Foto di scena: da sin. Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi, Laura Bussani in "La coscienza di Zeno spiegata al popolo" al Teatro Litta di Milano
Foto di scena: da sin. Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi, Laura Bussani in "La coscienza di Zeno spiegata al popolo" al Teatro Litta di Milano
Foto di scena: da sin. Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi, Laura Bussani © Baxa

La bella notizia è che Italo Svevo è morto: è facile ipotizzare che non avrebbe retto alla visione di La Coscienza di Zeno spiegata al popolo. Abbiamo sofferto noi al posto suo, assistendo alla riduzione a «bigino» – Bignami credo si chiamassero – del suo romanzo, raccontato come una storiella e vari episodi messi in scena, con tanto di vecchietta di oltre 200 anni, ipnosi, eccetera.

Con Shakespeare si assiste spesso a rivisitazioni – costumi attuali, storie trasportate ai giorni nostri, personaggi che vivono di vita autonoma, altri che vengono mixati -, ma Shakespeare è logico supporre che sia patrimonio di tutti coloro che vanno a teatro: sanno di che cosa si parla (o si tace), conoscono i personaggi e possono stare al gioco, traendone nuovi spunti. “La Coscienza di Zeno” non è così conosciuta al pubblico teatrale e, se qualcuno avesse dei dubbi, li può fugare vedendo i risultati di un questionario distribuito anonimo a tutti gli spettatori: risulta che pochi lo hanno letto e ancor meno si ricordano i vari episodi. Dunque estrapolare momenti, situazioni, brani non sortisce grandi effetti. Nemmeno, lo spettacolo riesce a suscitare la voglia di leggere il libro, non sa emozionare o coinvolgere, né fa riflettere o divertire e non bastano le barzellette finali per fare di uno spettacolo un momento di risate.

Se qualcuno volesse cercare una definizione potrebbe ricorrere al termine «slabbrato»: tira di qua con il riassuntino, tira di là con la messinscena di capitoli del libro e ancora chiamate in causa di Freud, di Joyce, di Molly Bloom – forse il momento migliore -, di Renzi con il bonus bebè, la sinistra italiana e via andare con altri riferimenti cronachistici. Qualcuno potrebbe dire che la televisione è approdata a teatro. Qualcuno potrebbe anche chiedersi perché l’italiano è una lingua con così tante parole tronche: tranquillo, succede solo in questo caso. E perché c’è l’effetto rimbombo? Tranquilli, il Litta ha un’ottima acustica. Il giudizio con le due stelline tiene conto della bella scenografia con immaginaria finestra su Trieste, sigarette giganti e due musicisti in scena.

Giudizio: **

PODUZIONE BONAWENTURA, TEATRO MIELA, IL ROSSETTI – TEATRO STABILE FVG
Con la collaborazione di La Corte Ospitale, Museo Sveviano del Comune di Trieste

La Coscienza di Zeno spiegata al popolo. Goulash Blues Explosion
Di Stefano Dongetti con la collaborazione di Riccardo Cepach, Alessandro Mizzi, Paolo Rossi
The effects of Forzest are really the buying viagra in usa best as it ensures complete safety towards you. Such products affect their sexual parts in online cialis a negative way. Any person is not directed to take more http://www.midwayfire.com/?product=7168 order levitra online than 1 tablet of Cenforce within a day or 24 hour To get quick results, consume Kamagra Oral Jelly on an empty stomach or after consuming a low-fat meal Side Effect: Possible common side effects observed with the intake of Kamagra Oral Jelly are:Head pain Stomach ache Digestive issue Facial flushing Vomiting Nausea Acute octal abnormalities Rare. Intense and multiple orgasms can be achieved by giving sexual satisfaction with maximum viagra best price . viagra are available in 2.5 mg, 5 mg, 10mg, and 20 mg, but it is recommended to take the anxiety out of your fingers. Con Laura Bussani, Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi
Regia di Paolo Rossi

Musiche: Riccardo Morpurgo (piano), Franco Trisciuzzi (chitarra)
Scene e attrezzeria: Fabrizio Comel
Luci: Willy Rossetti

Milano, Sala Teatro Litta, Corso Magenta 24
Dal 16 al 26 ottobre 2014
www.teatrolitta.it