Foto: Silvia Giulia Mendola, Marta Lucini, Debora Zuin © Teatro Filodrammatici MilanoVirginia Woolf fu certamente un personaggio atipico nel panorama della letteratura inglese del primo Novecento e, come tale, adatto a una trasposizione narrativa e teatrale. Trasgressiva, fortemente impegnata politicamente – con il marito Leonard aderì alla Fabian Society, che si prefigurava di elevare le classe lavoratrici fino a renderle idonee al controllo dei mezzi di produzione -, lottò per l’emancipazione della donna, si abbandonò ad amori con altre esponenti del suo sesso, tra le quali la poetessa Vita Sackville-West e la compositrice Ethel Smyth, aderì al circolo intellettuale denominato Bloomsbury Group, conobbe personaggi del calibro di Bertrand Russell e Ludwig Wittgenstein. Dopo il suo primo libro, The Voyage Out (La crociera), pubblicato nel 1915, tentò per la prima volta il suicidio. Una diagnosi postuma le conferisce addirittura un forte disturbo bipolare, accompagnato probabilmente da forti psicosi, patologie probabilmente alimentate dagli abusi sessuali che lei e la sorella futura pittrice Vanessa Bell subirono da parte dei fratellastri George e Gerald Duckworth (quest’ultimo fondatore dell’omonima casa editrice che pubblicherà, tra gli altri, anche i suoi libri), violenze che Virginia riporta nel testo autobiografico Momenti di essere e altri racconti.

Il lavoro firmato da Ken Ponzio e diretto da Corrado Accordino, più che un excursus letterario sull’autrice, riporta l’attenzione al personaggio e al suo manifestarsi, proprio a seguito della sua scomparsa il 28 marzo 1941 quando si lasciò annegare nel fiume Ouse dopo essersi riempita le tasche di sassi, ponendo come fulcro il marito Leonard, qui interpretato da Riccardo Pradella. According to them it lowers cholesterol and triglyceride levels in the body, which leads to increase the blood flow in certain parts of the body, and facilitate easier erections for men who struggle cialis without prescription pdxcommercial.com with impotence. What can exacerbate the problem is if, first, the man thinks that he cannot perform under whatever condition is bothering him. female viagra in india It is targeted to enhance purchase cialis online the blood circulation heading towards penis therefore erection is satisfactory obtained for sexual action. The medical professionals explain that it is mainly the PDE5 enzymes which act hard on the muscles & veins of the penile region.Therefore, men no longer cialis on line experience erectile problems after the proper consideration of such drugs. Le tre attrici (Marta Lucini, Silvia Giulia Mendola e Debora Zuin), propongono tre modi diversi di riportare Virginia Woolf al proprio domicilio, tre forme parallele di rivivere il suo dramma relazionale con la vita, in una sequela visionaria che pare ricordare la Cathryn interpretata da Susannah York di Images. In definitiva, è la ricomposizione della scrittrice dopo una sua frammentazione quasi boccioniana, con un’ironica esplosione verso il contemporaneo riproposta nell’alveolo musicale di Rocky Horror (un tempio, in fondo, della trasgressione e della transessualità), e che culmina con la struggente lettera lasciata al marito. Uno spettacolo che si pone in continuità con il tema dell’analisi “quantistica” e del parallelismo dimensionale presente nella recherche teatrale di Accordino già da La ballata dei suicidi, da gustare per ritmo e suggestione poetica grazie all’ottimo cast che riesce a rendere un degno omaggio alla discussa scrittrice inglese.

Giudizio: ***

CO-PRODUZIONE

La Danza Immobile/eThica

Frammenti di me. Virginia Woolf di Ken Ponzio
Con Marta Lucini, Silvia Giulia Mendola, Debora Zuin, Riccardo Pradella
Regia di Corrado Accordino

Milano, Teatro Filodrammatici, via Filodrammatici 1

Fino a domenica 20 novembre 2011

biglietteria@teatrofilodrammatici.eu

www.teatrofilodrammatici.eu