Foto di scena: Else Marie Laukvik - I miei bambini di scena © Gaia Gulizia © Profondo viaggio – Alchemica mistura
Foto di scena: Else Marie Laukvik - I miei bambini di scena © Gaia Gulizia © Profondo viaggio – Alchemica mistura
Foto di scena: Else Marie Laukvik – I miei bambini di scena © Gaia Gulizia © Profondo viaggio – Alchemica mistura

Dimostrazioni di lavoro ai Cantieri Teatrali Koreja – Lecce, 10-12 ottobre 2022

Le dimostrazioni di lavoro di tre delle storiche attrici dell’Odin Teatret, in scena ai Cantieri Teatrali Koreja di Lecce, sono un inno all’arte del teatro come celebrazione dell’essere insieme: attori con attori, attori con il regista-guida, artisti teatrali e pubblico di appassionati amanti e studiosi.

Facendo dono di un’esperienza che nasce da un percorso di vita e arte lungo e intenso, Else Marie Laukvik, Iben Nagel Rasmussen Julia Varley si lasciano attraversare come un paese affascinante che chiama all’esplorazione.

Minimo comune denominatore è la comunicazione che va oltre le barriere della lingua, per farsi materia attraverso il corpo e la voce degli attori, così come il tema del Viaggio, che offre materiale per una creazione sempre nuova.
In platea, in attento e silenzioso Ascolto, il Maestro Eugenio Barba, la cui presenza vibra di grande ed alta energia.

Else Marie Laukvik – I MIEI BAMBINI DI SCENA
(10 ottobre 2022)
Else Marie Laukvik – parte integrante del gruppo dell’Odin Teatret fin dai suoi primordi – racconta la creatività come nascita permanente, gli spettacoli come bambini da curare come figli umani, un trauma di nascita che poco a poco si trasforma in una energia potente e delicata al tempo stesso, che le permette di diventare protagonista di numerose opere del gruppo.
In scena una piccola scrivania illuminata da una lampada da tavolo, un angolo intimo che sembra fatto apposta per condividere racconti di vita guardandosi negli occhi; una valigetta d’attore che diventa proiettore di memorie, una seconda valigia che racchiude preziosi oggetti di scena (alcune fra le maschere più celebri indossate dall’attrice durante le famose parate dell’Odin Teatret in giro per il mondo).
Una sorta di tenerezza traspare dagli occhi di Else Marie, che trasmette calore e coinvolgimento emozionale; il suo racconto si snoda fra video di archivio – che mostrano la genesi del gruppo e i primi passi nella storica sede di Holstebro, in Danimarca, alternati a scene di prove e spettacoli dei quali Else Marie è protagonista insieme ad altri attori dell’Odin Teatret – e la sua narrazione dal vivo, emotiva ed emozionante, grazie alla quale Else Marie rivive insieme a noi le tappe della sua ricca vita artistica.
Al termine della serata Else Marie lancia al pubblico “palline di energia creativa”: i suoi testi di scena donati al coprotagonista di scena: lo spettatore dell’Odin Teatret, attivo nella mente e nel cuore.

Iben Nagel Rasmussen – BIANCA COME IL GELSOMINO
(11 ottobre 2022)
Iben Nagel Rasmussen si presenta indossando un candido abito di scena e un piccolo strumento a corda, i piedi scalzi che calcano i fili intrecciati di un tappeto rosso e nero come il tamburo che vi è adagiato.
Iben divide il viaggio della sua performance in tre tappe: lo spazio interiore, lo spazio esteriore, lo spazio che creano le parole.
Protagonista è la parola, poetica – evocata dalla consuetudine della sua famiglia di origine di ascoltare alla radio la lettura della “poesia del giorno” – e cantata – nelle parate dell’Odin Teatret in giro per il mondo- che Iben offre accompagnandosi con il suo strumento, raccontando come la musica di Louis Armstrong e il primo spettacolo dell’Odin Teatret abbiano avuto un fondamentale impatto nell’avvio del suo percorso come attrice.
«Non voglio essere un’attrice» è la promessa fatta a se stessa mentre ascolta i commenti severi dei genitori sulla qualità dell’interpretazione delle poesie lette alla radio; più tardi il grammelot insegnato da Dario Fo ospite dell’Odin Teatret dà uno spunto per comunicare in modo sottile, circumnavigando i territori della mente e puntando dritto ad una connessione diretta con l’altro.
Dal grammelot un lungo passo conduce alla lingua italiana, attraverso Matrimonio con Dio, spettacolo dove il testo assume un senso logico; dall’italiano alla commistione di lingua: in Talabot ogni attore recita nella sua lingua madre: ancora una volta il focus è il senso oltre il linguaggio, la musica da concerto delle voci e delle lingue che connettono gli uomini gli uni con gli altri.

Julia Varley – IL TAPPETO VOLANTE
(12 ottobre 2022)
Un leggio e uno scialle color del cielo: da una scena essenziale, fatta di simboli semplici e potenti, Julia Varley ci racconta la voce come identità, e il testo come la possibilità di intrecciare molti fili.
Il teatro è “un tappeto che deve volare lontano”; saltiamo insieme sul tappeto volante, condotti dalla voce di Julia che si offre attraverso il corpo, veicolo mobile ed espressivo.
Ritmi, punteggiatura, immagini, lingua, verbi, personaggi, musica: la voce segue sentieri multiformi, che Julia Varley dipinge in una successione fluida e ipnotica, la seguiamo affascinati dalla padronanza dei suoi mezzi e dalla comunicatività della voce che cambia modulazione, ritmo, tonalità, intenzione.
Ascoltiamo come il testo di una stessa canzone, cantato con una melodia differente, assuma una logica e un colore differente, e come l’apporto di una lingua “morta” o attuale, straniera rispetto alla propria lingua madre, o familiare per la propria quotidianità, trasporti attori e spettatori – che negli spettacoli dell’Odin Teatret circondano e abbracciano la scena, condivisa con gli artisti – in dimensioni diverse fra loro.
Un’ora di performance e narrazione scorre veloce come un volo su un tappeto volante che attraversa i cieli del mondo, mostrandone la ricchezza di sfumature.

Assistere alle dimostrazioni di lavoro dei membri dell’Odin Teatret, e in questa occasione in particolare ascoltare le voci intense delle sue attrici, è un’esperienza del tutto unica, che riesce a trasmettere la ricchezza di un bagaglio imponente e prezioso di un’Arte che ha le sue radici nel patrimonio dell’animo umano e negli scambi che l’arte e la vita, indissolubilmente intrecciate nel caso del tutto peculiare dell’Odin Teatret, trasmutano in nutrimento di altissima qualità.

INFO: Odin Teatret

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