Foto: Franco Moschino (Abbiategrasso 27 febbraio 1950 – Annone di Brianza 18 settembre 1994)
Foto: Franco Moschino (Abbiategrasso 27 febbraio 1950 – Annone di Brianza 18 settembre 1994)
Foto: Franco Moschino (Abbiategrasso 27 febbraio 1950 – Annone di Brianza 18 settembre 1994)

A trent’anni dalla morte del geniale stilista Franco Moschino, amici, collaboratori e la comunità di Abbiategrasso, omaggiano l’indimenticato stilista svelando il volto inedito dell’uomo dietro il personaggio

Una retrospettiva sulla figura di Franco in quanto uomo, più che su Moschino come stilista: con la rassegna “Genius Loci: Franco Moschino- xxx anni dal kaos, la città di Abbiategrasso vuole celebrare il proprio concittadino restituendogli un racconto fatto quotidianità, attraverso le testimonianze di chi ha condiviso con lui l’amore per il suo territorio. Quello che si vuole celebrare è il racconto di un pioniere eclettico e stravagante che ha riversato nel proprio lavoro tutta la sua creatività. Ad attendere il pubblico ci sarà una messa in scena dell’estro di Franco Moschino, voluta da amici ed ammiratori della sua arte. Mostre ed esibizioni interattive, video-interviste, racconti. La teatralità umana di un animo geniale che ha fatto della propria vita la sua migliore performance, si prepara ad essere portata in scena per la prima volta.

“Franco era abbastanza imprevedibile. Provocava ma sempre con ironia, sapeva sempre dove fermarsi” – Stefano Basic, fotografo.

Anticonformista, moderno, all’avanguardia. Quello che mi ha sempre colpito di lui era la sua libertà di espressione” – Massimo Foroni, stilista.

“Era un avanguardista, per primo ha iniziato a parlare di sostenibilità e problemi ecologici. Le sue collezioni erano poi così dense di significato che ho visto della gente piangere”.Elisabetta Invernici, giornalista e storica del costume.

“Franco mi lasciava un foglio di carta con una giacca a doppiopetto, una gonna a pieghe, un paio di pantaloni da uomo, una camicia bianca e diceva <Ora vai avanti tu>. Era sempre un po’ una battaglia, un modo nostro di lavorare. Lui iniziava una frase ed io la finivo. Ho fatto un sogno in cui mi diceva <Guada che torno>. – Rossella Jardini, stilista e braccio destro di Franco Moschino.

“Le nostre nonne ci portavano nei boschi quindi abbiamo potuto assaporare un grande rapporto con la natura, che Franco ha poi portato nella moda. Per lui, quello che ha vissuto in Abbiategrasso non è stata una parentesi ma una caratterizzazione della sua storia”. Gianni Mereghetti, insegnante e concittadino.

“Franco stesso diceva che lui non era uno stilista ma una redattrice di moda. Lui ogni volta sorprendeva, le sue sfilate erano vere e proprie performances. Il pubblico non si aspettava da lui la Moda ma tutto quello che si inventava per presentare la Moda. Quindi era sicuramente un comunicatore pazzesco e un uomo libero. Grande libertà di pensiero e grande libertà d’azione” – Luca Stoppini, artista, fotografo, direttore creativo di ICON, Mondadori.

«Si improvvisava molto, non c’erano prove, era tutto spontaneo. Lui aveva un’ironia ma un’ironia tenera, non crudele ma rispettosa». – Violeta Sanchez, modella.

«Essere un ragazzo creativo cresciuto in provincia stimola ad avere più grinta, più forza per andare incontro a un mondo da conquistare, da esplorare, per emergere». Manuel Agnelli, musicista e cantautore.

«Ricordo quando da ragazzi prendevamo la stessa corriera per andare a scuola a Milano. La maggior parte dei passeggeri erano operai o lavoratori e io e Franco eravamo gli unici dall’aspetto eclettico, fuori dalle righe. Mi sentivo vicino al suo modo di essere». – Alberto Clementi, architetto e concittadino.

Il progetto si articolerà da marzo a novembre 2024 attraverso mostre, feste, rassegne, bandi e spettacoli, fra Milano ed Abbiategrasso, per un excursus immersivo nel cuore dell’eterno genius loci.

PROGRAMMA
26/03/2024 – H11:00 @CentroTOG di Milano – Conferenza stampa, Vernissage e Presentazione del progetto
05/04/2024 – 21/04/2024 Apertura mostra dedicata @Sotterranei Castello Visconteo e Chiesa Santa Maria Vecchia
06/04/2024 alle 17:30 Banda Garibaldi celebra l’apertura e l’inaugurazione della mostra “Genius Loci. XXX anni dal kaos” @Sotterranei Castello Visconteo
06/04/2024 dalle 15:30 alle 19:30 Annullo filatelico con Poste Italiane e Associazione filatelica e numismatica AFNA
06/2024 Nel mese di giugno, Confcommercio Abbiategrasso organizza una Moschino Night Parade
09/2024 Mostra fotografica Associazione Sguardo sul mondo a tema
10/2024 Spettacolo teatrale associazione Teatro Monolite a tema
27/10/2024 Maratona dei narratori a tema Genius Loci
24/10/2024 Evento Hospice Abbiategrasso
11/2024 Premiazione Concorso Bando

FRANCO MOSCHINO – BIOGRAFIA
Franco Moschino nasce nel 1950 nella piccola città di Abbiategrasso, vicino Milano. Fin da piccolo sviluppa un profondo interesse per l’arte e il disegno, tanto da frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Milano nel 1967 iniziando in contemporanea a disegnare bozzetti e illustrazioni per riviste e case di moda. Nel 1971 ha iniziato la sua carriera con Gianni Versace come disegnatore di bozzetti per una campagna pubblicitaria, disegnando anche per Genny (all’epoca sotto la guida di Versace). Nel 1976, Franco Moschino assume anche il primo incarico come stilista presso il brand italiano Cadette prendendo il posto di Walter Albini. Nel 1983, Franco lascia Versace per aprire la sua azienda la Moonshadow, in Via Ceradini a Milano, per lanciare il suo marchio, eponimo: Moschino. Fin dalle prime sfilate il successo è immediato. Moschino era benvoluto dalla stampa per la sua natura giocosa e per la sua capacità di infrangere le regole della moda. Era il portatore dell’eredità di Schiapparelli: il suo lavoro aveva la stessa miscela di arte, surrealismo, fascino irriverente e design innovativo di Elsa. Sebbene le case di moda affermate guardassero con orrore al clamoroso successo ottenuto da Moschino, i fan adoranti chiedevano combinazioni e creazioni più potenti ed evocative, stili audaci e una moda ironica e autoironica. Franco Moschino era tanto commentatore sociale quanto stilista, e si dilettava a ridicolizzare gli eccessi degli anni ’80 con applicazioni, loghi e slogan che facevano riflettere. Il suo umorismo prendeva spesso la forma di azioni trasgressive, come ridicolizzare il tailleur di Chanel, che viene rivisto in chiave Moschino e ricamato con la scritta “This is a Waist of Money” al posto della tradizionale cintura con catena d’oro.

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