Da giovedì 3 a domenica 6 luglio e da giovedì 10 a domenica 13 luglio 2025
Comuni di Colle Brianza, Olgiate Molgora, Olginate; Parco del Monte Barro (Galbiate) e Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone (LC)

 

Il Giardino delle Esperidi, festival di performing art nel paesaggio organizzato da Campsirago Residenza con la direzione artistica di Michele Losi, giunge nel 2025 alla sua XXI edizione: un festival itinerante che si nutre di paesaggio, parte da una terra, dalle sue valli e dai suoi borghi per diventare luogo d’incontro.

La ventunesima edizione si svolge da giovedì 3 a domenica 13 luglio nella natura del Monte di Brianza, del Parco del Monte Barro (Galbiate) e del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, in provincia di Lecco: boschi, antichi sentieri romanici, prati e radure saranno il contesto paesaggistico di esperienze artistiche itineranti e performance site-specific. Cuore del Giardino delle Esperidi è Campsirago Residenza, nel borgo medievale di Campsirago (comune di Colle Brianza): un palazzo del XV secolo, a 700 metri d’altezza, immerso nei boschi di castagni e robinie. Come ogni anno Il Giardino delle Esperidi è un festival diffuso: gli spettacoli dell’edizione 2025 vanno in scena anche nelle piccole corti del borgo di Mondonico del comune di Olgiate Molgora, a Villa Sirtori e nell’antico monastero di Santa Maria la vite del comune di Olginate, nel paesaggio dell’antica cascina di Figina circondata dai prati e monti, nei meravigliosi Giardini di Villa Bertarelli, in antiche chiese rurali e all’eremo di Monte Barro (comune di Galbiate).

Ospiti della ventunesima edizione, dal titolo Dal tramonto all’alba, dall’alba al tramonto, sono le compagnie, gli artisti, le artiste e performer: Sista Bramini (in prima nazionale con Un mare di giada), Motus, Sotterrano, Teatro del Lemming, Sergio Beercock, Ksenija Martinovic, Marcela Serli e Andrea Collavino, Alice e Davide Sinigaglia, Phoebe Zeitgest, Erica Meucci, Giulio Santolini, Kronoteatro e Francesca Sarteanesi, Alessandra Cristiani, Erica Sbaragli, Luca Maria Baldini, Giulia Bertasi, Camilla Barbarito oltre alle attrici e agli attori di Campsirago Residenza.

Tema del festival di quest’anno è “miti e rituali”: molti spettacoli hanno indagano la mitologia e i rituali come Attorno a Troia_Troiane del Teatro del Lemming in scena il 4 luglio per otto spettatori alla volta. Sul tema del rito è La vita resistente di e con Marcela Serli e Andrea Collavino (5 luglio), mentre sul dionisiaco e il sacrificio è lo spettacolo LE BACCANTI – fare schifo con gloria di Giulio Santolini (10 luglio), una performance interattiva che sperimenta stati di trance tipici del contesto rituale, alla ricerca di crasi filosofiche ed estetiche fra il concetto di divino antico e un immaginario futuristico. In programma anche Like A Whisper Do Not Scream, performance in due atti di Francis Sosta dedicata all’acqua e alla sua venerazione, uno dei culti più antichi della storia, trasversale e presente in tutte le cosmogonie: in scena il 12 luglio, lo spettacolo esplora il simbolismo dei pozzi sacri legati al culto delle acque in Sardegna

Nella notte tra il 5 e il 6 luglio il festival ospita le performance della durata di sei ore (da mezzanotte alle sei di mattino) della compagnia milanese Phoebe Zeitgeist, prodotta da Campsirago Residenza per Il Giardino delle Esperidi Festival, in collaborazione con Associazione Terzo Paesaggio: Persephone La Notte. L’alba si presentò sbracciata e impudica è un progetto performativo site-specific e unico proprio perché creato appositamente per il festival. Secondo evento di punta dell’edizione 2025 è la performance della durata di un’intera giornata, che attraversa sette luoghi del Monte di Brianza, Errando per antiche vie, Cap. 1 Buddha silente del Monte di Brianza a chiusura del festival domenica 13 luglio.

In continuità con l’idea sottesa al festival fin dalle sue origini, centrale rimane infatti la pratica del cammino, filo conduttore dell’edizione 2024: in questo specifico ambito di ricerca artistica, oltre alla performance Just walking, dedicata alla storia del cammino – presentata nel 2024 e riproposta quest’anno – Michele Losi ha ideato Errando per antiche vie, Cap. 1 Buddha silente del Monte di Brianza, percorso performativo lungo quattordici ore che attraverserà sette luoghi tra il borgo di Mondonico e il Monte Barro, passando per la dorsale del Monte di Brianza. Ispirata ai sette chakra del corpo umano, ai loro significati e al loro farsi paesaggio nell’azione performativa, l’azione artistica in cammino inizierà con l’alba per terminare nella notte con la festa di fine festival. La camminata è suddivisa in tappe: il pubblico avrà la possibilità di condividere l’intera la performance o potrà raggiungere i sette luoghi di spettacolo per assistere alle singole performance. Lungo tutto il percorso il monaco giapponese Seigoku proporrà pratiche zen insieme al regista Michele Losi. Il progetto prosegue l’ampio lavoro di ricerca artistica che Campsirago Residenza sta portando avanti negli ultimi anni con la produzione di performance itineranti urbane e in natura. Partecipano a Errando per antiche vie le e i performer di Campsirago Residenza Anna Fascendini, Giulietta De Bernardi, Benedetta Brambilla, Noemi Bresciani, Sofia Bolognini, Sebastiano Sicurezza insieme alla danzatrice e performer Alessandra Cristiani che porta in scena gli spettacoli Opheleia e Matrice – da Ana Mendieta, al musicista e compositore Luca Maria Baldini, alla fisarmonicista Giulia Bertasi e alla coreografa Elisa Sbaragli con la performance Mirada.

Accanto a questi temi legati ai riti, prevalenti nella programmazione del festival sono anche due delle tematiche di attualità più gravi: la guerra (affrontata in Boiler Room di Ksenija Martinovic e in Troiane del Teatro del Lemming) e la violenza (con Daemon dei Motus e Barbablù di Campsirago Residenza).

Il programma del festival è concepito come un lungo viaggio, un unicum performativo e artistico: le Esperidi 2025 non propongono solo un palinsesto di spettacoli, incontri, performance in cammino e concerti, quanto piuttosto un percorso esperienziale che abbraccia l’insieme della programmazione delle due parti del festival. Una delle peculiarità delle Esperidi è proprio l’invito al pubblico a trascorrere un intero giorno o fine settimana al festival, per regalarsi di un’esperienza unica e comunitaria, tra spettacolo dal vivo, arte, paesaggio, convivialità, contatto con la natura.

Quando la natura cessò di parlarci, le pietre divennero soltanto pietre, gli alberi alberi, le cose, i luoghi e gli animali non erano più un Dio, ma diventarono simboli. Quando l’umano perde la propria connessione con la natura ogni cosa che viene mangiata, odorata, calpestata, perde la sua rilevanza archetipica. Le muse stanno alla radice della trasformazione della natura in arte e questo lungo cammino delle Esperidi (21 anni di ricerca in cammino) ci consentono di connettere luoghi naturali, vibranti e vivi a istanti di danza, poesia, musica e teatron (il luogo dello sguardo) in un esperimento unico e irripetibile. Il festival quest’anno anno comprende temporalmente i quattro momenti sincronici della giornata: l’alba, il mezzogiorno, il tramonto, entrando nella notte con spettacoli e performance site specific. Lo spazio attraversato e vissuto, tra Mondonico e il Monte Barro passando per Campsirago e la dorsale del San Genesio, riprende i principali punti di energia del Monte di Brianza, luoghi percorsi da millenni e che hanno ospitato eventi performativi, concerti e rave nel corso degli ultimi 50 anni e delle 20 edizioni del festival. La 21esima edizione del Festival è una lunga cavalcata performativa che sarà anche rito di connessione alla natura e a questo luogo.
Michele Losi, direttore artistico

Quest’anno il festival ospita anche la seconda parte della Summer School Performing arts e cultura sostenibile: riprogettare i territori organizzata da Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. La seconda edizione della Summer School si svolge a inizio luglio presso il DAMSLab di Bologna e a Campsirago Residenza il 4 e 5 luglio, per un’immersione nel teatro in natura e nella progettazione dello spettacolo dal vivo. Nell’ambito della Summer School venerdì 4 luglio si tiene il workshop in natura con Sista Bramini fondatrice di O Thiasos TeatroNatura e, nel pomeriggio, il workshop di progettazione culturale territoriale a cura di Matteo Casari ed Emanuele Regi dell’Università di Bologna. Sabato 5 luglio, sarà il direttore artistico Michele Losi a tenere l’ultimo workshop della Summer School per approfondire le pratiche del teatro nel paesaggio e l’esperienza ultraventennale di Campsirago Residenza.

Apre il festival, giovedì 3 luglio alle ore 17.00, presso la Chiesa e Convento di Santa Maria la vite di Olginate, l’incontro/percorso NUTRIMENTI, tra pellegrinaggio e cammino performativo organizzato dal Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea: una conferenza, ma anche una proposta di rito sulle pratiche del camminare. L’evento è aperto dalla Lectio magistralis di Mons. Franco Giulio Brambilla Vescovo di Ivrea e dalla conferenza con Ippolito Chiarello, Ester Tatangelo e Michele Losi a cui segue una camminata comunitaria e silenziosa per dare libera circolazione alle idee. Al termine si condivide una riflessione sulle suggestioni scaturite per un contributo collettivo all’ideazione di una nuova mappa teatrale. Nutrimenti nasce nel 2021 in seno al Tavolo delle idee di C.Re.S.Co.

La programmazione di spettacolo dal vivo della 21ª edizione inizia alle ore 20.00 a Villa Sirtori di Olginate con Mare di Giada, prima nazionale del nuovo spettacolo di Sista Bramini, una delle più importanti esponenti e pioniere a livello nazionale del teatro in natura, importante fonte di ispirazione e insegnamento per Campsirago Residenza. Ispirato alla novella orientale di Marguerite Yourcenar Come Wang Fo fu salvato, lo spettacolo fonde l’arte del narrare storie, paesaggi e personaggi di Sista Bramini con la poesia pittorica di Wang fo e la musica di Sara Galassini, creata con una molteplicità di strumenti dalle sonorità orientali che contribuisce a generare l’atmosfera emotiva e misteriosa il cui cuore si trova nell’inconciliabile relazione tra l’Arte e il Potere.

Si prosegue venerdì 4 luglio (dalle ore 16.00 alle ore 20.00; sei spettatori alla volta) con Attorno a Troia_Troiane del Teatro del Lemming, drammaturgia, musica e regia di Massimo Munaro. Il lavoro mette al centro, come è proprio della poetica del Teatro del Lemming, la relazione diretta e prossemica con lo spettatore ed è la seconda parte di un ciclo intitolato “Attorno a Troia”. Lo spettacolo parte dalla rievocazione delle donne troiane, uniche superstiti del massacro, che stanno per salire sulle navi dei vincitori e che saranno trascinate come schiave lontano dalla patria. Attorno a Troia_Troiane porta a riflettere sul nostro presente: alla fine della Seconda guerra mondiale abbiamo sperato che la guerra potesse diventare un tabù. La creazione di organismi sovranazionali come l’Organizzazione delle Nazioni Unite e la stessa nascita della Comunità Europea, sembravano indicare la raggiunta consapevolezza collettiva che la terra è una sola e una sola l’umanità che la popola. Oggi anche questa sembra una delle tante utopie crollate nella polvere di fronte al risorgere dei nazionalismi. La guerra continua a proliferare e le parole Libertà, Uguaglianza e Fraternità stridono con la realtà.

Alle ore 21.00 va in scena la “performance per elettronica e persone” di Sergio Beercock Gotico mediterraneo. Beercock fonde corpo, voce e musica elettronica in un’esperienza musicale e poetica unica, intrisa del concept di isola. Nato in Inghilterra ma cresciuto in Sicilia, porta nella sua performance l’influenza delle due isole e, attraverso cori, body-beats campionati e loop-station, crea un ponte tra influenze urbane ed elementi arcaici mediterranei, rendendo tangibile la dualità delle sue origini. La sua voce, potente ed emotiva, trasmette densità, quasi al limite del gospel, mentre i momenti in cui canta insieme al pubblico aggiungono un’atmosfera corale e partecipativa alla sua esibizione, trasformandola in un rito, un connubio di suono, identità e collettività.

A seguire grande attesa per la potente e attualissima performance Bolier Room Generazione Y di Ksenija Martinovic performer, autrice e regista serba. Lo spettacolo − Menzione Speciale Premio Scenario 2021 − è dedicato al rapporto tra la musica tecno e le guerre (nello specifico le guerre jugoslave, che lei stessa ha vissuto, e il conflitto israelo-palestinese), ma anche alla nostra società sempre più tecnologica dove tutto è “a portata di clic” e al mondo dei social che ci bombarda continuamente di immagini di genocidio e massacri, insieme a pubblicità di prodotti e video di svago. Boiler Room è un’installazione sonora, un luogo di luci fluorescenti e stroboscopiche che pulsano a ritmo di musica e invitano il pubblico a seguirne il movimento. La performance − con Federica D’Angelo, Alessio Genchi, Matteo Prosperi, Ksenija Martinovic e Margherita Varricchio − scavalca il teatro in cerca di altri immaginari per favorire il riconoscimento culturale delle nuove, fragili, generazioni. Lo spettacolo porta a riflettere con grande efficacia su quale potrebbe essere il punto di rottura della musica in una determinata zona di confine, di guerra o di resistenza. Dedicato alla Dj palestinese Sama Abdulhadi, che grazie alla Boiler Room è diventata virale e conosciuta in tutto il mondo come “The Palestinian Techno Queen”, lo spettacolo fa nascere domande su un’intera generazione di giovani, la “Generazione Y”, i cosiddetti Millenials. Partendo da testi sociologici, come Millennials Rising: The Next Great Generation di Howe, Neil, Strauss e Technoevo di Isidoro Re, la performance si concentra sulle teorie sociopolitiche del filosofo Mark Fisher. Un’esperienza intensa per il pubblico, che viene trascinato dai performer, dalla musica, dai video proiettati (che mostrano anche rave israeliani alle porte di Gaza) e dal drammatico e forte monologo di Martinovic, a vivere un momento di forte impatto emotivo.

Sabato 5 luglio, alle ore 21.00 – dopo il workshop di Michele Losi nell’ambito della Summer School – va in scena La vita resistente di e con Marcela Serli e Andrea Collavino, un rito collettivo, una partitura a due, dove la verità diventa finzione e la finzione verità, una tragicommedia che si crea snodandosi in modo libero davanti al pubblico; un atto performativo di condivisione dove poter far emergere ricordi personali e privati: “I riti e le cerimonie sono azioni umane genuine capaci di far apparire la vita in chiave festosa e magica, mentre la loro scomparsa la dissacra e la profana, rendendola mera sopravvivenza. Da un reincanto del mondo ci si potrebbe aspettare un’energia curativa in grado di contrastare il narcisismo collettivo”.

Si prosegue alle ore 22.30 con Concerto fetido su quattro zampe di e con Alice e Davide Sinigaglia, produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione. Ispirato a L’animale che dunque sono di Jacques Derrida e all’album Destroy the Enemy dei DSA, la performance si interroga sull’animalità e sul senso della ferocia in relazione all’evoluzione dell’uomo.

A mezzanotte ha inizio la performance Persephone La Notte L’alba si presentò sbracciata e impudica di Phoebe Zeitgest, regia e ideazione di Giuseppe Isgrò. Il progetto performativo riflette sui rapporti tra l’uomo e la terra e sulla resilienza umana e quella di tutte le altre specie, in dialogo, in conflitto, a confronto. Creato per la XXI edizione de Il Giardino delle Esperidi Festival, lo spettacolo conduce il pubblico tra i boschi per un’esperienza che attraversa il tempo e il paesaggio. A partire dalla mezzanotte fino all’alba, tre figure che alludono alla triade mitica di Ade, Demetra e Persefone si contendono il discorso sull’uomo e sulla natura, traghettando il pubblico tra visioni mistiche, invettive, danze. Il percorso parte dal forno comunitario della corte di Palazzo Gambassi e a esso ritorna, attraversando i sentieri che celano testi, riti, concerti. Persephone è anche una riserva botanica di tutte quelle parole pronunciate da autrici legate al sentimento di emancipazione dell’umanità da legami sociali, economici e culturali soffocanti. Donne che hanno aperto l’orizzonte di una nuova ecologia, come Anna Maria Ortese e Amelia Rosselli.

Domenica 6 luglio (ore 11.00) il Festival riprende con la prima nazionale di Storia di un Ruscello di Erica Meucci (produzione Laagam), una danza scritta per un’interprete e una pietra. Il lavoro, in scena nel bosco di Campsirago, trae ispirazione dalle idee ecologiche del geografo Élisée Reclus, secondo il quale per ricollocarsi al fianco degli altri esseri è necessario riconoscersi vulnerabili, svincolandosi da un’idea di dominio ed entrando in relazione con gli ambienti che attraversiamo. La danzatrice si muove su una pietra senza mai scendere: questo limite spinge il corpo a riscrivere continuamente le proprie geografie e i propri equilibri, accentuandone la sensibilità verso i mutamenti minimi dell’ambiente, fino a renderli capaci di plasmare e ridefinire il corpo. La figura si staglia nel paesaggio, sperimenta la scena come luogo di vulnerabilità ma anche come spazio intimo e privilegiato di ascolto.

Alle ore 16.00, a Olgiate Molgora, va in scena la performance itinerante di Campsirago Residenza Just walking, dedicata cammino nell’evoluzione della storia dell’umanità e in relazione alla società contemporanea. Una biografia in cammino, attraverso testi originali e l’ispirazione di grandi scrittori che hanno tracciato vie filosofiche, poetiche e letterarie del camminare. Una performance immersiva che attinge anche dalle molte pratiche di cammino e che racconta le esperienze pubbliche del camminare come pratica comunitaria: uno dei più potenti atti politici, oggi come ieri.

A Mondonico, alle ore 18.00, è la volta del concerto Narrazioni sonore per scenari possibili del Giulia Bertasi Trio: atmosfere cinematografiche portano l’ascoltatore in un viaggio sottopelle, alla ricerca di un racconto che possa arrivare là dove le parole si fermano. Come nella colonna sonora di un film non ancora scritto, le note evocano un mondo che lentamente si popola di immagini e personaggi che affiorano da lontano.
La prima parte di Festival si conclude con lo spettacolo tout public INnaturale, una creazione di Emanuela Dall’Aglio (doppia replica ore 20.30 e 22.00) riallestita da Campsirago Residenza. Un inconsueto scienziato conduce il pubblico alla ricerca di strane creature per scoprire i loro pensieri. Ha così inizio un viaggio che svela la presenza di animali immaginari, intorno ai quali Dall’Aglio ha ideato nuove biografie. INnaturale vede lavorare alla sua rinnovata messa in scena Emanuela D’Aglio, autrice del progetto, insieme a Michele Losi e agli attori e attrici di Campsirago Residenza: una nuova drammaturgia e un nuovo lavoro nel paesaggio che unisce competenze ed esperienze artistiche diverse.

Dopo una pausa di tre giorni, il Festival riprende giovedì 10 luglio alle ore 17.00 con le pratiche zen del monaco Seigaku e con la presentazione del suo libro Lo Zen e l’Arte del Mangiar Bene: grazie agli anni trascorsi nel più importante monastero Zen del Giappone, Seigaku ha condensato nel libro 700 anni di tradizione buddhista, declinandola secondo le esigenze della vita moderna.

Alle ore 18.30 ci sarà invece la presentazione a cura di Giulia Alonzo del libro TEATRO, COMUNITA’ E INNOVAZIONE – Venti anni di SCT Centre di Alessandro Pontremoli, Alessandra Rossi Ghiglione, Giulia Alonzo. A seguire (ore 19.00) la performance Cabaret Artico con la regia di Alessandra Rossi Ghiglione, prodotto da Dispari Teatro. Cabaret Artico è uno spettacolo interattivo al cui centro c’è il tema della crisi climatica.

Alle ore 21.30 va in scena LE BACCANTI – fare schifo con gloria di Giulio Santolini con Mariangela Diana, Ilaria Quaglia, Veronica Solari: tre corpi invitano a sovvertire il pensiero e a smembrarlo. All’ombra di un futuro distopico, con alle spalle rovine di civiltà scomparse, le performer evocano un presente di oscenità e caos sussurrando che c’è qualcosa che sfugge alla nostra comprensione, qualcosa di puro e spaventoso che celiamo alla vista, qualcosa che solo il rito può mostrare e salvare dal buio in cui è stato rinchiuso; una primavera fra i rifiuti, una festa irriverente e iconoclasta sulle macerie della nostra civiltà.

Grande attesa per la ricca giornata di venerdì 11 luglio: si inizia alle ore 16.30 con Antenati. A quiet gratitude, pratiche zen con Seigaku e, alle ore 18.30, con la proiezione del videomaggio di Mario Bianchi CAMMINARE DENTRO LA LUCE. Il cammino nel cinema. UN PERCORSO POSSIBILE. Il video attraversa i film che nella settima arte hanno voluto rendere omaggio al dono del camminare, non solo come possibilità di immersione nella meraviglia silenziosa della natura, ma, attraverso la sua metaforizzazione, come segno di speranza e di cambiamento, in un turbinio di immagini che la luce del cinema ci ha donato per mezzo di maestri come Monicelli, Germi, Ford, Bunuel e Pasolini.

Alle ore 19.30 Camilla Barbarito si esibisce con la sua band portando a Campsirago l’appassionato concerto Cargo Sentimento popolare d’assalto. Un live fatto di grande energia espressiva, ritmiche e sonorità meticce che si fondono e incrociano grazie all’amore per la musica popolare mediterranea e del sud del mondo.

Alle ore 21.30 va in scena l’ultimo spettacolo di Campsirago Residenza: Barbablù con Sebastiano Sicurezza e Benedetta Brambilla e la regia di Michele Losi. Nella drammaturgia originale di Sofia Bolognini, protagonisti non sono le figure di vittima e carnefice, ma due testimoni, ispirati i gemelli della Trilogia della città di K di Ágota Kristóf, che portano il pubblico in un viaggio attraverso una moltitudine di stanze di Barbablù. Osservano, vivisezionano e testimoniamo le infinite possibilità di follia e perversione dell’essere umano. Tema dello spettacolo è così il male assoluto.

Chiudono la serata (ore 23.00) i Motus con Daemon: in scena Enrico Casagrande e Alexia Sarantopoulou, regia e drammaturgia Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, una produzione Motus in collaborazione con Rimimir-Scenkunst, Norway. La performance è il preludio al secondo movimento del progetto sulla mostruosità Frankenstein (a History of Hate). Il titolo è tratto da uno dei tanti termini negativi con cui viene chiamata la creatura di Mary Shelley. La performance affonda le radici nel cuore oscuro di Frankenstein, ripercorrendo il momento in cui la creatura, inizialmente innamorata della bellezza del mondo e degli esseri umani, scopre la propria condizione di reietto. Daemon è l’incubo che prende forma nella mente della giovane Shelley, un’allucinazione che si muove tra nebbie, boschi e riflessi d’acqua, dando corpo a quel momento in cui l’amore e la fantasia si spezzano e si trasformano in furia e ribellione. Daemon afferma il valore della mostruosità e della metamorfosi, un grido che attraversa il tempo per rivendicare il diritto di esistere fuori dagli schemi imposti. Nello scavo sulle origini dell’odio e dell’inestimabile dolore a esso inevitabilmente connesso, Shelley traccia una nuova geografia del terrore, che troppo risuona oggi.

Sabato 12 luglio si inizia alle ore 17.00 con la presentazione di Errando per antiche vie a cura di Michele Losi e con pratiche zen guidate dal monaco Seigaku. Alle ore 19.30 va in scena Like A Whisper Do Not Scream, nuovo lavoro dell’artista transdisciplinare Francis Sosta dedicato all’acqua come elemento di vita e rigenerazione. Un’installazione site-specific composta da due atti in cui suono e performance si intrecciano per guidare il pubblico in un’esperienza di ascolto profondo. L’opera esplora il simbolismo dell’architettura dei pozzi sacri sardi e la conoscenza che viene tramandata attraverso l’acqua. Like a whisper do not scream vuole celebrare la tradizione della sacralità femminile come storia silenziata, riportando in luce aspetti delle civiltà matriarcali, essenziali per affrontare le complessità della contemporaneità in un’ottica di tempo non-lineare.

Alle ore 21.30 Kronoteatro e Francesca Sarteanesi portano in scena Un po’ meno fantasma con Tommaso Bianco. Il monologo ruota intorno alla sensibilità, alla delicatezza emotiva e al pensiero raffinato del protagonista, prigioniero del suo sguardo limpido ed elegante che si scontra inevitabilmente contro il torpore generale e la grossolanità degli esseri umani. È un suono di parole intimo, solitario e appagante; una storia minuta, ma che incorpora un portato emotivo profondo.

La serata si chiude con Dj show Twentysomething Edition STUDIO, una produzione di Sotterraneo, ideazione e regia Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Daniele Villa: una performance con l’obiettivo di far ballare un pubblico dentro una drammaturgia. Una playlist di canzoni di ogni genere ed epoca viene intervallata da azioni rapide, testi brevi e visioni di passaggio, per mettere in campo un esperimento intermedio fra DJ set e teatro, dove il vero spettacolo è il pubblico che danza, dove la struttura è pensata per deragliare nel rituale epidermico di gruppo, dove il divertimento non distrae e il pensiero non interrompe la festa, anzi: tutto si mescola attraverso l’emulsionante della musica.

Domenica 13 luglio gran finale della XXI edizione del Giardino delle Esperidi con il lungo percorso performativo Errando per antiche vie, Cap. 1 Buddha silente del Monte di Brianza che abbraccerà l’intera giornata fino alla sera. L’evento è l’esito di una ricerca sull’energia dei luoghi del Monte di Brianza affinata in vent’anni di attraversamento di questo antico monte legato ai culti delle acque sin dall’età del bronzo.
L’azione comprenderà temporalmente i quattro momenti dell’alba, mezzogiorno, tramonto, entrando nella notte con la festa di fine festival. Errando per antiche vie è una camminata performativa che sarà anche rito di connessione alla natura. Il pubblico avrà la possibilità di condividere tutta la performance o potrà raggiungerla in punti e orari specifici, per godere di uno solo dei momenti. In corrispondenza di ciascuno dei sette luoghi del Monte il monaco zen Seigoku, in collaborazione con il regista Michele Losi, proporrà alcune pratiche di attenzione rispetto al luogo e al tempo.

Il percorso inizia alle ore 5.45 con l’azione performativa Bastoni di terra di Anna Fascendini e Arianna Losi ispirata al chakra della Radice o della Terra, alle posizioni yoga Vrksasana (albero) e Tadasana (montagna), ai temi dell’energia, della stabilità, all’elemento della terra, al colore rosso e al senso dell’olfatto.

Alle ore 7.30, lungo il Sentiero delle acque da Mondonico a Campsirago e intorno al millenario altare coppellato (risalente all’età del bronzo) il pubblico incontrerà la performance Opheleia della danzatrice Alessandra Cristiani: ispirato al quadro preraffaellita “Ofelia” di J. E. Millais, il lavoro è la trama di una visione che fa riemergere un accordo antico. L’immagine di Ofelia è uno specchio in cui riflettersi; diventa un luogo carnale in cui abitarsi, dove l’umano cede al silenzio, imprescindibile abisso. Opheleia è una debolezza, una sospensione temporale, un corpo rubato che si aggrappa alla percezione di sé, come unico e sacro dominio.

Durante il ristoro, nella corte di Palazzo Gambassi il pubblico assiste all’installazione sonora Suoni d’acqua con Luca Maria Baldini, Seigaku e Michele Losi. Alle ore 9.30 parte la performance itinerante Kundalini ispirata al Chakra Sacrale Svadhishthana: le performer Benedetta Brambilla, Giulietta De Bernardi, Noemi Bresciani e Sofia Bolognini danno vita a una performance site specific sul mondo delle emozioni, sul ciclo riproduttivo associato all’elemento dell’acqua, al senso del gusto, alla sensualità e sessualità femminile. Le performer conducono il pubblico fino al santuario della Madonna dell’Alpe dove si esibisce in un assolo l’attore Sebastiano Sicurezza: la performance vocale Meriggio è ispirata al chakra del plesso solare che si trova tra il diaframma e l’ombelico, alla forza della personalità, all’elemento del fuoco, al senso della vista e ai dieci petali del loto con all’interno un ariete. Il percorso prosegue poi fino all’antica cascina di Figina: qui, dopo l’introduzione al chakra del cuore, è in programma la performance itinerante Matrice – da Ana Mendieta di Alessandra Cristiani: il corpo della danzatrice è come Mater, condizione generativa e trasformativa, luogo attraversato e attraversabile dalle infinite nature. La danzatrice cerca la via per retrocedere alla sorgente, nella visione di un corpo originario e salvifico, colmo e cavo, nell’utopia di una terra lentissima e propizia. Crea una coreografia esistenziale, la ritualità di un viaggio che possa ricongiungerla a un innato sapere percettivo, all’innesco delle forze primarie e alle loro pulsioni vitali.

Si arriva quindi alla Chiesetta di San Rocco e Biagio a Mozzana per Il quinto chakra è un soffio, concerto della fisarmonicista Giulia Bertasi ispirato al Chakra della Gola. Si prosegue fino ai bellissimi Giardini di Villa Bertarelli dove alle ore 18.00 dove va in scena Mirada di e con Elisa Sbaragli: una performance multimediale la cui vocazione è suggerire al pubblico nuovi modi per contemplare la presenza di un corpo nello spazio, proponendo un punto di vista ultra-dinamico, estremamente distante dal performer, estremamente vicino a una tecnologia che ne amplifica la presenza. Mirada si propone come un esercizio collettivo per una visione onnisciente e potenziata che sperimenta nella simultaneità un piacere duplice: quello della prossimità e dell’andare a fondo nel dettaglio e quello che scaturisce dal conforto della distanza, dalla sensazione di controllo su un avvenimento e il panorama che lo accoglie. Attraverso un gioco di schermi e prospettive, lo spettatore sceglie la modalità di percezione del lavoro.

Errando per antiche vie, Cap. 1 Buddha silente del Monte di Brianza si conclude a Pian dei Goti con l’ultima tappa che prende ispirazione dal Chakra della conoscenza: Michele Losi e il monaco Seigoku proporranno un’azione sintesi di questo lungo percorso, prima del concerto finale di Luca Maria Baldini con un’azione performativa e corale di tutti e tutte le performer. Baldini costruisce un ambiente emotivo e immersivo attraverso sintetizzatori, campionamenti e ritmi rarefatti. Field recordings e texture elettroniche si intrecciano in una scrittura musicale che risuona tra contemplazione e pulsazione. Un’esperienza intima, che invita all’ascolto profondo, tra ciò che si muove dentro e ciò che accade intorno. Termina così la XXI edizione de Il Giardino delle Esperidi Festival.

PROGRAMMA:

Giovedì 3 luglio

Ore 17.00, Ex convento di Santa Maria la Vite di Olginate
NUTRIMENTI, tra pellegrinaggio e cammino performativo a cura di C.Re.S.Co. Lectio magistralis di Mons. Franco Giulio Brambilla Vescovo di Ivrea. Intervengono Michele Losi, Ester Tatangelo e Ippolito Chiarello.

Ore 20.00, Villa Sirtori di Olginate
PRIMA NAZIONALE
Un mare di giada ispirato alla novella orientale di Marguerite Yourcenar “Come Wang Fo fu salvato di O Thiasos TeatroNatura, narrato da Sista Bramini.
Musiche originali eseguite da Sara Galassini

Venerdì 4 luglio

Dalle ore 9.00 alle ore13.00 Lezione di Sista Bramini nell’ambito della Summer School “Performing arts e cultura sostenibile: riprogettare i territori.”

Dalle ore 15.00 alle ore 18.00 Workshop a cura del prof. Matteo Casari ed Emanuele Regi nell’ambito della Summer School “Performing arts e cultura sostenibile: riprogettare i territori.”

Ore 17.00, 17.30, 18.00, 18.30, 19.00, 19.30, 20.00, San Donnino, Mondonico, comune di Olgiate Molgora
Attorno a Troia-Troiane del Teatro del Lemming
drammaturgia, musica e regia Massimo Munaro | con Diana Ferrantini, Katia Raguso, Veronica Di Bussolo, Marina Carluccio Maddalena Dal Maso, Silvia Massicci, Elena Fioretti | assistenza e cura Fiorella Tommasini| produzione Teatro del Lemming

Ore 21.00, Campsirago Residenza
GOTICO MEDITERRANEO – performance per elettronica e persone di Sergio Beercock

Ore 22.30, Campsirago Residenza
Boiler Room – Generazione Y
creazione e ideazione Ksenija Martinovic | coreografia e drammaturgia della danza Matilde Ceron | performer Federica D’Angelo, Alessio Genchi, Matteo Prosperi, Ksenija Martinovic, Margherita Varricchio | sound design Andrea Peluso, Emanuele Pertoldi | video Sonia Veronelli | disegno luci Alice Colla | Spettacolo vincitore della Menzione speciale del Premio Scenario 2021.

Sabato 5 luglio

Ore 14.30, Campsirago Residenza Lezione a cura di Michele Losi nell’ambito della Summer School “Performing arts e cultura sostenibile: riprogettare i territori.”

Ore 21.00, Campsirago Residenza
La vita resistente di e con Marcela Serli e Andrea Collavino

Ore 22.30, Campsirago Residenza
Concerto Fetido su quattro zampe di e con Alice e Davide Sinigaglia, produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione
progetto Selezionato Powered by Ref | un progetto Romaeuropa Festival 2023 nell’ambito di ANNI LUCE_osservatorio di futuri possibili in collaborazione con Carrozzerie | n.o.t e 369gradi srl corealizzazione residenze Periferie Artistiche – Centro di Residenza Multidisciplinare del Lazio in network con ATCL – circuito multidisciplinare del Lazio per Spazio Rossellini polo culturale multidisciplinare regionale, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Cranpi

Dalle ore 23.55 di sabato 5 luglio alle ore 05:30 di domenica 6 luglio, Campsirago Residenza – Bosco di Campsirago- Prato dell’eremo del San Genesio, comune di Colle Brianza
PROGETTO SITE-SPECIFIC, PRIMA NAZIONALE
Persephone La Notte – L’alba si presentò sbracciata e impudica di Phoebe Zeitgest, Campsirago Residenza, Terzo Paesaggio
regia e ideazione Giuseppe Isgrò | drammaturgia Giuseppe Isgrò, Francesca Marianna Consonni Francesca Frigoli | con Francesca Frigoli, Liliana Benini, Davide Gorla | performer Giulia Dalle Rive, Danilo Vuolo | suono e live performance
Elia Moretti | paesaggi sonori Shari DeLorian | costumi Danilo Vuolo | assistente alla regia Giulia Dalle Rive | immagine Francesca Frigoli | un progetto di Phoebe Zeitgeist, prodotto da Il Giardino delle Esperidi Festival in collaborazione con Associazione Terzo paesaggio, Chiaravalle, Milano | con il sostegno di TeatroE, Trento

Domenica 6 luglio

Ore 11.00, Sentiero nel bosco da Mondonico (Olgiate Molgora) a Campsirago (Colle Brianza)
PRIMA NAZIONALE
Storia di un ruscello di Erica Meucci, Collettivo Laagam / Rami d’Ora
ideazione e coreografia Erica Meucci | musica Glauco Salvo | con Erica Meucci | abito PHASME archive / Chiara Corradini e Marianna Turano | restauro della pietra Alex Bombardieri | produzione Laagam | con il sostegno di Oltrepasso Residenza, Spazio Voll, FLUIDUM2 presso Fabbrica del Vapore/Viafarini, Danza Urbana – Rete h(abitat)/Sementerie Artistiche, e vincitore del bando Life is Live, un progetto di Smart con Fondazione Cariplo.

Ore 16.00, Stazione di Olgiate Molgora
Just walking di Campsirago Residenza
una performance di Michele Losi | con Michele Losi, Giulietta De Bernardi | elementi di scena e costumi Stefania Coretti | musiche Luca Maria Baldini e Nori Tanaka | coaching attorale Sebastiano Sicurezza | movimento Filippo Porro_Azioni Fuori Posto | testi di Michele Losi con la collaborazione di Sofia Bolognini | una produzione Campsirago Residenza | con Omnicent Hukia

Ore 18.00, Pineta di San Donnino, Mondonico, comune di Olgiate Molgora
CONCERTO
GIULIA BERTASI TRIO. Narrazioni sonore per scenari possibili Giulia Bertasi, Stefano Fascioli e Giulia Larghi.

Ore 20.30 e 22.00 San Donnino, Mondonico, comune di Olgiate Molgora
TOUT PUBLIC
INnaturale Alla ricerca di strane creature.
un progetto di Emanuela Dall’Aglio | regia Emanuela Dall’Aglio | allestimento scenografico Emanuela Dall’Aglio | con Benedetta Brambilla, Stefano Pirovano, Sebastiano Sicurezza, Noemi Bresciani | voci di Emanuela Dall’Aglio, Laura Cleri, Isabella Brogi e Sofia Bolognini | musica Fabiano Fiorenzani | sound design Andrea Salvadori e Stefano Pirovano | con la collaborazione artistica di Michele Losi | produzione Lorenza Brambilla | distribuzione Francesca Lateana | fotografie Alvise Alessandro Crovato | una produzione Campsirago Residenza con il contributo di Fondazione Cariplo

Giovedì 10 luglio

Ore 17.00, Campsirago Residenza Pratiche zen con Seigaku e presentazione del libro Lo zen e l’arte del mangiar bene.

Ore 18.30, Campsirago Residenza Presentazione a cura di Giulia Alonso del libro TEATRO, COMUNITA’ E INNOVAZIONE – Venti anni di SCT Centre di Alessandro Pontremoli, Alessandra Rossi Ghiglione, Giulia Alonzo. A seguire Ore 19.00, CABARET ARTICO Giochiamoci il clima di SCT Centre
Drammaturgia Alberto Pagliarino, Viola Zangirolami | Regia e supervisione drammaturgica Alessandra Rossi Ghiglione | Aiuto regia Gimmi Basilotta, Francesca Carnevali | In scena Alberto Pagliarino, Fabrizio Stasia, Viola Zangirolami | Musicisti Isacco Basilotta,Maurizio Bertolini, Emanuele Francesconi | Con la collaborazione artistica di Christian Castellano, Marco Cinnirella, Teatr Brama | Ricerca fonti e dati Alberto Pagliarino, Viola Zangirolami | Scenografie Gimmi Basilotta, Marco Santullo | Luci e Audio Claudio Albano, Gabriele Bentivoglio | Costumi Augusta Tibaldeschi, Mattia Tomatis

Ore 21.30, Campsirago Residenza
LE BACCANTI – fare schifo con gloria di Giulio Santolini
Performers Mariangela Diana, Ilaria Quaglia, Veronica Solari | Drammaturgia Lorenza Guerrini | Assistenza Coreografica Ilaria Quaglia | Sound Design: Simone Arganini | Light Design Lucia Ferrero, Marco Santambrogio | Tecnica di compagnia Lucia Ferrero | Illustrazioni Irene Saponaro | Foto Ivan Nocera, Camilla Caselli | Il progetto è sostenuto da CollettivO CineticO nell’ambito di IPERCINETICO (mentoring artistico e sostegno amministrativo), da SIAE e dal MiC come assegnatario del bando “Per Chi Crea” 2023 e dalla compagnia Sotterraneo | Ospitato in residenza presso:Teatro In-Folio/Residenza Carte Vive Teatro Comunale di Ferrara, Centrale Fies Laboratorio 9 /Atto Due, La Corte Ospitale/Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna, Teatro Cantiere Florida / Elsinore, TAN – Teatro Area Nord / Centro di Residenza della Campania | Progetto finalista al bando DNAppunti Coreografici 2023 promosso da Romaeuropa Festival. Progetto finalista al bando Direction Under 30

Venerdì 11 luglio

Ore 16.30 Campsirago Residenza Antenati. A quiet gratitude – pratiche zen a cura del monaco giapponese Seigaku

Ore 18.30 CAMMINARE DENTRO LA LUCE. Il cammino nel cinema. UN PERCORSO POSSIBILE Videomaggio di Mario Bianchi

Ore 19.30, Campsirago Residenza                                                                          
CONCERTO
Cargo Sentimento Popolare d’assalto concerto di Camilla Barbarito

Ore 21.30, Campsirago Residenza
Barbablù di Campsirago Residenza
regia Michele Losi | in scena Benedetta Brambilla e Sebastiano Sicurezza | drammaturgia Sofia Bolognini | scene e costumi Michele Losi e Annalisa Limonta | suono Luca Maria Baldini e Stefano Pirovano | luci Stefano Pirovano e Alessandro Bigatti | foto Alvise Crovato | video Luana Giardino | produzione Lorenza Brambilla | illustrazione Nina Losi | ufficio stampa Giulia Castelnovo | distribuzione Francesca Lateana | una produzione di Campsirago Residenza | con il sostegno di Next – Laboratorio delle idee per la produzione e programmazione dello spettacolo lombardo – Edizione 2024/2025. Si ringrazia Claudia Saracchi.

Ore 23.00, Campsirago Residenza
Daemon Motus
con Enrico Casagrande e Alexia Sarantopoulou | regia e drammaturgia Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande | luci e video Daniela Nicolò | fonica Martina Ciavatta \ una produzione Motus in collaborazione con Rimimir-Scenkunst, Norway

Sabato 12 luglio

Ore 16.30, Campsirago Residenza Presentazione di Errando per antiche vie a cura di Michele Losi e pratiche zen con il monaco Seigoku

Ore 19.30 Campsirago Residenza
Like A Whisper Do Not Scream di Francis Sosta
Opera realizzata con il supporto di Culture Moves Europe e Goethe Institut, presentata in anteprima nazionale a Campidarte (Ussana) durante il festival ‘Legiornate del respiro’ a cura di Sardegna Teatro.

Ore 21.30, Campsirago Residenza
Un po’ meno fantasma di Kronoteatro + Francesca Sarteanesi
Terzo capitolo del progetto triennale de La libertà dei ciottoli ideazione Tommaso Cheli | drammaturgia Tommaso Cheli e Francesca Sarteanesi | regia Francesca Sarteanesi | con Tommaso Bianco | scene e costumi Rebecca Ihle | responsabile tecnico Alex Nesti | supervisione progetto Maurizio Sguotti | produzione Kronoteatro | coproduzione Teatro Nazionale di Genova | con il sostegno di PimOff, Spazio ZUT!, L’arboreto/Teatro Dimora, Teatro Moderno di Agliana, Gli Scarti/Fuori Luogo

Ore 22.45, Campsirago Residenza STUDIO
Dj show Twentysomething Edition STUDIO di Sotterraneo
creazione Sotterraneo | ideazione e regia Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Daniele Villa | con Sara Bonaventura, Claudio Cirri | scrittura Daniele Villa | sound design Mattia Tuliozi | luci Marco Santambrogio | produzione Sotterraneo | con il contributo di Fondazione CR Firenze, Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’Arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale”residenze Laboratorio Nove House, Manifattura Tabacchi, Teatro delle Spiagge

Domenica 13 luglio dalle ore 5.45 alle ore 21.30 da Mondonico a Pian dei Goti sul Monte Barro Errando per antiche vie, Cap. 1 Buddha silente del Monte di Brianza*
* evento speciale dall’alba al tramonto 

Tutti gli spettacoli sono parte di un percorso in cammino guidato dal monaco zen giapponese Seigaku e Michele Losi. È possibile partecipare a tutto il cammino o soltanto ad alcune parti

Ore 5.45 partenza da Corte San Donnino, Mondonico, Olgiate Molgora
Bastoni di Terra di Campsirago Residenza con Anna Fascendini e Arianna Losi

Ore 7.36 altare dell’età del ferro, Campsirago
Opheleia di Alessandra Cristiani

Ore 8.30 – 9.00 Campsirago Residenza, Colle Brianza
Suoni d’acqua di Campsirago Residenza, con Luca Maria Baldini, Seigaku e Michele Losi: sonorizzazioni, sosta e pratica zen

Ore 9.30 da Campsirago all’eremo del San Genesio, Colle Brianza
Kundalini di Campsirago Residenza con Benedetta Brambilla, Noemi Bresciani, Sofia Bolognini, Giulietta De Bernardi

Ore 11.45 Madonna dell’Alpe, Colle Brianza
Meriggio di Campsirago Residenza con Sebastiano Sicurezza

Ore 14.00 Figina, Galbiate
Matrice – da Ana Mendieta – di e con Alessandra Cristiani

Ore 17.00 Chiesetta di San Rocco e Biagio, Mozzana, Galbiate
Il quinto chakra è un soffio – con la fisarmonica di Giulia Bertasi

Ore 18.30 Villa Bertarelli, Galbiate
Mirada di Elisa Sbaragli

Ore 20.30 Pian dei Goti del Monte Barro, Galbiate
Il Buddha silente del Monte di Brianza – musiche live di Luca Maria Baldini, con Seigaku, Alessandra Cristiani, Michele Losi, Anna Fascendini, Arianna Losi, Sofia Bolognini, Benedetta Brambilla, Noemi Bresciani, Giulietta De Bernardi, Sebastiano Sicurezza, Giulia Bertasi, Elisa Sbaragli.

Il Giardino delle Esperidi Festival è un progetto di Campsirago Residenza con la direzione artistica di Michele Losi. È finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU. È realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo e del Fondo Ambiente e Cultura della Fondazione comunitaria del lecchese. Con il patrocinio della Provincia di Lecco, del Parco del Monte Barro e del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. Con il sostegno dei comuni di Ello, Colle Brianza, Olgiate Molgora, Olginate. Media partner Ateatro, TrovaFestival, Krapp’s Last Post.

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