LONGIANO (FC)
23 MARZO ORE 16.00

SALA DELL’ARENGO CASTELLO MALATESTIANO
SANTE PEDRELLI E TITO BALESTRA E LA POESIA DIALETTALE

La Fondazione Tito Balestra sabato 23 marzo alle ore 16.00 onora e celebra la giornata internazionale della poesia (21 marzo) con un pomeriggio ricco ed interessante che omaggia due poeti ed intellettuali longianesi: Sante Pedrelli e Tito Balestra.

L’Appuntamento, ad ingresso gratuito, è nella prestigiosa Sala dell’Arengo al primo piano del Castello Malatestiano, dove in modo simbolico, Tito Balestra, in virtù della loro grande amicizia, passerà il testimone per le celebrazioni del centenario della nascita di Sante Pedrelli (24 aprile 1924) in attesa di concludere i festeggiamenti del suo centenario a luglio 2024.

Ed ecco che per la giornata mondiale della poesia la Fondazione esplora il rapporto tra Tito Balestra e Sante Pedrelli e la poesia dialettale, tanti gli interventi culturali, scientifici e recitati   a partire da quello del direttore Flaminio Balestra che racconterà il rapporto fra Tito e Sante  per proseguire con  Paolo Borghi, poeta e redattore della rivista La ludla periodico dell’Istituto Friedrich Schürr  per la valorizzazione del patrimonio dialettale romagnolo, che in questi anni ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Al talolo dei relatori anche   Giorgio Paganelli appassionato ricercatore in ambito letterario ed in particolare sugli scrittori della Romagna, si è occupato degli scritti di Tito Balestra, nel 2021 ha curato insieme a Maurizio Balestra il volume Canifós di Sante Pedrelli e l’antologia Poeti dialettali romagnoli del secondo Novecento.

Il pomeriggio sarà intervallato dalle letture delle poesie di Pedrelli e Balestra da parte Annamaria Tomassini che del dialetto ne ha fatto una passione, dedicandosi dopo la pensione lavorativa alle letture ad alta voce e alla scrittura, sia in lingua che in dialetto: una donna, nel mondo del dialetto che solitamente è di dominio maschile rende particolarmente gustoso il pomeriggio.

Ma il polo culturale della Fondazione sabato 23, ha in serbo una ulteriore sorpresa, infatti, sempre nel pomeriggio sarà allestita anche una zona per la biblioteca itinerante Anna e Tito Balestra, dove le responsabili del progetto proporranno al pubblico oltre che i tradizionali volumi anche una nutrita selezione di libri di poesia.

Queste le parole del Direttore della Fondazione Tito Balestra: «L’occasione di onorare due centenari così importanti di personaggi longianesi che hanno influenzato la scena cultuale longianese, romagnola e italiana è doverosa e l’abbiamo subito colta al volo. Entrambi se pur con ruoli e tempi diversi hanno avuto incarichi politici al comune di Longiano (Tito Balestra assessore e primo vicesindaco dopo la liberazione e Sante Pedrelli Sindaco dal 1951 al 1958. La Fondazione oltre che essere un polo museale è anche una fucina di idee e progetti culturali a disposizione della comunità, una semina di buoni intenti che speriamo possa attecchire il più possibile».

BIOGRAFIE:

Foto: Sante Pedrelli (Longiano, 28 aprile 1924 – Roma, 11 novembre 2017)
Foto: Sante Pedrelli (Longiano, 28 aprile 1924 – Roma, 11 novembre 2017)

Sante Pedrelli, nato a Montilgallo, il 28 aprile 1924. Pedrelli ha frequentato il liceo Monti di Cesena e ha compiuto gli studi di lettere moderne nelle università di Bologna e Roma, dove ha anche seguito i corsi per assistente sociale della scuola CEPAS diretta da Guido Calogero. È stato un importante sindaco di Longiano dal 1951 al 1958 (fautore della ricostruzione di Longiano dopo il conflitto mondiale) e ha svolto l’attività di dirigente sindacale CGIL a Cesena, Forlì e Roma. Riconosciuto come importante poeta ha pubblicato poesie in dialetto romagnolo nelle riviste: La Piê, Il lettore di provincia, Diverse lingue, Periferie, Graphie, Confini. Le sue poesie sono inserite anche nelle antologie Cento anni di poesia dialettale romagnola (Imola, Galeati, 1976), Le radici e il sogno. Poeti dialettali del secondo ‘900 in Romagna (Faenza, Mobydick, 1996), D’un sangue più vivo. Poeti romagnoli del Novecento (Cesena, Il Vicolo, 2014) e nel volume I volti delle parole di Daniele Ferroni (Longiano, Fondazione Tito Balestra, 2014). É morto l’11 novembre 2017 a Roma, dove viveva dalla fine degli anni Sessanta.  Nel 2021 le edizioni Tosca hanno pubblicato l’antologia Canifos, a cura di Maurizio Balestra e Giorgio Paganelli, con introduzione di Gianfranco Camerani. Importantissimo per la sua formazione, artistica, letteraria e anche politica, il rapporto con l’amico Tito Balestra con il quale ha condiviso prima gli anni della giovinezza a Longiano per proseguire poi i rapporti dopo il trasferimento di entrambi a Roma.

Foto: Tito Balestra (Longiano, 25 luglio 1923 – Longiano, 19 ottobre 1976)
Foto: Tito Balestra (Longiano, 25 luglio 1923 – Longiano, 19 ottobre 1976)

Tito Balestra nasce a Longiano (Forlì-Cesena) il 25 luglio del 1923. Dopo le scuole dell’obbligo, si iscrive all’Istituto magistrale di Forlimpopoli e nel 1939 alla facoltà di Lingue dell’Università di Venezia, abbandonata, nel 1942, per quella di Magistero di Urbino. Tra il 1943 e il 1945 partecipa alla lotta partigiana. Negli stessi anni inizia a collaborare con alcune testate e riviste quali “il Resto del Carlino”, il “Corriere Padano”, il “Corriere Cesenate”, “il Trebbo”, “La Piê”.
Nel 1946 si trasferisce a Roma, per seguire i corsi per assistente sociale della scuola CEPAS diretta da Guido Calogero, dove incontra la futura moglie Anna Maria De Agazio e Tanino Chiurazzi, di cui diviene presto amico e nella cui galleria stringe rapporti con artisti – tra i quali ricordiamo Mino Maccari – scrittori e collezionisti. Parallelamente all’amore per l’arte, Balestra continua a coltivare la sua necessaria passione per la poesia e la scrittura. L’opera poetica di Balestra vede la stampa in un volume, per la prima volta, nel 1974, con Se hai una montagna di neve tienila all’ombra (riproposto in edizione ampliata, postuma, nel 1979), seguita da Quiproquo (1974), Le gambe del serpente (1975) e Oggetto: la via Emilia (1976). Tito Balestra muore a Longiano il 19 ottobre del 1976.

Paolo Borghi è nato nel 1939 a Ravenna dove ha abitato per oltre cinquant’anni. Dal 1992 si è trasferito nella limitrofa Marina. In dialetto sono stati i suoi iniziali tentativi di poesia, ed alla lirica dialettale va dedicando da vari anni gran parte del suo tempo, quale redattore del mensile la Ludla, il periodico della “Associazione Istituto Friedrich Schürr, per la valorizzazione del patrimonio dialettale romagnolo”.  Negli anni i suoi versi hanno conseguito numerosi riconoscimenti e pubblicazioni. Gratificanti sono stati i consensi riservati da critici e giurie alla sua prima raccolta di poesie in dialetto D’e’ cânt de’ mêr (Dalla parte del mare), 2005, Pazzini.

Giorgio Paganelli, impiegato per anni all’ufficio cultura del Comune di Cesena è un appassionato ricercatore in ambito letterario ed in particolare sugli scrittori della Romagna, si è occupato degli scritti di Tito Balestra, con un primo studio degli articoli del periodo longianese, delle poesie pubblicate su rivista ma non inserite nelle due raccolte Garzanti e delle poesie in dialetto romagnolo.  Ha pubblicato poesie, articoli e saggi su La Piê, Studi Romagnoli, La Ludla e Corriere Romagna. Nel 2021 ha curato insieme a Maurizio Balestra il volume Canifós di Sante Pedrelli e l’antologia Poeti dialettali romagnoli del secondo Novecento.

Anna Maria Tomassini. Classe 1957. Nativa di Sogliano al Rubicone, fin dall’ infanzia l’amore per la stampa, la grafica, i libri e l’ arte in tutte le sue forme l’accompagnano nella sua formazione, . Da sempre appassionata alla lettura cui ha cercato di avvicinare i suoi alunni durante gli anni d’insegnamento. Dal pensionamento si dedica alla lettura ad alta voce sia in lingua che in dialetto. Anche la scrittura è una sua forma espressiva: in gioventù in italiano ora prevalentemente in dialetto. Non ha mai pubblicato ma per la prima volta nel 2022 ha partecipato ad un concorso locale di poesia in dialetto aggiudicandosi il 2°posto.

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Fondazione Balestra
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