Giunge puntuale, nei giorni che precedono il Natale, lo spettacolo/musical A Christmas Carol, tratto dal racconto di Dickens “Canto di Natale”: clima festoso e grande successo

Una scelta davvero azzeccata quella di rappresentare “Canto di Natale” a teatro, proprio in questo periodo dell’anno, e anche, ancor di più, “trasformare” il racconto in un musical che si fa amare dai grandi e dai piccoli spettatori.
Il luogo dove si svolge la vicenda è un piccolo paese inglese; il tempo, la vigilia di Natale.
La trama è ben nota ai più: Scrooge, il protagonista, è un vero, spregiudicato “uomo d’affari”: pensa solo al denaro che ama sopra ogni cosa, è indifferente a familiari e parenti e  dimentica anche il suo ex socio, Marley, defunto ormai da sette anni; neanche si accorge  delle persone che lo circondano, tanto più dei più bisognosi.
La sua vita è imperniata sul lavoro e si snoda – giorno dopo giorno – allo stesso modo.
Perché mai il Natale che si avvicina dovrebbe cambiare qualcosa nella  sua quotidianità?
Scrooge, in verità, odia il Natale e lo dichiara, finché…

Finché la notte che precede la grande festa giungono a lui, attraverso i sogni (o è realtà più reale?) spiriti e messaggi che scuotono la sua coscienza e gli fanno comprendere ciò che è davvero importante nella vita, tutto ciò che è stato e tutto ciò che sarà, se non avverrà in lui un autentico cambiamento.
E così, il giorno di Natale diventa davvero una festa: la festa dell’anima che si ridesta, che si apre agli altri: la festa della condivisione e della compassione.

Il musical apre le sue porte – e le sue note – con l’ambientazione di una piccola piazza dove si allineano vecchi palazzi, con porte e finestre, che si aprono e chiudono – siparietti -, e dove, a un certo punto, troneggerà il grande letto del vecchio Scrooge, con incubi, spiriti e fantasmi che spunteranno da ogni parte e affolleranno la scena.

Nella notte fatale riceve la visita dello spirito di Jacob Marley, avvolto da pesanti catene cui sono appesi forzieri, che gli annuncia la venuta di tre spiriti, in successione: lo Spirito del Natale passato, lo spirito del Natale presente e lo Spirito del Natale futuro.
Questo è uno dei momenti più suggestivi dello spettacolo: momento di sospensione, di attesa, di tensione…come mai andrà a finire?
E finirà proprio a festa, proprio come si addice a un racconto di Natale: con il ravvedimento del vecchio protagonista, che al risveglio regala sterline ai poveri, un grande tacchino (proprio il “tacchino di Natale”) al suo sempre maltrattato dipendente Crachit con la promessa di prendersi cura del piccolo Tim; e che infine fa visita a suo nipote, accettando il suo invito al pranzo natalizio.
Non potrebbe esserci finale più lieto; ma le piroette, le dolci melodie, la danza del corpo di ballo percorrono la storia per tutta la durata dello spettacolo.

Fabrizio Angelini, che cura anche le coreografie, così si esprime: “La versione seguita è quella di Broadway. In scena ci sono diciannove interpreti (che rivestono più ruoli) e tre bambini”.
Dal 2018 lo spettacolo della Compagnia dell’Alba (che saluterà il pubblico alla fine) viene ripreso ogni anno.

Il cast, numeroso e affiatato, conferma la sua bravura; il clima che pervade il musical promette e mantiene sempre un alto livello di energia.
Roberto Ciufoli è uno Scrooge che, autoironico e apparentemente “sprovveduto” nella sua inconsapevolezza, riesce addirittura a rendersi simpatico, fino a ottenere grandi e divertiti applausi.

A Christmas Carol
Versione italiana: Gianfranco Vergoni
Autori: Mike Ockrent, Lynn Ahrens, Alan Menken

Protagonista: Roberto Ciufoli
Scene: Gabriele Moreschi
Costumi: Marcella Zappatore
Direzione musicale: Gabriele De Guglielmo
Regia e coreografie: Fabrizio Angelini

Milano, Teatro Lirico Giorgio Gaber, Via Larga 14
15 e 16 dicembre 2023

 

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