Foto di scena © PianoinbilicoLa trama di Les liaisons dangereuses, il celebre romanzo epistolare di Choderlos de Laclos pubblicato per la prima volta nel 1782, è ormai nota, grazie alla versione cinematografica del 1988 diretta da Stephen Frears e ai diversi adattamenti teatrali. Il visconte di Valmont, un seduttore senza scrupoli, decide di voler conquistare l’ospite di sua zia Madame de Tourvel, una donna dai solidi principi morali, moglie di un magistrato lontano da casa per un processo. L’uomo confida il suo progetto alla sua ex amante marchesa de Merteuil, a sua volta una cinica e sfrenata libertina. A questo punto tra i due s’innesta un gioco perverso: la marchesa guiderà le gesta di Valmont, spingendolo a possedere la giovanissima e ingenua Cécile de Volanges, da poco uscita da un convento e promessa sposa di un uomo, contro il quale la marchesa si vuole vendicare per dei torti subiti, e promette al visconte di concedersi nuovamente a lui solo se proverà, con una lettera dell’interessata, di essere riuscito a sedurre la casta Madame de Tourvel. Nel frattempo Cécile s’innamora del giovane maestro di musica Danceny, ma Valmont riesce a sedurla fingendosi intermediario fra i due. Riesce infine a conquistare Madame de Tourvel e a possederla carnalmente, ma la marchesa, che nel frattempo ha a sua volta sedotto Danceny, pretende la rottura del loro rapporto e Valmont, con una missiva, abbandona l’amante. Nonostante ciò, la spietata marchesa non si concede ancora a Valmont per gelosia, capendo che questi in realtà si è innamorato di Madame de Tourvel, e tra i due diabolici complici scoppiano le ostilità. La marchesa riferisce a Danceny il raggiro di Valmont e la sua relazione con Cécile, i due uomini duellano e Valmont muore, rivelando però al giovane la verità sulla perfida Merteuil.

Cécile e Madame de Tourvel si ritirano in convento, dove quest’ultima trova la morte, e la marchesa, ormai smascherata e sfigurata dal vaiolo, viene abbandonata da tutti. Le intenzioni dell’autore, quando redasse il romanzo, era quello di denunciare l’immoralità e i facili costumi delle donne appartenenti alla nobiltà. Here, instead of having a fight or being embarrassed in Visit Your URL cheapest cialis front of your partner consult your health advisor or a good doctor. People tadalafil shop who are not able to fulfill their own enthusiast even though lovemaking plus they are not able to maintain their penis erection they can use online Penegra. People who are constantly having trouble in either attaining or acquisition de viagra maintaining an erection. 7. It is not of the solemn union of two viagra for sale uk hearts comes to you of no use if the cause happens like that. In realtà, il suo romanzo diventò presto un manifesto sulla seduzione, e così ha continuato ad essere interpretato nel tempo nei diversi adattamenti. Il lavoro di Silvia Giulia Mendola va invece oltre la contestualizzazione del testo e l’elemento seduttivo, e si pone subito con una chiave di lettura legato alla manipolazione, presente nella conversazione come nell’attività epistolare. L’allestimento scenico stesso, con una scacchiera sul fondo e due cubi, uno bianco e uno nero, presenti sul palco, richiama l’entrata in scena di personaggi/pedine da muovere secondo le regole di un gioco vizioso. Anche le lettere stilate tra i diversi soggetti interessati appaiono su pannelli bianchi o neri. Le interpretazioni sono giustamente caratterizzate lungo tale asse, in particolare quella di Cécile, e i personaggi appaiono come fumetti le cui azioni sono scritte da uno sceneggiatore incognito, o come marionette dai movimenti studiati e manovrati da un puparo. La danza, suggerita dal tango di Astor Piazzolla e dei Gotan Project, ben s’inserisce drammaturgicamente nel richiamare il conflitto delle vicende descritte, come lo spettacolare duello fra Valmont e Danceny. Nella parte finale, una straordinaria Silvia Mendola, presente in scena nella parte della marchesa de Merteuil, riesce mediante il movimento del corpo a descrivere il drammatico epilogo, con una danza dal ritmo sincopato, apparentemente casuale e sconnesso, non scevro da echi futuristi, in cui appaiono riprese e cadute, metafora della frantumazione del giocattolo che la protagonista stessa aveva creato. Grazie anche all’ottimo cast, è uno spettacolo senza sbavature, preciso nei movimenti e studiato nei minimi dettagli, a dimostrazione che anche un testo già sfruttato in diverse occasioni come questo può presentare innovazioni interpretative, con richiami di forte attualità quale la manipolazione a sfondo sessuale, e dar vita così a un nuovo capolavoro teatrale.

Giudizio: ****

PIANOINBILICO

Le relazioni pericolose di Pierre-Ambroise-François Chodelros de Laclos

Con Fausto Cabra, Valentina Bartolo, Silvia Giulia Mendola, Linda Gennari, Alberto Onofrietti

Regia e adattamento di Silvia Giulia Mendola

Assistente alla regia: Silvia Borsari e Emanuela Benedetti

Costumi: Simona Isgrò e Accademia dei Filodrammatici

Calzature: Pedrazzoli

Coreografie: Alejandro Angelica

Maestro d’armi: Guglielmo Balzari

Milano, Teatro Franco Parenti, Sala AcomeA, via Pier Lombardo 14

Dall’8 al 12 luglio 2013

www.teatrofrancoparenti.it