clitandro, che può così unirsi alla sua amata.
L’opera si articola in una varietà di scenette e situazioni comiche, come quella relativa al licenziamento della serva Martina (Monica Conti) per volontà di Flaminta poiché, anche se ottima cuciniera, non rispondente al livello comunicativo del circolo intellettuale delle tre savantes, o piuttosto quella del “duello” saccente tra Trissottane e l’altrettanto pedante Vadius/Braschi. Il tutto è sempre espresso con un ritmo vivace che attualizza la commedia, creando uno sfondo ironico dal sapore pinteriano dove, senza psicologismi, si svela l’oppressione del potere in una logica competitiva che oscura il sentimento, dietro la profusione di chiacchiere e apparenze sociali.
Uno spettacolo in costume importante sotto il profilo dell’invenzione teatrale, ben orchestrato, che sottolinea ancora una volta quanto le suggestioni scaturite dalla Comédie- Française costituiscano un faro che può palesare le ossessioni del presente come quelle del passato.
Giudizio: ****
ELSINOR
Le intellettuali (Les femmes savantes) di Molière
Traduzione Cesare Garboli
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Con (in ordine alfabetico) Maria Ariis, Stefano Braschi, Marco Cacciola, Monica Conti, Federica Fabiani, Miro Landoni, Angelica Leo, Roberto Trifirò, Carlotta Viscovo
Scene e costumi: Domenico Franchi
Disegno luci: Antonio Zappalà
Musiche: Giancarlo Facchinetti
Milano, Teatro Sala Fontana, via Boltraffio 21
Dal 12 al 29 marzo 2015
www.elsinor.net
www.teatrosalafontana.it