Foto di scena da La madre © Irene De Caprio

Una radicale ricerca di senso

Sisto Dalla Palma, stralci da Momenti della transizione teatrale, ottobre 2010

Il progetto del CRT venne a definirsi attorno a una sorta di marginalità. Dove marginalità non era l’espressione di un vezzo snobistico, ma un assunto programmatico volto a ridefinire i quadri storici entro cui collocare l’esperienza del teatro riportando l’attenzione al di fuori e di là delle convenzioni (…) Marginalità voleva dire attenzione portata ai ceti storicamente esclusi dalle pratiche della scena. Anzi: radicare in un orizzonte diverso della scena, quello che fa capo alle tradizioni popolari, all’iceberg sommerso dell’esperienza folklorica e alle sue strutture non professionali, rituali, festive, partecipative, orientate verso esiti dell’espressività corporea, della danza, della voce, della musica. (…) Marginalità voleva dire, nell’universo metropolitano, fare i conti con la realtà delle immigrazioni e dei nuovi insediamenti urbani; con le periferie, esposte all’esplodere di nuove povertà; ma soprattutto con la disgregazione antropologica operante attraverso i flussi e le tensioni emergenti nella riorganizzazione della città. (…)

La lotta per l’affermazione della dignità dell’uomo non andava fatta sul piano dei contenuti sociali, mediati attraverso poetiche estetizzanti, ma doveva porsi a livello del linguaggio e delle forme espressive. La tensione riformatrice doveva investire l’accesso alla parola e l’apertura alla creatività, coinvolgendo i soggetti interessati al cambiamento: la scrittura scenica, il lavoro collettivo dentro e fuori del teatro, la messa in questione del primato della parola e della drammaturgia logocentrica, la rottura delle convenzioni entro cui rischiava di irrigidirsi il fare dell’attore. (…) S’imponeva una risalita lungo le nuove dorsali della drammaturgia che interessavano: l’espressività del corpo e dell’immagine; il superamento del dualismo storico immanente alla scena all’italiana; la mutazione dei modi della rappresentazione come processualità e la sua dislocazione in spazi altri; la dilatazione dei tempi e dei luoghi del teatro; lo scambio dei linguaggi e la ricerca di contaminazioni tra le arti in un orizzonte interdisciplinare con l’incontro tra generi artistici diversi. E ancora: socializzazione delle pratiche teatrali in un lavoro assiduo di alfabetizzazione, dentro un processo formativo più articolato di quello che si propone attraverso la contrapposizione tra professionismo e dilettantismo, tra forme chiuse e aperte, tra professionalità artistica e prodotto conchiuso entro un rigido stigma formale. Lungo queste direttrici si cercava di promuovere nuove forme di integrazione sociale, proponendo un teatro come spazio di ricerca personale, di formazione, di riplasmazione collettiva. (…)

Una visione rigorosa dell’arte dell’attore santo contrapposto all’attore cortigiano, dove l’aggettivo santo aveva a che fare non con l’esperienza religiosa ma con lo sforzo di sottrarsi ai modi esibitivi dello stare in scena per cercare nel laboratorio un supplemento d’anima. (…) Questo teatro metteva in questione i sortilegi di una spettacolarità pensata in termini di sofisticata figuratività attraverso la tensione esegetica della regia, per privilegiare una scena spoglia, resistendo all’incantesimo della finzione e dai ricchi allestimenti. Il teatro povero era ontologicamente povero perché rifiutava la seduttività di una visione estetizzante per una radicale ricerca di senso.

Il teatro è dappertutto e rinasce sempre

Silvio Castiglioni, direttore artistico

Seppure involontariamente noi artisti siamo impegnati.

Non è la lotta a renderci artisti, ma è l’arte che ci costringe a essere combattenti.

Albert Camus

Nella prima stagione senza Sisto Dalla Palma, fondatore e animatore del CRT, ci sentiamo nuovamente spronati dallo spirito delle origini a “abbandonare le false presunzioni della coscienza estetica… per una radicale ricerca di senso”.

Il programma della stagione 2011 – 12 del CRT si apre e si chiude con alcune immagini che evocano il teatro di Leo de Berardinis, maestro indimenticato delle nostre scene cui vogliamo ispirare questo nostro nuovo inizio. Un artista dall’inesauribile capacità di declinare l’alto e il basso, il sublime e il triviale, la tragedia e la farsa, e che non si è mai rassegnato al divorzio fra intrattenimento e ricerca. Per Leo l’evento teatrale è un processo vivente e sperimentale: un tentativo poetico di sondare l’ignoto che presuppone la partecipazione, e cioè la collaborazione attiva fra scena e platea, attore e spettatore. Da un lato l’attore-autore, che non è banalmente chi scrive un testo per poi interpretarlo, ma un artista responsabile di ciò che egli è in palcoscenico; dall’altro il lavoro, la dignità e la creatività dell’altro partecipante, lo spettatore. Il teatro, per Leo, è un’esperienza che trasforma, così potente da abbattere i muri e superare l’ignoranza. Può cambiarti la vita.

Può il teatro cambiare il mondo? O anche solo migliorare la nostra vita? Può aiutarci a combattere la narcosi diffusa e aumentare la nostra consapevolezza? Abbiamo nuovamente bisogno di crederlo possibile. Com’è già accaduto in altre stagioni, quando Peter Schumann col Bread and puppet theatre, capeggiava le manifestazioni contro la guerra del Vietnam; o qu
ando Julian Beck e Judith Malina col Living Theatre, si davano in ostaggio alle polizie di mezzo mondo per risvegliare coscienze e affermare diritti. Non a caso tutti ospiti del CRT dei primi anni.

Noi crediamo che il teatro abbia un ruolo decisivo nell’alimentare la speranza, per una nuova convivenza sul pianeta e nel nostro quartiere. Abbiamo bisogno di un teatro fuori di sé. Un teatro che s’interroghi sul mondo e ci salvi dall’assedio delle immagini che lo moltiplicano e lo nascondono. Ne abbiamo scelto poche, d’immagini, per il nostro programma curato da Patrizio Esposito. E non sono immagini degli spettacoli in stagione. A quelle di Leo fanno eco fotografie tratte del repertorio della cosiddetta attualità, già apparse sugli organi d’informazione. Qui sono sottratte al loro contesto, isolate dal flusso ininterrotto, dalla moltiplicazione di specchi che le rende insignificanti, immemorabili, invisibili e incapaci di raccontare. Ora invece tornano a essere visibili e memorabili. Non pretendono più di mostrare e iniziano a evocare, a interrogarci. Ci invitano a prendere la necessaria distanza per mettere a fuoco e disporci all’ascolto. Raccontano per enigmi ciò che sta fuori dal teatro.

La Città cambia rapidamente. Dobbiamo coltivare le energie per affrontare un presente che chiede a gran voce di rilanciare la posta, di alzare la sfida, di condividere un teatro che sappia guardare lontano e incrociare sguardi diversi. Fiutare il cambiamento, precederlo, mettere in prova il nostro futuro. Corteggiare la bellezza, senza distogliere lo sguardo dalle zone d’ombra. Innovare. Molto semplicemente, togliere lo strato di polvere che si deposita sulle cose, incessantemente, e fa invecchiare gli strumenti per metterle a fuoco. Innovare è come passare lo strofinaccio. Non c’è da stupirsi che spesso sia lo sguardo dei giovani artisti a farsene carico.

Un programma che tiene conto del lascito culturale del fondatore, e che presenta aree di lavoro aperte, progetti in divenire che andranno a definirsi nel corso della stagione. Un programma segnato dalla perdita e che tuttavia non rinuncia alla lotta, anche nel ricordo, colmo di gratitudine, di due figure insostituibili, due altri punti di riferimento venuti a mancare: Franco Quadri, inesauribile sguardo che ha guidato la nostra crescita, aperto gli occhi e risvegliato pensieri. E Raùl Ruiz, che faceva film come respirava, e diceva che il cinema, atto d’amore, si fa con qualsiasi cosa, un filo di ferro, una goccia d’acqua, il miagolio di un gatto. Il cinema è dappertutto e rinasce sempre.

Un nuovo patto con la Città

Jacopo Dalla Palma, presidente

Mollate le cime, allontanatevi dal porto sicuro.

Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.

Mark Twain

Ripartiamo dal Salone di via Dini. Ripartiamo da quell’inizio che ci ha visto aprire una sala teatrale in una mensa scolastica nella periferia sud della Città, diventata in pochi anni una finestra del nuovo teatro nazionale e internazionale. Il ritorno al Salone è oggi il trampolino di lancio per altre sfide. Torniamo alle origini della nostra storia per guardare a testa alta l’orizzonte, sempre attenti al “senso vero del fare teatro”, ai nuovi gruppi, alle nuove scritture, alle nuove espressioni della scena, alle marginalità, ai bisogni del territorio, facendoci tra l’altro promotori di collaborazioni fra i teatri della zona cinque e realizzando progetti comuni.

Ci serve però una nuova sala, anche senza i velluti rossi del Teatro dell’Arte, utilizzato ormai solo parzialmente, pur con un programma di grande spessore. E’ innegabile che la nuova Direzione Artistica, cui va tutto il nostro sostegno, si trovi ad affrontare una situazione di emergenza per i limiti oggettivi del Salone. The results of using this peptide has come out as a result of extensive research that has been carried out across US and people should be careful with their use of cialis discount . history of a stroke, heart attack, brain or spinal cord injuries, Alzheimer’s disease, dose, hearing loss, and intoxicant abuse and so on. And in majority of the cases, when you tell these Bosses that people consider them viagra 25 mg a terror, look at the glimmer in their eyes. If Antidepressant causes sexual side effects, one should wait for at least 30 minutes as sildenafil citrate contained ED pills take a few cialis lowest prices minutes to start working. It is often used to improve the heart http://www.devensec.com/news/Devens_Shuttle_Map_and_Schedule_Final_Pilot_Brochure_4_24_17.pdf viagra ordination condition. Soffriamo la mancanza di un altro spazio adeguato e permanente per gli spettacoli, per gli uffici, per la realizzazione di residenze artistiche, per le molte attività di formazione legate al Centro di Drammaturgia Comunitaria cui, nonostante tutto, stiamo dando nuovo impulso; e infine per esporre al pubblico e agli studiosi l’immenso patrimonio documentario accumulato dal CRT nella sua storia trentennale. Uno spazio che metterebbe Milano alla pari con le capitali d’Europa.

Nell’emergenza non rinunceremo a nessuna di queste funzioni, che per noi sono una necessità e che il Teatro dell’Arte ci permetteva di assolvere ampiamente. Il peregrinare continuo alla ricerca di una “casa teatrale” non ci spaventa. Siamo bene allenati. E da qui ripartiamo. Chiediamo però con forza alla Città di onorare il suo impegno nei confronti del CRT per una soluzione accettabile dei problemi logistici e strutturali. Un nuovo patto con la Città che ci metta in condizione di lavorare con continuità a costruire relazioni. Noi siamo disponibili a fare la nostra parte.

La stagione 2011/2012

Un programma ricco di spettacoli e progetti ambiziosi e di forte impatto sulla città, realizzato con la convinzione che il teatro sia ricerca, rischio e scoperta. Un programma denso di appuntamenti, progetti consolidati e nuovi, per la prima stagione CRT firmata da Silvio Castiglioni su linee già tracciate da Sisto Dalla Palma. Una stagione di transizione fra passato glorioso e nuove sfide, nel solco della vocazione del CRT: la continua esplorazione di nuovi talenti, di nuovi linguaggi della scena, di nuovi gruppi; la valorizzazione di nuovi testi italiani e stranieri e delle scritture sceniche originali; la formazione, in tutte le sue declinazioni; la cura e l’attenzione al contesto sociale, alla comunità, al territorio. Una stagione di spettacoli aperta sul mondo contemporaneo per coinvolgere lo spettatore in prima persona, con grandi maestri della ricerca come Emma Dante, immancabile compagna di strada, che quest’anno firma tre spettacoli; o come Claudio Morganti, il Teatro del Carretto, Saverio La Ruina, i Motus; il ritorno di gruppi nuovissimi come Babilonia Teatri; o ancora il debutto milanese di Opera e Teatro Sotterraneo con il loro lavoro più recente. Ventisei spettacoli, otto produzioni, undici prime milanesi di cui cinque prime nazionali.

Artisti e gruppi di generazioni e sensibilità diverse, impegnati a costruire mondi originali con linguaggipersonali, per raccontarci la realtà con l’urgenza di quella radicale ricerca di senso che Sisto Dalla Palma assegna alle origini del CRT. Un’urgenza che diventa il filo rosso per tutte le azioni che portano alla costruzione della stagione, dagli spettacoli di produzione alle ospitalità, dai progetti speciali all’immagine che accompagna il programma, al quaderno di approfondimento degli spettacoli curato dall’artista Patrizio Esposito. Una scommessa per spettatori partecipanti, interessati a un teatro attivo, che sentano il bisogno di credere che il teatro possa cambiare il mondo, come auspicava un grande maestro, Leo de Berardinis, cui è ispirato e dedicato il quaderno di presentazione degli spettacoli. La scommessa è anche quella di prendersi il rischio di portare a Milano spettacoli impegnativi in senso economico e organizzativo come La Madre di Mimmo Borrelli; o investire su operazioni poeticamente pure, imprese coraggiose e titaniche come il progetto Educazione fisica di Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco; o consentire a Claudio Morganti, grazie anche a una collaborazione internazionale, di realizzare Ombre Wozzeck.

La stagione – che si declina in due spazi, il Teatro dell’Arte e il Salone di via Dini – inaugura al Salone (7 – 10 ottobre) con la XII edizione del Festival Internazionale della nuova danza Short Formatsrunning out of culture / a corto di cultura, un festival che torna a essere internazionale portando a Milano sette compagnie di nazionalità diverse: dieci spettacoli, nove prime nazionali e tre film in prima visione. Alla direzione artistica torna Barbara Toma, per un’edizione incentrata su chi della danza fruisce: il pubblico. E che solleva domande radicali come: a cosa serve la danza? Perché e per chi continuare a danzare? Perché finanziare la cultura?

Primo spettacolo della stagione dal 18 al 30 ottobre al Teatro Salone è la nuova edizione di Piccolo Mondo Alpino, vincitore del Premio Kantor 2010, ultimo progetto ideato da Sisto Dalla Palma. Spettacolo di rara freschezza scritto e interpretato da Marta e Diego Dalla Via, che hanno saputo utilizzare in modo mirabile il dialetto per raccontare con acre divertimento le nostre contraddizioni utilizzando la metafora di un piccolo paese montano di villeggiatura. Una “favola tragica” molto amata e incoraggiata dallo scrittore Tiziano Scarpa.

Per chi se lo fosse perso ai numerosi festival estivi cui ha partecipato, debutta a Milano dall’1 al 6 novembre al Teatro Salone Homo Ridens, uno scherzo divertente in salsa amara realizzato da Teatro Sotterraneo, affermata compagnia fiorentina che rovescia la scena come un calzino. Spettacolo ideale per un pubblico dadaista che, diventando per una sera cavia degli attori, desideri sperimentare gli stimoli che attengono al riso, ai suoi meccanismi, complici di un’indagine sull’attitudine umana alla risata. Una performance di divertimento assoluto.

La talentuosa Compagnia del Tratto, uno dei cinque gruppi siciliani presenti in stagione, finalista al Premio Kantor 2010, porta al CRT Salone dal 10 al 16 novembre in prima nazionale il suo Manichìni, che riflette sull’immobilismo di certi moralismi dove vige un eccessivo buonsenso che proibisce ogni possibilità alternativa, capace solo di bloccare la vita e ogni nuova scelta. Una scrittura scenica di grande efficacia che si avvale dell’intenso coinvolgimento fisico e vocale degli attori e dell’uso originale dialetto siciliano.

Grande attesa al Salone per uno degli spettacoli di punta della stagione CRT: Educazione Fisica, (22 novembre – 11 dicembre) opera prima di Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco, tra i fondatori della Compagnia Sud Costa Occidentale di Emma Dante, che hanno “addestrato” una squadra di 14 giovani attori per uno spettacolo che, dopo varie fasi di laboratori e residenze, vuole fare una riflessione sull’educazione e la formazione di un gruppo, partendo dalla suggestione dello sport e della pallacanestro in particolare, per mettere in evidenza le analogie che possono riguardare non solo lo sport ma anche la formazione scolastica, teatrale e sociale. Uno spettacolo fisico, dinamico basato e incentrato sulla preparazione attorale. L’allenatore, i ragazzi e i corpi: un raro tentativo di avvicinare teatro e sport. Attendiamo con ansia la sfida.

A dicembre il CRT torna al Teatro dell’Arte con la primissima edizione de La città incantata (dal 7 dicembre all’8 gennaio), un progetto speciale e inedito, dedicato alla memoria del Professore: 6 spettacoli di teatro contemporaneo per ragazzi dai 6 anni in su, realizzati da protagonisti della ricerca teatrale, artisti con i quali il CRT ha intessuto negli anni una solida collaborazione. La rassegna natalizia illuminerà a festa il ritorno al Teatro dell’Arte, e offrirà anche installazioni e laboratori per bambini. Iniziano d
ue gruppi nuovissimi, Teatro Sotterraneo con La repubblica dei bambini, e Babilonia Teatri con Baby don’t cry, entrambi prodotti dal Teatro delle Briciole; quindi, nel centenario salgariano, i Sacchi di Sabbia con l’irresistibile Sandokan o la fine dell’avventura; torna per Natale la mirabile Biancaneve del Teatro del Carretto; chiudono il progetto due splendidi lavori di Emma Dante, il collaudato Cenerentola e il nuovissimo Gli alti e bassi di Biancaneve.

A gennaio (dal 10 al 15) sempre al Teatro dell’Arte, torna a grande richiesta l’acclamato La Trilogia degli occhiali, il grande affresco di Emma Dante, capace come sempre di raccontare in modo suggestivo e forte la nostalgia, la malattia, la solitudine, l’amore, e a suscitare ogni volta riso e pianto insieme.

La stagione continua anche al Salone dove, dopo il successo delle stralunate vicende famigliari di Fine Famiglia, il gruppo milanese Animanera realizza un sequel altrettanto folle e rocambolesco: Senza Famiglia. Per chi volesse gustarseli insieme, il 21 e il 22 gennaio al Salone sarà possibile vederli uno dopo l’altro, per una piccola maratona dedicata a un grottesco viaggio nella famiglia italiana e i suoi stereotipi. Subito dopo le risate e le beffe, ecco Assolutamente Solo di David Batignani, al Salone dal 24 al 29 gennaio, uno spettacolo che indaga in modo struggente e poetico il rapporto tra padre e figlio.

Grazie a una coproduzione italo-francese tra CRT e il Théâtre Garonne di Toulouse, Claudio Morganti realizzerà l’atteso Ombre Wozzeck, (Teatro dell’Arte 17 – 29 gennaio) a conclusione di un lungo processo di studi e ricerche, che ci restituisce la famosa e tragica storia del soldato Woyzeck qui riscritta scenicamente per cenni e suggestioni potenti mediante un teatro d’ombre e d’attori, in bilico tra sogno e realtà. Segue Saverio La Ruina, con il suo ultimissimo lavoro, Italianesi (Teatro dell’Arte 31 gennaio – 5 febbraio) costruito intorno alla drammatica condizione, sconosciuta ai più, degli italiani internati nei campi di prigionia albanesi. Nello scenario della nuova drammaturgia italiana si colloca anche Sabrina Petyx, premiata autrice siciliana di grande talento che ha lavorato con Michele Perriera, Thierry Salmon e Emma Dante. Dopo i riconoscimenti di “Come campi da arare” e “Volevo dirti”, porta a Milano il nuovissimo Ti mando un bacio nell’aria per la regia di Giuseppe Cutino (CRT Salone 1 – 12 febbraio).

Vincenzo Schino con la compagnia Opera, pur giovanissimo è già noto per la sua audace capacità di sperimentare nuovi linguaggi. Un raffinato costruttore d’immagini che in Sonno sa ben unire gli incubi visivi e pittorici di Francisco Goya e il mondo visionario e poetico del Macbeth di Shakespeare. (dal 14 al 19 febbraio al Teatro dell’Arte). Contemporaneamente, al Salone, il regista messinese Giampiero Cicciò mette in scena Perthus, un capolavoro della drammaturgia francese firmata Jean-Marie Besset, che affronta il tema dell’adolescenza raccontando la storia di due ragazzi oppressi dalle loro madri.

Dal 21 febbraio al 2 marzo al CRT Salone seguiranno due spettacoli di Antonio Ianniello un giovane e promettente drammaturgo/regista romano: il primo Questa Tosse, finalista al premio Kantor, che annovera tra gli interpreti Paolo Graziosi, attore molto conosciuto al grande pubblico; il secondo Ci sono tanti modi per morire – due tentativi una specie di gioco per invitare gli spettatori a scegliere qual è la morte più autentica e soprattutto, a fine spettacolo, indurci a pensare che vivere non è poi così male.

Un’esperienza teatrale molto particolare sarà vissuta dagli spettatori de La Madre di Mimmo Borrelli, tra i più dotati e visionari drammaturghi della scena italiana, artefice di un napoletano arcaico di grande intensità evocativa. Interpretato da una grasndissimaa Milvia Marigliano, lo spettacolo ci presenta una Medea contemporanea collocata in un antro/utero materno, e in cui saranno ammessi per piccoli gruppi anche gli spettatori.

La stagione continua al Salone con due classici contemporanei targati CRT, fortemente voluti dal Professore: il primo è Storia della Colonna Infame da Alessandro Manzoni interpretato da Silvio Castiglioni e Emanuela Villagrossi (6 – 25 marzo), uno spettacolo diretto da Giovanni Guerrieri cui è riuscito il non facile compito di catturare, in una scena affascinante e minacciosa, l’indignazione che scaturisce dalla cupa bellezza del testo manzoniano, e, in una parola, di farci amare un classico. Il secondo è un progetto a lungo coltivato da Marco Sgrosso liberamente tratto da Memorie del sottosuolo, il romanzo più intimo e teatrale di Dostojevskij (17 aprile – 6 maggio Teatro Salone).

La cooperazione con Pim Off ci ha permesso di realizzare, a suggello della stagione, l’ambizioso progetto Syrma Antigónes, di Motus l’evento che prevede l’ospitalità dei tre contest, tre spettacoli che la compagnia riminese ha dedicato ad Antigone: Io vado via (4 maggio al Pim Off), Let the Sunshine in e Too Late al Teatro Salone il 7 e l’8 maggio. La collaborazione con Pim Off segna una svolta nella politica del CRT suggerita dalla posizione strategica del Salone, sulla soglia fra Città e territorio. Il Salone diventa così il simbolo di una nuova partenza, luogo di radicamento sul territorio, dalle iniziative per attivare la collaborazione tra i teatri della zona cinque, al nuovo impulso dato al Centro di Drammaturgia Comunitaria e al nuovo Corso triennale di drammaturgia performativa e comunitaria.

Il Salone suggerisce anche i due progetti originali che spiccano nel calendario come due cornici vuote, da articolare strada facendo, che si definiranno durante la stagione. Il primo è Lavarsi gli occhi, (in periodo pasquale dal 27 marzo al 1° aprile) dedicato al teatro sacro. Sulla scia della precedente esperienza, quest’anno si lavorerà intorno alle declinazioni del sacro in una città sempre più multiculturale. Il secondo è Fare teatro in Lombardia oggi,
che chiuderà la stagione, un progetto al quale si lavorerà per tutto l’inverno, per creare una casa del fare teatro per artisti e gruppi lombardi, di teatro e danza, con laboratori, incontri, riflessioni, spettacoli. Una grande occasione per aprire il dialogo fra artisti e spettatori, per interrogarci sui nuovi linguaggi della scena e sul senso del nostro lavoro, per incrociare gli sguardi e disporsi all’ascolto.

dal 7 al 10 ottobre 2011

Teatro Salone

SHORT FORMATS

Festival Internazionale della nuova danza

XII edizione

dal 18 al 30 ottobre 2011

Teatro Salone

Marta Dalla Via – CRT

PICCOLO MONDO ALPINO

Vincitore Premio Kantor 2010

Spettacolo inserito in Invito a Teatro

dall’1 al 6 novembre 2011

Teatro Salone

Teatro Sotterrano

HOMO RIDENS_MILANO

dal 10 al 16 novembre 2011

Teatro Salone

Compagnia del Tratto

MANICHÍNI

Finalista Premio Kantor 2010

Prima nazionale

dal 22 novembre all’11 dicembre 2011

Teatro Salone

Sabino Civilleri, Manuela Lo Sicco – CRT

EDUCAZIONE FISICA

Prima nazionale

Spettacolo inserito in Invito a Teatro

dal 7 dicembre 2011 all’8 gennaio 2012

Teatro dell’Arte

RASSEGNA “LA CITTA’ INCANTATA”

Teatro contemporaneo per ragazzi

(il 2 gennaio si terrà Appunti per un nuovo anno pensieri di Sisto Dalla Palma)

dal 7 al 10 dicembre 2011

Teatro dell’Arte

Teatro delle Briciole/Teatro Sotterraneo

LA REPUBBLICA DEI BAMBINI

dall’11 al 13 dicembre 2011

Teatro dell’Arte

Teatro delle Briciole/Babilonia Teatri

BABY DON’T CRY

dal 14 al 18 dicembre 2011

Teatro dell’Arte

I Sacchi di Sabbia

SANDOKAN

o la fine dell’Avventura

da “Le Tigri di Mompracem” di Emilio Salgari

dal 19 al 23 d
icembre 2011

Teatro dell’Arte

Teatro Del Carretto

BIANCANEVE

dal 3 all’8 gennaio 2012

Teatro dell’Arte

Emma Dante

ALTI E BASSI DI BIANCANEVE

favola per bambini e adulti

Prima nazionale

7 e 8 gennaio 2012

Teatro dell’Arte

Emma Dante

ANASTASIA, GENOVEFFA E CENERENTOLA

favola per bambini e adulti

dal 10 al 15 gennaio 2012

Teatro dell’Arte

Emma Dante

LA TRILOGIA DEGLI OCCHIALI

dal 12 al 22 gennaio 2012

Teatro Salone

Animanera – CRT

SENZA FAMIGLIA e FINE FAMIGLIA

prima nazionale

dal 17 gennaio al 29 gennaio 2012

Teatro dell’Arte

Claudio Morganti – CRT

OMBRE WOZZECK

prima nazionale

spettacolo inserito in Invito a Teatro

dal 24 al 29 gennaio 2012

Teatro Salone

David Batignani

ASSOLUTAMENTE SOLO

[uno spettacolo di trasformismo]

dal 31 gennaio al 5 febbraio 2012

Teatro dell’Arte

Saverio La Ruina

ITALIANESI

Dall’1 al 12 febbraio 2012

Teatro Salone

M’arte

TI MANDO UN BACIO NELL’ARIA

Prima nazionale

dal 14 al 19 febbraio 2012

Teatro dell’Arte

Opera

SONNO

dal 15 al 19 febbraio 2012

Teatro Salone

Giampiero Cicciò

PERTHUS

dal 21 al 26 febbraio 2012

Teatro Salone

Antonio Ianniello

QUESTA TOSSE

Finalista Premio Kantor 2010

dal 24 al 29 febbraio 2012

Teatro dell’Arte

Mimmo Borrelli – CRT

La madre

I figlie so’ piezze ‘i sfaccimma

dal 28 febbraio al 2 marzo 2012

Teatro Salone

Antonio Iannello

CI SONO TANTI MODI PER MORIRE: due tentativi

dal 6 al 25 marzo 2012

Teatro Salone

Silvio Castiglioni, Emanuela Villagrossi – CRT

STORIA DELLA COLONNA INFAME

Spettacolo inserito in Invito a Teatro

dal 27 marzo all’1 aprile 2012

Teatro Salone

LAVARSI GLI OCCHI

La città, la scena e il sacro

dal 17 aprile al 6 maggio 2012

Teatro Salone

Marco Sgrosso – CRT

MEMORIE DEL SOTTOSUOLO

a proposito della neve fradicia

Spettacolo inserito in Invito a Teatro

7 maggio 2012

Teatro Salone

Motus

LET THE SUNSHINE IN [ANTIGONE] contest#1

8 maggio 2012

Teatro Salone

Motus

TOO LATE! (antigone) contest#2

dal 18 al 27 maggio 2012

Teatro Salone

FARE TEATRO IN LOMBARDIA

Incontri, laboratori, visioni

SEDI

Teatro dell’Arte

viale Alemagna 6

20121 Milano

MM 1 e 2 CADORNA

tram 1, 19, 27 – autobus 57, 61, 94

BikeMi 33

tel. 02.89011644 (3 ore prima dell’inizio dello spettacolo)

biglietteria@teatrocrt.it

www.teatrocrt.it

Teatro Salone

via Ulisse Dini 7

20142 Milano

MM 2 ABBIATEGRASSO uscita via Palanti

tram 3,15 – autobus 79

tel. 02.89011644 (dalle 16 alle 19)

biglietteria@teatrocrt.it

www.teatrocrt.it