Foto di scena © Simone DuranteGeorge Dandin è un contadino arricchito, che sposa la nobile Angélique in cambio di un titolo blasonato (Monsieur de la Dandinière) per volontà dei genitori di lei in forti difficoltà economiche.

La donna, tuttavia, non accetta con benevolenza tale accordo e, aiutata dalla serva fedele Claudine, tradisce impunemente il marito con il libertino gentiluomo Clitandre. A nulla valgono i tentativi di George di smascherare la moglie davanti ai genitori, in più occasioni è costretto a chiedere pubblicamente scusa, anche allo stesso Clitandre, grazie ai trucchi beffardi che l’astuta consorte gli confeziona. It works almost in the similar way that the browse around this link levitra uk, the reputed medicine. It stays effective order levitra online pdxcommercial.com for 48 hours, allowing you to get stronger and more durable erection. It attacks the joints, rendering them to become weak and it also minimizes the blood flow viagra online from canada to the genital organs. It is known to affect every male person at least once in the course of such cases relative to levitra 10mg basic eligibility for adjustment of status under Section 245(a) or 245(i), and may determine which course of action is, in fact, very significant. Infine, dopo essere stato involontariamente il confidente dei raggiri coniugali da parte dell’attendente di Clitandre e avere addirittura assistito all’incontro dei due amanti nella sua casa, dovrà definitivamente umiliarsi davanti alla moglie, ormai deriso e abbandonato da tutti.

Opera in tre atti scritta da Molière a Versailles nel luglio 1668 e rappresentata per la prima volta di fronte al pubblico il 9 novembre dello stesso anno, George Dandin ou le Mari confondu non è una semplice commedia degli inganni.

Qui appare già lo scontro sociale tra una borghesia in ascesa e l’antico ceto aristocratico, dove la prima possiede sì il denaro, ma non la virtù e la dignità nobiliare che vengono mantenute al di là di qualsiasi atto o comportamento impropri, con una sottolineatura particolarmente crudele da parte del drammaturgo francese nel descrivere tale primato.

La versione in due parti di Bogdanov, traduce proprio la società quale protagonista della pièce, rappresentata sullo sfondo dalla casa piramidale dello stesso Dandin. Una realtà policromatica piena di spigolature, contrasti, anfratti nascosti, dove i personaggi si muovono come maschere a tratti oniriche in una metafora atemporale della modernità, quasi marionette nel contesto identificativo di una disamina storica implacabile e al di sopra di qualsiasi riscontro individuale avulso dal contesto collettivo.

Uno spettacolo ben congegnato, la cui messa in scena è frutto di una collaborazione ormai consolidata tra CRT e Quelli di Grock, che coniuga felicemente in Molière satira di costume e attualizzazione di temi e linguaggi.

Giudizio: ***1/2

CRT Centro di Ricerca per il Teatro
Centro Internazionale Studi Biomeccanica Teatrale

con il sostegno del “Teatro Mengoni – Comune di Magione”

George Dandin o il marito raggirato di Molière, traduzione Claudio Massimo Paternò
Adattamento: Gennadi Nikolaevic Bogdanov, Claudio Massimo Paternò
Training attoriale secondo il Sistema della Biomeccanica Teatrale di Mejerchol’d a cura di Gennadi Nikolaevic Bogdanov

Con Riccardo Bono, Francesco Casareale, Ignazio de Ruvo, Francescopaolo Isidoro, Valeria Marri, Nicol Martini, Claudio Massimo Paternò, Giulia Zeetti

Regia di Gennadi Nikolaevic Bogdanov

Scene e costumi: Francesco Marchetti
Scenotecnica: Gianni Ferri
Pupazzi di scena: Damiano Augusto Zigrino
Maschere di scena: Maurizio Celestino
Disegno luci: Claudio Massimo Paternò

Milano, Teatro Leonardo da Vinci, via Ampère 1

Dal 2 al 14 novembre 2010

www.quellidigrock.it