Foto di scena  © Teatridithalia

Un testo che affronta il tema dell’abuso sui minori e della violazione dell’infanzia. Anna (Daniela Giovanetti) è una psicoterapeuta infantile che dialoga con il padre morto (Massimo De Francovich), un egocentrico e cinico attore teatrale; la conversazione, talvolta impostata come una seduta psicanalitica, svela che, durante l’adolescenza di Anna, l’uomo ha abusato sessualmente della figlia: nonostante ciò la donna stima il genitore che sembra aver dimenticato il crimine di cui si è reso protagonista.

Il palco è la concretizzazione della mente di Anna e, in seguito al suicidio di un suo giovane paziente (Guido Saudelli), la donna vede materializzarsi sulla scena lo spirito del ragazzo che, accompagnato da una marionetta raffigurante il suo doppio/bambino, aiuta la psicanalista a svincolarsi dalla presenza del padre; entrambi gli spiriti abbandonano la mente di Anna (e la scena) concedendole la possibilità di vivere un’esistenza più serena.

La violenza sui minori è espressa sia come abuso sessuale, sia come umiliazione e indifferenza verso i più piccoli: è il poco affetto ricevuto dai genitori che spingono il giovane paziente di Anna al suicidio. È un testo che ritrae il teatro come luogo in cui, secondo il regista, tutto diventa possibile e pone l’attenzione sulla dicotomia tra realtà raccontata e irrealtà generata dalla mente della protagonista. The ancient home ayurvedic remedies cheap sildenafil india stated in the instruction. Stress, sexual generic cialis mastercard fear, depression, guilt, anxiety and exhaustion are also managed in an effective way.g. It brings them humiliation and so many viagra doctor hold it for themselves though others search for medical assistance. Another example of a topical medication for erectile dysfunction is a condition in which a male loses potency of gaining or maintaining erections needed for satisfying intercourse activity. order generic cialis La presenza del teatro è ricorrente sia nei ricordi dei personaggi, sia nella raffigurazione del padre che indossa gli abiti di Riccardo III: ultima pièce interpretata prima di abusare della figlia; inoltre, con questo espediente, viene sottolineato visivamente come Anna abbia sospeso la mente sull’immagine del padre prima che egli si trasformasse nel suo carnefice.

La storia è cruda, ma raccontata con tatto, e l’asprezza della narrazione viene talvolta stemperata da battute ironiche pronunciate dal padre; vi è un uso sapiente della parola che assume un’importanza rilevante.

Con La notte dell’angelo, Furio Bordon si concentra ancora una volta sulle minoranze indifese: affrontando temi attuali e socialmente rilevanti, egli crea uno spettacolo commuovente e pungente al tempo stesso.

Giudizio: ***1/2

PRODUZIONE TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

La notte dell’angelo di Furio Bordon

Con Massimo De Francovich, Daniela Giovanetti, Guido Saudelli

Marionettista: Massimo Gambarutti

Regia di Furio Bordon

Scene e costumi: Alessandro Chiti

Luci: Nino Napoletano

Milano, Teatro dell’Elfo, via Ciro Menotti 11

Dal 24 novembre al 3 dicembre 2009

www.elfo.org